Harley-Davidson chiude in negativo il 2017 e accelera sulla moto elettrica
Con oltre 240.000 moto vendute nel mondo, Harley-Davidson si è riconfermata l'anno scorso al primo posto fra chi produce modelli di grossa cilindrata.
A Milwaukee il 2017 si è chiuso abbastanza bene se si guarda all'ultimo trimestre (ricavi di 1,23 miliardi di dollari e +10,3% grazie alle esportazioni), ma l'intero anno ha mostrato un arretramento dei dati commerciali e finanziari, con i numeri di vendita in calo come accade ormai dal 2014.
E' quanto emerge scorrendo i dati illustrati nella conference call di ieri tenuta da Amy Giuffre, Matt Levatich (presidente e CEO H-D) e John Olin, e che si possono riassumere così: ricavi totali 5,65 miliardi di dollari (-5,8% rispetto al 2016), utile netto di 521,8 milioni di dollari (-24,6%), dividendo per azione di 3,02 dollari (-21,1%).
Nello specifico, la parte relativa alle motociclette ha visto un ricavo negativo pari a 157,4 milioni. L'utile netto è stato influenzato in negativo dalla legge sui tagli fiscali e sull'occupazione (l'aliquota è passata dal 32,4 al 39,6%), mentre quasi 30 milioni sono andati in tasse per il ritiro volontario di prodotti.
Ha giocato a sfavore di H-D anche la rivalutazione del dollaro sullo Yen, che ha incoraggiato le importazioni dal Giappone di Kawasaki, Yamaha e Honda negli Stati Uniti, marche che peraltro hanno sofferto a loro volta nei segmenti nei quali vende H-D in America. Infatti, ferma restando la centralità del mercato nordamericano che ha perso vendite nella sua interezza rispetto al 2016, la flessione per Harley c'è stata a livello mondiale.
Le vendite nel mondo sono state di 242.788 moto (-6,7% rispetto alle 260.289 unità dell'anno precedente); con 147.972 unità consegnate il mercato USA rappresenta il 60% del totale, e lì la perdita è stata di 8,5 punti percentuali. E' andata meglio nel resto del mondo, dove sono state vendute 94.816 H-D (-3,9%). L'area EMEA, nella quale rientra l'Europa, ha patito una flessione di soli 2 punti percentuali, con 44.935 moto consegnate ai clienti.
Harley-Davidson stima di consegnare quest'anno fra le 231.000 e le 236.000 moto, e di portare il margine operativo dal 9,5 al 10,5% dei ricavi, comprendendo l'ottimizzazione dei costi produttivi (da 120 a 140 milioni di dollari).
A proposito di questo'ultimo punto, USA Today ha riferito che ci sarebbe la chiusura dello stabilimento H-D di Kansas City (Michigan) e il relativo trasferimento della produzione in quello di York (Pennsylvania), ma non della manodopera.
Harley-Davidson sconta più degli altri marchi l'aumento d'età dei sui clienti in patria (anche se Levatich ha sottolineato come negli USA Harley abbia conquistato 32.000 nuovi motociclisti nel 2017), e per questo ha in cantiere un ampio aggiornamento della sua gamma per i prossimi cinque anni.
Matt Levatich ha poi annunciato che la prima moto elettrica Harley-Davidson arriverà entro 18 mesi. Si tratterebbe della chiusura di un primo ciclo EV iniziato nel 2010 con la LiveWire, moto che è stata già presentata al pubblico (si è vista pure a Eicma) e provata da molti utenti-tester in giro per il mondo.
«Il mercato delle moto elettriche è agli inizi – ha detto Levatich – ma crediamo che l'ingresso di Harley-Davidson contribuirà a far crescere l'entusiasmo verso questi mezzi anche in chiave sportiva». La moto elettrica, è stato annunciato, riceverà investimenti più “aggressivi” per attrarre nuovi motociclisti, e ci si aspetta che in futuro possa contribuire alla crescita delle vendite in maniera importante.
Per il marchio in assoluto più legato alla sua tradizione meccanica sarà una bella sfida, filosofica e commerciale, da vincere; lo sarà più di quella tecnica, indubbiamente.
Chi non se ne vuole rendere conto vuol dire che non sa (o non vuole) guardare. Nazioni del Nord Europa hanno già pubblicamente annunciato lo stop TOTALE della circolazione in alcune grandi capitali dei mezzi a combustione nel giro di pochi anni.
Molte altre stanno pian piano aumentando le tasse (malus) sui mezzi a motore per incentivare (bonus) l'acquisto e l'utilizzo quotidiano dei mezzi elettrici.
In campo automobilistico ormai tutti i marchi hanno una vettura elettrica in catalogo e queste aumenteranno sempre di piú. (vedi Volvo che ha annunciato che dal 2019 tutti i suoi modelli saranno disponibili anche in versione elettrica.) I gruppi tedeschi stanno facendo altrettanto...
Le moto normali faranno la stessa fine, non potranno circolare qui, non potranno andare la, pagheranno il bollo 3 volte le elettriche, la benzina salirá a 2 o 3 euro al litro mentre una ricarica elettrica sarà sovvenzionata e permetterà di fare 100 km con un euro...
... e questo, che vi piaccia o no, nel quasi totale silenzio...
Ma lo sapete che c'è un azienda italiana che propone una supermotard elettrica con la strabiliante autonomia di 61 km in autostrada, cioè alla folle velocità di 111 km/h
Ditemi chi mai potrebbe comprare quella moto se non qualcuno che la userebbe come un giocattolo costoso.