Nel futuro dell'aerodinamica c'è Honda e la sua alternativa alle ali
Honda ha da poco presentato la versione 2024 della sua CBR1000 RR-R Fireblade ed ecco spuntare una richiesta di brevetto che pare possa fare proprio al caso suo, magari in versione "SP", o almeno lo si evince dai disegni pubblicati.
L'obiettivo sembra essere quello di poter sostituire le alette applicate esternamente sulla carena, e di creare un'aerodinamica meno appariscente ma altrettanto funzionale.
Questo attraverso lo studio di condotti e prese d'aria che non vadano a influire sulle dimensioni della parte frontale della moto, quindi con particolare attenzione al coefficiente aerodinamico.
Osservando i disegni, e in particolare le prese d'aria contrassegnate con i numeri 57/59, si nota la sezione alare all'interno del condotto, per ottenere il massimo della deportanza.
Il fatto stesso che si tratti di prese d'aria farebbe pensare alla possibilità di chiuderle quando non sia necessario un aumento di carico verticale ma si voglia un minore attrito e di conseguenza una migliore penetrazione aerodinamica.
I disegni sono evidentemente riferiti alla più potente delle sportive Honda, ma questo non preclude questo genere di modifiche anche ad altri modelli (ogni riferimento alla più piccola CBR 600RR è puramente casuale).
Sicuramente la presenza di carico aerodinamico, deportanza, sull'avantreno di una Fireblade da oltre 200 cv e con velocità prossime, se non superiori ai 300 km/h, avrà effetti benefici sulla dinamica di guida rispetto a quanto possa avvenire sulla sorella minore da 600 cc, ma se cambiamo contesto e pensiamo ad un eventuale ambito agonistico, il discorso si farebbe interessante per entrambi i modelli.
Per quanto sia difficile difendere i brevetti, Honda sta provando ad aprire una nuova strada nel campo dell'aerodinamica delle moto di serie, percorso interessante che speriamo sfoci in qualcosa di concreto.
Chissà se qualcuno proverà a copiarla...