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Harley-Davidson: produzione fuori dagli USA per aggirare i dazi. Trump non ci sta

- La guerra protezionistica fra UE e Stati Uniti porta inevitabilmente cambiamenti nelle strategie produttive: Harley dunque sposterà in Thailandia e altrove la produzione delle moto per l'Europa. Trump promette tasse aggiuntive se questo accadrà
Harley-Davidson: produzione fuori dagli USA per aggirare i dazi. Trump non ci sta

Nuovo capitolo della guerra doganale fra Stati Uniti e Unione Europea. Dopo il botta e risposta fra l’amministrazione Trump e Bruxelles, che ha portato all’applicazione di dazi incrociati rispettivamente su materie prime e prodotti di provenienza europea, e prodotti Made in USA – fra cui le moto Harley-Davidson e Indian – tocca alle Case prendere le proprie contromisure e modificare le proprie strategie produttive e commerciali per evitare sofferenze delle vendite. Di come i dazi sulle moto potrebbero danneggiare l'Harley-Davidson, ma anche le industrie motociclistiche europee, abbiamo scritto diffusamente qui.

La prima risposta arriva appunto da Harley-Davidson, che per aggirare il dazio previsto sulle moto statunitensi oltre i 500 cc ha in programma uno spostamento degli equilibri produttivi dando maggior peso agli stabilimenti extra-USA per gli esemplari in vendita sul mercato europeo. Poco più di un mese fa Harley-Davidson ha annunciato l'apertura di un nuovo impianto in Thailandia, in funzione dello sviluppo dei mercati asiatici (dove cresce del 12%) e soprattutto per aggirare i dazi europei, che dovrebbero scattare dal prossimo primo luglio. In quell'occasione erano arrivate critiche ai vertici H-D, rei di beneficiare degli sconti fiscali in USA ma alle prese con un programma di ristrutturazione delle fabbriche statunitensi.

Mentre l'Europa si accinge ad applicare i nuovi dazi in risposta a quelli varati dall'amministrazione Trump su acciaio e alluminio provenienti dal nostro continente (si parla di un +15% per le moto USA importate da noi), Harley-Davidson fa sapere che questo provvedimento avrà un'incidenza media sul costo al pubblico delle sue moto di circa 2.000 euro. Per aggirare questa misura, nei prossimi 18 mesi Harley-Davidson aumenterà la produzione/assemblaggio delle sue moto moto negli impianti presenti in India (dove vengono costruite le 500 e le 750 raffreddate a liquido), Brasile e Australia.
Le ripercussioni delle contromisure ai dazi voluti da Trump avranno un costo per Harley-Davidson che tocca i 100 milioni di dollari, secondo la stima fatta a Milwaukee. Per evitare di alzare i prezzi delle sue moto, e quindi di perdere quote di mercato, è stato quindi decisa la delocalizzazione: una strategia peraltro già utilizzata da tutti i maggiori costruttori del mondo proprio per superare i forti dazi doganali imposti da alcuni Paesi asiatici e del Sud America. 

Appresa la notizia del programma H-D di delocalizzare parte della produzione aggirando i futuri dazi europei, il presidente Donald Trump ha twittato parole di fuoco scrivendo che una Harley-Davidson non dovrebbe mai essere costruita in un altro Paese, che i suoi dipendenti e i clienti sono già molto arrabbiati e se si trasferiranno sarà l'inizio della fine. Arrendendosi e abbandonado la lotta l'aura sparirà per sempre, e Harley-Davidson sarà tassata come non mai.

Il Tweet del presidente USA Donald Trump a proposito della delocalizzazione annunciata da H-D
Il Tweet del presidente USA Donald Trump a proposito della delocalizzazione annunciata da H-D

L'Europa è per Harley-Davidson il primo mercato d'esportazione (quasi 40.000 moto H-D sono state vendute nel 2017), così come quello USA è il primo mercato straniero per i fabbricanti di moto europee: nel 2016 è andato il 29,1% dell’esportazione motociclistica, per un valore di 483 milioni di euro. Nello stesso anno, l’esportazione di componentistica e ricambi motociclistici verso gli Stati Uniti ha pesato per il 30,8% del totale: tradotto in valore, sono stati altri 140 milioni di euro. Inoltre Harley-Davidson non cresce più nelle vendite interne, e quindi l'export è fondamentale.
Nel 2017 le sue vendite nel mondo sono state di 242.788 unità (- 6,7% rispetto alle 260.289 unità dell'anno precedente); con 147.972 moto consegnate, il mercato USA rappresenta il 60% del totale, e lì la perdita è stata di 8,5 punti percentuali. E' andata meglio nel resto del mondo, dove sono state vendute 94.816 H-D (-3,9%). L'area EMEA, nella quale rientra l'Europa, ha patito una flessione di soli 2 punti percentuali, con 44.935 moto consegnate ai clienti.

 

 

  • Capobutozzi1
    Capobutozzi1, Roma (RM)

    Adesso i duri e puri convinti che le harley vengano costruite on USA ( in realtà vengono assemblate con pezzi fatti in india, cosi come mi ha spiegato il concessionario quando ho acquistato la la moa moto) non potranno più storcere il naso quando si parlerà di moto coatuite fuori dak sacri confini!
    Trump dovete capirlo l' ha votato la pancia americana del midwest quella più povera sia culturalmente che economicamente. Operai che hanno perso il lavoro e contadini, è normale che trump vada li dove il suo elettorato vuole
  • EColi
    EColi, Balmuccia (VC)

    Riassunto: Trump si tira la zappa sul piede e se la prende con la zappa. Per ripicca minaccia un'altra zappata, sempre sul piede.
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