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GSSS 2014: al corso di guida federale con la Triumph Street Triple

- Inizia la nostra avventura al GSSS 2014, il corso di guida sicura su strada federale che si svolge sui più bei passi appenninici toscani: Vi stiamo partecipando con una Triumph Street Triple
GSSS 2014: al corso di guida federale con la Triumph Street Triple

Polcanto – Diario del capitano. Data astrale 21/05/2014. Ci sentiamo un po’ come il Capitano Kirk quando, ai comandi dell’Enterprise, si accinge ad andare alla scoperta di nuovi mondi mentre ci dirigiamo verso Arese per andare a ritirare quella che sarà la nostra compagna d’avventure nei prossimi giorni, ovvero la Triumph Street Triple 675.

Anche noi stiamo infatti andando alla scoperta di una nuova galassia: quella del corso di guida FMI GSSS 2014 (Guida Sicura Su Strada), un corso articolato su tre giorni (di cui vi parleremo nel dettaglio la prossima settimana) che ha luogo sui passi toscani più noti e belli ove, grazie al supporto degli istruttori federali, si punta ad acquisire quegli automatismi finalizzati a migliorare la dinamica di guida della motocicletta.

Rotta per il Mugello (stradale)

Frizione tirata e piede sinistro che scorre verso il basso. Inseriamo la prima e puntiamo il doppio faro della nostra Street in direzione Barberino del Mugello. Il motore prende giri che è un piacere: il tre cilindri britannico è veramente gustoso da guidare. Capace di trasmettere tanta confidenza per la sua fluidità d’erogazione, riesce a passare dall’essere il pacioso Dr. Jekyll a trasformarsi nel rabbioso Mr. Hyde quando la manetta viene aperta con maggior decisione, facendo così schizzare l’ago del contagiri oltre i 6.000 rpm.
Per questioni di tempistiche siamo costretti a tradire la nostra più profonda natura da bikers e ad accettare il compromesso dell’autostrada: quel monotono filo grigio rettilineo che normalmente noi motociclisti tendiamo ad evitare come la peste.

Il lato oscuro della… Street

Lungo i quasi 300 km che separano la Redazione dal Centro Tecnico Federale toscano scopriamo però che la Street, grazie a quell’accenno di (bel) cupolino offerto in via opzionale, riesce ad assecondare molto bene anche le lunghe trasferte autostradali: sella morbida, manubrio alto che ti fa sentire padrone della strada e un motore sempre pronto a qualsiasi regime – insieme anche ad una efficienza aerodinamica di tutto rispetto per una naked – rendono questo piatto manto asfaltato molto meno difficile da digerire.

La vera natura emerge

Arriviamo poi sull’Appennino, dove anche l’autostrada si snatura (quasi ad assecondare la vocazione motociclistica di questa terra) per trasformarsi da monotona e rettilinea in tortuosa e guidata. Qui la piccola nuda di Hinckley inizia a mostrare la sua vera vocazione: quella di muoversi agevolmente tra le curve. La Street scende che è un piacere: una volta impostata la traiettoria sembra essere su un binario. E che dire del rumore. Il sound del tricilindrico inglese è pieno e coinvolgente, restituendo così anche all’udito quanto già trasmesso agli altri sensi dal motore. Non c’è l’esuberanza della sorellona maggiore, la Speed, è vero; ma anche l’unità da 675 cc si difende bene senza peccare di corposità e di sostanza.


Quanto è bello il Bel Paese!

Come per magia arriva finalmente l’uscita di Barberino del Mugello. Ad aspettarci, una volta usciti dal casello ci sono curve e controcurve immerse in uno scenario da mozzare il fiato: terre vaste, laghi, mare. Ma anche tanto verde e dei colori semplicemente meravigliosi. Quanto è bella l’Italia! Troppo spesso ce ne dimentichiamo.

Pronti per iniziare

La Street ci porta su per la bellissima strada che ci conduce al Centro Tecnico Federale, dove ad attenderci ci sono i nostri compagni di corso e gli istruttori FMI, ma non solo. Una volta giunti in questo angolo di paradiso in cui sorge la scuola, nel pieno entroterra toscano, troviamo infatti la grande protagonista di questa tre giorni di corso: la passione. Quella vera, quella pura che solo i motociclisti conoscono. Tutti qui parlano di due ruote, tutti trovano in qualsiasi moto qualcosa di magico e meraviglioso. Nessun altro ambiente sa regalare qualcosa di simile.

Adesso ci aspetta però il briefing. Dobbiamo capire, insieme ai nostri compagni d’avventura cosa dovremo fare da oggi a sabato. Come andrà? Restate con noi per saperlo, la prossima settimana ne avremo delle belle da raccontarvi.

  • Andrea 'Artù' Artusi
    Andrea 'Artù' Artusi, Dolo (VE)

    #4Fred08

    Quoto in pieno il tuo intervento. In molti confondono i chilometri percorsi in moto con le capacità di guida. Aver fatto tanta strada talvolta porta a sedimentare abitudini sbagliate e anche veri e propri errori di guida. 'Resettarsi' un po' e rimettersi in discussione, motociclisticamente parlando, apre a un mondo nuovo di consapevolezza nel condurre un mezzo a due ruote.
  • Fred08
    Fred08, Merlara (PD)

    GIA' FATTO

    Io il corso l'ho fatto nell'agosto 2008 e ho scoperto un mondo nuovo dopo dieci anni di moto da autodidatta. Ho imparato che esiste un freno anche dietro e che bisogna usarlo specie in curva e in piega, ho imparato che se non ci si muove in moto non la si guida ma ci si fa guidare, ho imparato che la strada non è la pista, ho imparato che le traiettorie da seguire su strada son cosa ben diversa da quello che fa la maggior parte dei motociclisti e soprattutto che quando si esce la domenica dicendo "vado a farmi due curve" spesso e volentieri la realtà è fatta di motociclisti che le curve non le fanno ma semplicemente le tagliano invadendo la corsia opposta...anche nelle splendide strade del mugello.....questi corsi valgono tutto quello che costano....come quando si compra il casco.....guardare subito a quanto costa e puntare a quello che costa meno in assoluto equivale a ritenere che la propria testa vale al massimo quello.....andateci e scoprirete un mondo nuovo e più sicuro. Lamps******************************************************************************************************************** NOTA DELLA REDAZIONE: Bravo Federico, è proprio il messaggio che vogliamo far passare con l'aiuto di Alessandro. Il fattore umano è infatti ancora oggi preponderante tra le cause di incidenti che ci coinvolgono. Un saluto! Andrea Perfetti
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