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Legge di Stabilità 2017: niente detrazione per paraschiena e air-bag moto

- Si vota oggi alla Camera la Manovra di Bilancio da 26,5 miliardi. La proposta di detrazione del 50% del costo d'acquisto del paraschiena (mettendo sul piatto 2,5 milioni di euro) non è però passata
Legge di Stabilità 2017: niente detrazione per paraschiena e air-bag moto

La Legge di Stabilità 2017 si vota oggi alla Camera per poi passare al Senato. La Manovra di Bilancio da 26,5 miliardi ha visto stralciato, fra i tanti, un emendamento destinato ai motociclisti e del quale avevamo scritto qui un mese e mezzo fa.
Si trattava della proposta, lanciata dall'associazione industriale di categoria, ANCMA, che chiedeva un finanziamento da 2,5 milioni di euro a favore di paraschiena e abbigliamento air-bag per motociclisti. Denaro che sarebbe dovuto servire a compensare la detrazione fiscale del 50% del costo d'acquisto sostenuto da motociclisti e scooteristi per questi fondamentali dispositivi di sicurezza.

L'iniziativa era stata presentata durante una conferenza stampa organizzata dalla stessa ANCMA lo scorso ottobre. Nell'occasione erano intervenuti il vice ministro dell'Economia e delle Finanze, onorevole Luigi Casero, e il vice presidente della Commissione Trasporti della Camera – oltre che presidente del gruppo interparlamentare Amici delle Due Ruote – onorevole Vincenzo Garofalo.

Nell'occasione erano stati illustrati i risultati del primo studio al mondo sull'efficacia del paraschiena negli incidenti stradali: il progetto ST.E.P (Studio Efficacia Paraschiena), svolto in Italia dal 2011 al 2013 dall'Istituto Superiore di Sanità.

Lo studio ha riguardato oltre tremila incidenti che hanno coinvolto motociclisti e scooteristi sulle strade extraurbane. I dati raccolti spiegano che chi non indossa il paraschiena corre un rischio di trauma grave di tre volte superiore rispetto a chi invece lo indossa. In buona sostanza, il 63% dei traumi gravi alla colonna vertebrale sono attribuibili alla mancanza del paraschiena, e si conclude calcolando che se tutti lo indossassero regolarmente, mentre ora accade per un motociclista su otto, le lesioni gravi si ridurrebbero ben del 60%.

Con questi dati, ANCMA sosteneva che a fronte di un investimento di 2,5 milioni di euro (sufficiente però a coprire appena 50.000 paraschiena a fronte di oltre 200.000 nuove due ruote vendute quest'anno) il risparmio in costi sociali sarebbe stato di 21 milioni. E la stessa associazione comunicava che i costi degli incidenti stradali che coinvolgono motociclistici (costi sanitari, di mancata produttività e danni morali) ammontano a circa 3,5 miliardi di euro l'anno.

Nonostante le parole d'apertura che il vice ministro Garofalo spese allora («Il nostro interesse è salvaguardare vite umane da lesioni permanenti che minano l'esistenza delle persone: utilizzare la leva fiscale è un modo intelligente»), la proposta da lui presentata o non è stata accettata.
Come dire, nessun obbligo d'adozione del paraschiena, ma nemmeno nessun aiuto alla sua diffusione.

 

 

  • Gibix
    Gibix, Casnate con Bernate (CO)

    dai ragazzi, non scandalizziamoci. nella nostra categoria a migliaia circolano in maglietta e infradito. sarebbe giusto un incentivo nel caso ci fosse l'obbligo di protezioni. ma guai da noi sentir parlare di obblighi, anche se fatti per la nostra incolumità. in Francia é appena entrata in vigore la legge dell'obbligo dei guanti, anche per il passeggero! ma ce la vedete da noi una cosa del genere? roba da fumogeni e barricate.
    chi ha un po' di sale in zucca non ha bisogno di obblighi o incentivi, e ci si può proteggere anche senza dissanguarsi. oggi il mercato é strapieno di proposte, per tutte le tasche.
    poi se vogliamo parlare di gente con iPhone7 e gomme sulle tele perché costano...
  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Al momento (ma anche prima) funziona così.
    Il cittadino italiano non è e non è mai stato un bene da preservare ma un soggetto da spremere.
    Dei paesi tradizionalmente occidentali siamo quelli in cui i dipendenti "normali" percepiscono lo stipendio più basso.
    Siamo quelli che paghiamo più tasse in assoluto, sia come imposte dirette che indirette.
    Siamo quelli che paghiamo la merce standardizzata più cara al mondo.
    I servizi forniti dalle istituzioni sono onerosi e soggetti a lungaggini burocratiche interminabili.
    Ottenere una certificazione anche banale è sempre un problema insormontabile.
    Figuriamoci se questi abituati a fare cassetta alla bisogna con salatissime multe per futili motivi, non ultimi autovelox improvvisati e galeotti, in punti strategici dove se passano 300 auto sono 300 multe…. possono pensare a fare prevenzione a lungo termine!

    Valentino Masini
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