Honda e la forcella Hossack: altri modelli in arrivo?
Il prolifico ed eclettico Norman Hossack è noto - in ambito motociclistico - per aver ideato e sviluppato una sospensione alternativa alla classica forcella telescopica, per cercare di superare alcuni dei limiti di quest'ultima.
Limiti che, sgombriamo subito il campo da incertezze, seppur evidenti non riescono a scalzare la forcella telescopica come migliore soluzione nelle competizioni per semplicità, efficacia e ovviamente per grado di esplorazione del suo funzionamento sul quale tutti i maggiori produttori hanno oramai un'esperienza sconfinata. Se quindi questa soluzione è adottata persino in MotoGP vorrà molto probabilmente dire che al momento (e ancora per lungo tempo, ci viene da pensare...) realizzi il miglior equilibrio tra efficenza e costi.
Tuttavia, nel corso della storia contemporanea delle competizioni si sono visti però alcuni notevoli tentativi di sostituire la forcella telescopica con sospensioni anteriori alternative. Sicuramente qualcuno ricorderà le Honda-ELF dell'Ing. De Cortanze con forcelloni monobraccio sia all'anteriore che al posteriore (vere e proprie fucine di brevetti con ricadute produttive per la Casa giapponese) e non è possibile non citare la mirabile Britten V1000 che all'anteriore aveva - appunto - una forcella Hossack come anche la Fior 500 da GP degli anni Ottanta.
Maggiore controllo sulla rigidità e maggiore libertà nella definizione della geometria della sospensione e nelle misure caratteristiche dell'insieme moto/sospensioni sono soltanto alcune delle possibilità offerte dalla forcella ideata dal tecnico scozzese che è arrivata nella produzione motociclistica moderna anche attraverso le realizzazioni di BMW con il Duolever e sull'avantreno della Honda Gold Wing 1800.
Proprio il Costruttore giapponese ha già presentato alcuni brevetti sull'applicazione di questa sospensione a motociclette lontane dalle competizioni e l'ultimo brevetto riguarda da possibilità di una naked dove non soltanto spicca la soluzione Hossack all'avantreno ma dove anche il telaio appare peculiare.
Quali potrebbero essere i vantaggi dell'abbandono della forcella telescopica in favore della Hossack? La particolare forma a Y rovesciata della struttura della sospensione permette una sezione frontale probabilmente più vantaggiosa dal punto di vista dell'aerodinamica ma, come è possibile vedere dai disegni pubblicati da bennetts.co.uk, lascerebbe anche maggiore spazio per l'ingresso dell'aria in eventuali condotti RAM posti nella parte superiore della moto, e consentirebbe di definire con superiore libertà il raggio di sterzo. Inoltre, come già accennato prima, la forma non circolare dei bracci della forcella permetterebbe di calibrare ad hoc la rigidezza in senso trasversale e longitudinale cui sommare tutti i vantaggi geometrici per i quali la forcella Hossack è nota come la separazione della funzione ammortizzante da quella sterzante.
Lo stesso telaio che appare nei disegni di brevetto appare decisamente peculiare, perlomeno per una naked Hoda. Si evince infatti una parte superiore imbullonata al propulsore (che quindi è elemento stressato della ciclistica) e una parte posteriore incernieriata sul cambio dalla quale si diparte un forcellone monobraccio. Come sempre, la registrazione di questi brevetti non significa l'immediata produzione di modelli con queste caratteristiche, quanto l'opportunità per la Casa di esplorare nuove strade che possono - al momento opportuno - portare al debutto moto con ciclistiche non convenzionali.
Fonte e foto: bennetts.co.uk
Non si sa mai...