La MGX-21 a Sturgis, in casa del nemico
Nel 2014 il mercato statunitense valeva qualcosa come 335.000 moto, il 35% delle quali erano Harley-Davidson, il 15% Honda e il 13% Yamaha. Il Gruppo Piaggio, Vespa in primo luogo, aveva ottenuto il 2%, una quota equivalente a quella di Triumph e appena sotto a Ducati (3%).
Una parte consistente delle vendite americane riguarda proprio il segmento custom/cruiser, terreno principe di H-D, e la fetta è così grande che le opportunità per chi entra come si deve in quel mercato possono essere molto interessanti. Ci sono costruttori stranieri, giapponesi in particolare, che negli Stati Uniti hanno impiantato stabilimenti proprio per conquistare quell'area con modelli “americani”.
Piaggio, da parte sua, nel 2012 ha stabilito in California, a Pasadena, un suo reparto design guidato da Miguel Galluzzi. Una finestra per studiare meglio quella realtà e per respirare in anticipo le tendenze culturali che influenzano l'intero occidente, e ormai non soltanto quello.
La Moto Guzzi California 1400 è stata affinata proprio in quegli uffici, ed è stata così ben congegnata che persino negli USA è stata giudicata molto positivamente rispetto alle cruiser di riferimento, che sono, guarda caso, quelle di casa H-D, ma anche Victory e Indian. Sempre dal Design Advanced Center guidato da Galluzzi è arrivata l'ambiziosa MGX-21, la moto presentata a Eicma alla fine del 2014 in veste di concept, e ora pronta a entrare nelle concessionarie già nel prossimo mese di settembre.
L'operazione di promozione a Sturgis, dove dall'8 al 14 agosto si terrà la 76esima edizione del celebre Motorcycle Rally che richiama ogni anno ben più di mezzo milione di motociclisti, diventa quindi strategica per la nuova MGX-21, la bagger che più italo-americana di così non si può. La concorrenza è forte è affollata, però Moto Guzzi ha dalla sua la tradizione di un marchio straniero apprezzato negli USA, e una costruzione alternativa alle altre cruiser – che, gira che ti rigira, sono tutte ispirate alle Harley. Tutte buone ragioni per provare a guadagnare vendite in casa del nemico.
Quel motore a V sarà sempre il marchio di fabbrica di guzzi e a me fa sempre un certo effetto vederlo.
Non conosco molto le caratteristiche di questa moto, quindi magari potrei dire alcune eresie (perdonatemi), ma Guzzi dovrebbe prendere esempio da BMW che attorno al boxer ci ha costruito un mondo, valorizzando di più il marchio e il suo motore.