Massimo Clarke racconta la mostra-scambio di Novegro
Ormai da vari anni il “mercatino” di Novegro, alle porte di Milano, si è affermato come uno dei più importanti d’Europa. In Italia, raggiunto e superato Reggio Emilia, è secondo solo a quello di Imola.
Anche l'ultima edizione ha consentito di valutare come vanno le cose in un settore, quello delle moto d’epoca con relativi ricambi e accessori, che raccoglie un numero sempre crescente di fans. Fare una sintesi di quanto esposto è praticamente impossibile e quindi ecco una serie di osservazioni generiche e alcune autentiche chicche.
Indipendentemente dal volume di affari, che risente (come in tanti altri settori) dell'attuale situazione economica, di interessante c’era molto.
Le straordinarie moto inglesi degli anni Sessanta (Norton, Triumph e via dicendo), come pure le splendide Gilera Saturno del decennio precedente, più altri autentici classici di elevato livello, sono oramai scomparse quasi del tutto dai mercatini. Trovarne una è difficile. Qui va segnalato un simpatico BSA Victor.
Pure per quanto riguarda le moto da corsa, l’offerta non è paragonabile a quella del passato, anche se specialisti come Pochettino e Altinier sono sempre in grado di proporre pezzi eccezionali. È interessante segnalare che a Imola lo scorso settembre un tedesco offriva, a caro prezzo, una rara Horex 350 bialbero, il che significa che di quando in quando qualcosa arriva anche dall’estero. A Novegro lo specialista Steve Griffith, visitatore abituale delle nostre manifestazioni storiche, proponeva oltre alle belle Yamaha TZ che porta sempre in Italia dall’Inghilterra, una Suzuki Bimota 500 della seconda metà degli anni Settanta, moto di sicuro interesse, che stranamente da noi non si vede più da diverso tempo.
Michelangelo Pochettino, il popolare “Puki”, esponeva tra l’altro un bel Mondial 200 del 1956. Un modello da strada (lui propone quasi sempre mezzi da competizione) prodotto da una Casa che ha lasciato un segno profondo nella storia, con fior di titoli mondiali conquistati durante gli anni Cinquanta. Le moto di quel periodo sono sempre più difficili da reperire. Da segnalare anche un bel Rumi Junior esposto da Libanore di Monza, che della Casa bergamasca è stato a suo tempo fornitore, e una Motobi Spring Lasting bicilindrica.
Diversa è la situazione per le moto del decennio successivo. Qui, tra le numerose offerte, sembra opportuno segnalare almeno una Motobi 125 del 1965, ancora a quattro marce. Si tratta di uno dei modelli più significativi, nella storia della Casa pesarese. Bellissimi, poi, svariati “cinquantini”, come uno spettacoloso Itom sportivo della prima metà anni Sessanta, che al suo apparire si è imposto immediatamente per le sue eccellenti prestazioni, oltre che per l’estetica accattivante. L’azienda torinese è benemerita non solo per avere realizzato questo ed altri ciclomotori stradali, ma anche perché su uno dei suoi cinquantini, debitamente preparato dall’importatore inglese, ha fatto l’esordio in pista Mike Hailwood, sul finire degli anni Cinquanta. Decisamente desiderabile anche una Aermacchi Ala Verde cinque marce ultimo tipo. Era in condizioni non proprio impeccabili, ma si tratta di un modello che ormai è abbastanza difficile trovare.
Passando agli anni Settanta l’offerta si fa decisamente più ampia. Da segnalare qui moto come un paio di belle Guzzi (S2, 850 GT) e una valida Laverda SF terza versione (con faro “piatto” e con carburatori PHF al posto dei precedenti VHB, ma ancora con freni a tamburo). E poi una simpatica Suzuki Titan 500, un paio di Aermacchi 350 e diverse interessanti moto da regolarità azionate da motori a due tempi Sachs e Rotax. Sempre più rare le Honda four nelle varie cilindrate (c’era una CB 500, piuttosto “conciata”), come pure le Kawasaki a tre cilindri.
Anche a Novegro, come del resto in tutti gli altri mercatini, importantissima è stata la presenza dei componenti sciolti. Ricambi, parti di carrozzeria, ruote, freni e forcelle a non finire, come pure decals e carburatori. Per diversi modelli di grande diffusione molte parti da qualche anno a questa parte vengono rifatte da alcuni specialisti. Tra questi componenti, molto interessanti gli ammortizzatori e i cerchi realizzati e commercializzati da Pericle Pavesi. L’oggettistica d’epoca ha sempre il suo grande fascino e molti cartelli murali in lamiera vengono oggi rifatti, eguali agli originali, per soddisfare la notevole richiesta. Oltre che oggetti d’arredamento, alcuni sono delle vere e proprie opere d’arte. Di notevole interesse anche l’offerta da parte dello specialista toscano Meini, che propone agli appassionati delle belle repliche di alcuni modelli da corsa come le Kawasaki H 1 R e le Ducati Pantah TT2, realizzate su richieste specifiche, a prezzi interessanti.
mah
però troppo materiale recente , e li si che i prezzi erano allucinanti
tipo 200 euro per una coppia di cerchi del booster bianchi ahah
non sono d'accordo su chi si accanisce contro chi lo fà di lavoro
la richiesta c'è , ne ho conosciuti alcuni che fanno volantinaggio , si sbattono a recuperare moto in posti impensabili
è un lavoro come un'altro e se uno lavora è giusto che ci guadagna
non vedo il problema di fare a pezzi moto che anche se messe male hanno un certo valore
non ci sono ricambi per tutte , si salvano le migliori , o si salva chi ha più grana .. e anche qui , bè se non posso avere una norvin in garage
mi prendo un four
da quando la moto è indispensabile?
vorrei vedere se chi li contesta si trova un vespa primavera 125 et3 a 100 euro perfetto con doc
e deve venderlo cosa fà , fà l'onesto e chiede 500 euro o ne spara 2000 minimo ?
Grazie ragazzi !