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Tra misteri e complottismo, cosa c'è dietro la morte in moto del broker accusato di aver truffato i vip

- Nessuna frenata: ipotesi malore per Massimo Bochicchio che muore a due giorni dalla terza udienza del processo a suo carico. Dopo lo schianto, il rogo: il corpo irriconoscibile viene identificato tramite il braccialetto elettronico
Tra misteri e complottismo, cosa c'è dietro la morte in moto del broker accusato di aver truffato i vip

Nessuna frenata, poi lo schianto su un muro, quindi il rogo della BMW che Massimo Bochicchio stava guidando sulla Salaria. Muore così il broker dei vip, protagonista di una vicenda giudiziaria che lo aveva portato a essere arrestato il 26 novembre scorso e quindi ai domiciliari.

Bochicchio era infatti accusato di avere truffato numerosi vip facendosi affidare ingenti somme di denaro con la promessa di interessi considerevoli che, secondo le accuse, non sarebbero mai arrivati mentre delle somme affidate si sarebbero perse le tracce.

 

L'incidente si è verificato appena un giorno prima della terza udienza del processo che lo vede imputato: come riportano alcuni testimoni, la BMW condotta da Bochicchio non avrebbe accennato alcuna frenata e si sarebbe diretta verso un muro per poi prendere fuoco. Nell'impatto il conducente sarebbe morto sul colpo, tuttavia il successivo rogo ha reso irriconoscibile il corpo, poi identificato dal braccialetto elettronico che Bochicchio era obbligato ad indossare: l'esame del DNA toglierà ogni dubbio. L'ipotesi principale resta quello di un malore (ma si valuta anche quella del suicidio), si spiegherebbe così la traiettoria verso il muro e la totale assenza di tracce di frenata sull'asfalto, mentre gli inquirenti hanno disposto l'autopsia sulla salma per accertare con certezza le cause del decesso ed eventualmente contribuire a chiarire la dinamica che ha portato allo schianto.

 

Fonte e foto: Ansa

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