Le BMW G 310R protagoniste delle tesi di laurea di IED Milano
Con la discussione delle tesi di laurea il percorso “BMW Motorrad 2.0” è arrivato in dirittura d'arrivo.
I tre gruppi di studenti dello IED Design Milano hanno portato a termine la parte principale di questa collaborazione che ha coinvolto per il secondo anno il celebre istituto di design milanese e la filiale italiana di BMW Motorrad. Un percorso che ha avuto come obiettivo la realizzazione di tre proposte originali elaborate attorno alla piattaforma della recente G 310R, la nuova monocilindrica d'ingresso nel mondo BMW che già l'anno scorso era stata oggetto di un altro tema di tesi, sempre seguito da Moto.it.
Come abbiamo già scritto in precedenza, questa volta agli studenti era stato chiesto uno sforzo ulteriore poiché si trattava di elaborare dei progetti finalizzati all'entrata in produzione della loro moto partendo da una piattaforma esistente. Senza peraltro poter variare parti strutturali della G 310R quali la ciclistica e il motore, e dovendo rispettare le norme di omologazione con quello che ne consegue in termini creativi.
I tre gruppi di cinque studenti sono stati seguiti dal docente e relatore di tesi Cristiano Oliva, dal coordinatore del corso di Product Design Giacomo Bertolazzi, e da Silvia Roth, coordinamento tesi.
Il supporto di BMW Motorrad Italia è arrivato invece da Andrea Ferrari, marketing manager, e da Alberto Marazzini, product manager, soprattutto durante le fasi iniziali di impostazione e sviluppo dei progetti.
I tre mondi da esplorare, compatibili con le caratteristiche di base della G 310R, erano quello dei motociclisti più giovani, quello degli “smooth riders” (gli adulti che cercano una moto più semplice da guidare e gestire) e quello femminile.
A quest'ultimo gruppo è stata dedicata la G 310T, una sorta di modello heritage assente nel listino BMW e che gioca con linee classiche assieme a tratti più sportivi. Sulla G 310T ci sono alcuni dettagli estetico funzionali realizzati in alluminio e un'attenzione particolare all'ergonomia; in quest'ambito, come nelle proposte cromatiche, sono stati utili alcuni input arrivati da una ricerca che ha coinvolto numerose motocicliste. E' così che sono cambiate anche forma e misure di serbatoio e sella, il posizionamento delle leve al manubrio e delle pedane.
La G 310 Classic è invece dedicata agli smooth riders e ai motociclisti di ritorno. Non a caso si ispira alle BMW degli anni Settanta e Ottanta nelle forme e nelle colorazioni mentre la proposta singolare è nell'offrire la possibilità di cambiare abito rapidamente alla moto. Nel senso che dalla versione più turistica e carenata è possibile passare a quella semi carenata e infine a quella naked; il tutto agendo semplicemente su viti a mezzo giro e senza toccare faro o altro.
Anche nel caso della Classic è stata personalizzata la posizione di guida agendo sull'attacco del manubrio, ridisegnando la sella e il serbatoio. Poiché quest'ultimo è di fatto una cover per il vero contenitore in acciaio, un'apertura della scocca ne ha lasciato alla vista il metallo. Una borsa laterale che si trasforma in zaino e una borsa da serbatoio che diventa marsupio completano la dotazione della Classic.
La terza proposta dedicata agli “young riders” è la G 310 Grit. Un taglio decisamente più sportivo che guarda ai mondi del flat track e del supermotard dando subito l'impressione di avere a che fare con un mezzo scattante e agile.
Le ruote sono raggi, il manubrio è da fuoristrada, la sella è rialzata e il disegno delle sovrastrutture le rende quasi un corpo unico con linee sfuggenti dal piccolo cupolino al corto codino. La tecnica di stampa 4D permette infinite possibilità di personalizzazione per le parti in plastica e la disponibilità di giocare con più abiti da sostituire velocemente.
Con la discussione delle tesi il lavoro non è comunque terminato. La conclusione di progetto BMW Motorrad 2.0 prevede che si arrivi a un prototipo in scala 1:1 che sarà esposto al pubblico di Eicma. E chissà che qualcosa di quanto è stato fatto quest'anno allo IED di Milano possa arrivare in produzione per il marchio bianco-blu.
m.g.
E davvero bruttissimo quell'elemento ed il resto del design mi ricorda le BMW degli anni '70, ok il family feeling ma qui siamo ai minimi come design a mio modesto parere.