L'indagine FMI sull'impatto acustico degli autodromi, rumore sotto controllo
Quello del rumore e dell’impatto acustico generato dalla pratica degli sport a motore è argomento spinoso: merito dunque alla Federazione Motociclistica l'aver scelto di non fare come gli struzzi, che per evitare il problema mettono la testa sotto la sabbia, ma al contrario ha deciso di essere in prima linea nel controllo e nella valutazione della situazione.
Dopo una stagione di lavori, è stato presentato il report sulla campagna di indagine 2019 relativa al monitoraggio acustico degli autodromi italiani, realizzato proprio dalla FMI su richiesta di AICA, l’Associazione Italiana Circuiti Automobilistici, che riunisce gli autodromi di Franciacorta, Imola, Magione, Misano, Monza, Mugello, Pergusa, Vallelunga e Varano.
All’incontro erano presenti per la FMI il Presidente Giovanni Copioli, il Presidente della Commissione Ambiente della FMI Giancarlo Strani e il Coordinatore della Velocità Simone Folgori, affiancati dall’ingegner Lorenzo Lombardi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal collega Giuseppe Marsico (Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale) e dal Direttore del Mugello Circuit e Presidente AICA Paolo Poli.
Durante l’evento è stato illustrato il lavoro di monitoraggio condotto nel 2019, e sono stati presentati i primi riscontri: l’indagine ha riguardato i circuiti di Imola, Misano e Mugello in occasione delle tappe del CIV (Moto3, SBK, SS600, Premoto3 ed SS300), con l’aggiunta di Vallelunga durante una prova di Coppa Italia, evento durante il quale prima d’ora non erano mai state effettuate simili analisi.
Nel corso dell’anno, l’equipe coordinata da Giancarlo Strani ha realizzato 701 misure fonometriche sulla base dei Regolamenti Sportivi FMI, con 304 indagini di dettaglio per determinare la potenza sonora delle singole moto e oltre 13 ore di misura dinamica dei traguardi fonometrici posti sui rettilinei.
A questo vanno aggiunte 38 indagini specifiche realizzate con la tecnica Beamforming (olografia acustica che mostra il punto di emissione del rumore del veicolo) e un’aggiunta, da parte dei tecnici FMI, di ulteriori postazioni di monitoraggio mobili, oltre a quelle fisse già presenti negli autodromi.
I primi risultati hanno evidenziato diversi aspetti positivi: per il CIV, i valori registrati non eccedono dai limiti posti dal regolamento (tra 104 e 106 dBA) per le categorie SBK, SS600, SS300 e Premoto3; discorso analogo per la Moto3, che resta la categoria con il più forte impatto acustico, con un limite di 114 dBA e un valore medio registrato di 111,9 dBA, elemento sul quale la FMI è già al lavoro dal punto di vista regolamentare.
Anche la Coppa Italia, nonostante sia un mondo con una forte componente amatoriale, ha registrato valori di fatto in linea con i regolamenti (106 dBA per il Trofeo Italiano Amatori e i Trofei Dunlop-Pirelli); ottimi poi i risultati rilevati per il Trofeo Yamaha R3 Cup, con valori medi di 100 dbA, a fronte di un limite ridotto rispetto alle altre categorie di 101 dBA).
La campagna di indagine ha permesso un’attenta valutazione sull’emissione acustica complessiva in un autodromo nel corso di eventi motociclistici, e si configura come uno strumento utilissimo per molte realtà costrette a scontrarsi con tematiche di inquinamento acustico.
E’ inoltre un lavoro di monitoraggio utile anche alle istituzioni, al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA, per future decisioni normative sul tema rumore: l’indagine, infatti, si pone come documento di riferimento tecnico per il mondo degli autodromi, dal quale deriva un quadro conoscitivo dettagliato, che conferma il sostanziale rispetto dei limiti di legge secondo DPR 304/2001 anche riguardo ai ricettori posti a distanze superiori ai 200-300 metri dai tracciati.
Il monitoraggio, realizzato nelle area limitrofe ai circuiti (comprese le abitazioni private), ha confermato l’esistenza di alcune criticità per i circuiti cittadini o presso ricettori a ridosso dei tracciati, laddove la normativa vigente permette, in alcuni casi, il superamento dei limiti con deroghe specifiche.
"E’ stato un convegno importante - ha dichiarato Giovanni Copioli, Presidente FMI - arricchito da molte presenze, come le Istituzioni e i rappresentanti degli autodromi. Subito dopo la mia elezione ho creato alcune commissioni, come quella sulla sicurezza e quella sull’ambiente, rivelatasi preziosissima viste le molte questioni da affrontare con consapevolezza. E proprio da questo punto di vista mi preme evidenziare la professionalità della Commissione Ambiente, dimostrata con lo studio sul monitoraggio acustico, un lavoro molto impegnativo che cercheremo di ripetere nel 2020. A ciò si aggiunge l’impegno che già abbiamo messo in campo come FMI nella categoria Moto3, la più problematica riguardo le emissioni acustiche, con l’introduzione nel CIV 2020 del motore 450, che punta a contenere le emissioni acustiche della classe. E questo in un’ottica più generale di coinvolgimento, da parte della FMI, di tutti i protagonisti del motociclismo, direzione nella quale va il protocollo sottoscritto con ISPRA e il lavoro portato avanti con gli autodromi. Senza dimenticare il mondo del fuoristrada, dove siamo presenti con un lavoro incentrato sul rispetto dell’ambiente in generale".