Kawasaki KX 450F 2016
L’estate è tempo di novità nel mondo del cross; quest’anno tocca a Kawasaki l’onore di svelare per prima la sua nuova ammiraglia KX 450F 2016. Il modello in arrivo è stato profondamente rivisto, tanto da poter parlare tranquillamente di motore e telaio completamente nuovi.
Tanto il propulsore quanto la ciclistica sono stati oggetto di una sensibile riduzione di peso (che complessivamente si attesta a 108,7kg) ma di tante altre revisioni. Vediamole nel dettaglio.
Propulsore
Il monocilindrico a quattro tempi da 449cc raffreddato a liquido, alimentato naturalmente ad iniezione elettronica (sistema senza batteria) è stato rivisto nei condotti d’aspirazione, nelle valvole – sempre lato aspirazione – e nel relativo diagramma di distribuzione nonché nel carter, con un diverso disassamento del cilindro (8,5mm in avanti) per aumentare nella potenza massima mantenendo regolare l’erogazione della coppia. Il risultato viene raggiunto anche grazie a nuovi condotti d’aspirazione inseriti in zona sella, lato posteriore, che migliorano la risposta all’acceleratore. L’airbox è stato riprogettato ha eliminato tutti gli elementi in acciaio, consentendo un risparmio di peso di 220g.
Tutto diverso anche il pistone, studiato per abbinarsi alle nuove valvole mantenendo invariato il rapporto di compressione di 12,8:1, così come lo scarico dotato di un risuonatore che riduce le emissioni acustiche senza penalizzare la potenza massima. Cambio e trasmissione sono inoltre stati alleggeriti di 260 grammi. Il propulsore, nel suo complesso, è stato alleggerito di ben 2kg.
I piloti potranno anche sfruttare meglio le potenzialità del propulsore grazie allo strumento di taratura del settaggio iniezione, un tool manuale optional di settaggio portatile che consente di eseguire modifiche alle mappature del motore senza necessità di un PC. Lo strumento è dotato di sette mappature pre-programmate.
Telaio e ciclistica
Per quanto riguarda il telaio, il perimetrale in alluminio è più snello e leggero, così come il forcellone che è stato naturalmente adeguato alle variazioni che hanno interessato il telaio. Caratterizzato da travi principali più strette (e riprogettate, con tecnica produttiva mista forgiatura/fusione) quest’ultimo è stato rivisto nelle rigidità delle varie sezioni per migliorare il feeling sull’avantreno e porta in dote un alleggerimento sensibile rispetto al modello precedente che determina il valore citato in apertura.
Qualche novità anche in zona sospensioni, che pur mantenendo lo schema già allo stato dell’arte della versione 2014, vede qualche aggiornamento delle componenti interne e degli steli forcella per ottenere minor peso nelle masse non sospese e una miglior scorrevolezza. Diversi inoltre il carico della molla al posteriore e la progressività del leveraggio posteriore.
La revisione si estende alle sovrastrutture, più snelle e con una sella più piatta ed un serbatoio meno inclinato; il tutto è meglio integrato rispetto alle versioni precedenti per facilitare gli spostamenti in sella del pilota e quindi la guida in generale. Diverso anche l’impatto visivo, con una linea più aggressiva giocata sul contrasto verde lime/nero.