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Kawasaki al lavoro sulle moto alimentate ad idrogeno

- La casa giapponese sembra a buon punto, ma lo stoccaggio rimane un ostacolo di difficile soluzione. Nuovi brevetti per posizionare il serbatoio di idrogeno
Kawasaki al lavoro sulle moto alimentate ad idrogeno

Kawasaki sta dimostrando grande impegno verso l’alimentazione ad idrogeno, non solo rivolta al mondo automobilistico su cui si sta impegnando, ma anche per le moto dove però emerge un aspetto di difficile soluzione. Stiamo parlando dell'ingombro e la forma dei serbatoi di idrogeno, questi pongono significative sfide di progettazione. Un recente brevetto di Kawasaki offre potenziali soluzioni per integrarli in vari modelli di motociclette, tra cui moto sportive, scooter e tre ruote. Nonostante la semplicità delle immagini del brevetto, il documento conferma da un lato l'utilizzo propulsori alimentati a idrogeno in tutti i modelli che probabilmente utilizzeranno l'induzione forzata e l'iniezione diretta del carburante per ottimizzare le prestazioni, tuttavia la sfida contempla in modo evidente lo stoccaggio dell'idrogeno. I serbatoi, infatti, devono funzionare a pressioni estremamente elevate, limitando la loro forma e flessibilità, inoltre, i motori a combustione interna alimentati a idrogeno, sebbene più puliti dei tradizionali motori a benzina, sono meno efficienti, ovvero consumano di più e quindi richiedono serbatoi del carburante più grandi.

Per affrontare questa sfida, Kawasaki sviluppa diversi posizionamenti dei serbatoi; nel modello sportivo, il motore è montato orizzontalmente, liberando spazio per i serbatoi di idrogeno montati verticalmente sopra il motore. Per gli scooter sembra meno invasivo, posizionato all'interno della carenatura anteriore e tra le gambe del conducente. Su un tre ruote invece questi sono in posizione orizzontale nella parte anteriore del veicolo.

A quanto pare Kawasaki mira ad avere una moto alimentata a idrogeno pronta per il mercato entro l'inizio degli anni '30, naturalmente molti ostacoli tecnici devono essere ancora superati eppure lo questa tecnologia sembra meritare lo sforzo e sono in molti a credere che sarà la vera evoluzione del futuro più o meno lontano.

  • Fabio Ricci1
    Fabio Ricci1, Gambassi Terme (FI)

    Deunasega, se è brutta !!!!!!!!!!
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