Mostra scambio di Novegro 2014, la parola agli esperti dell'epoca
Abbiamo gironzolato un po' per il Parco Esposizioni di Novegro, vicino all’aeroporto milanese di Linate, visitando l’edizione autunnale della Mostra Scambio di Auto, Moto, Ciclo e Accessori d’Epoca, tenutasi nel secondo week end di novembre. Era sabato, fortunatamente splendeva un bel sole caldo, all’aperto si stava d’incanto, e l’intero comprensorio della manifestazione pullulava letteralmente di appassionati in cerca di “pezzi” per restaurare qualche mezzo (principalmente moto, ma anche bici) piuttosto che accaparrarsi qualche esemplare particolare, sperando nell’affare. Ma anche solo per guardare, spesso per andarsi a rivedere qualche bella motina cavalcata in gioventù, se non la prima moto posseduta in assoluto.
Chi frequenta con una certa assiduità la celebre esposizione meneghina, che da anni attrae anche parecchi stranieri, sia a livello di visitatori che di espositori, di questi ultimi conoscerà senz’altro i visi e magari anche la posizione delle loro postazioni nell’ambito di questa manifestazione che attualmente copre un’area decisamente ampia. E noi lo scorso sabato 8 novembre abbiamo pensato di andare a far quattro chiacchiere con alcuni dei veterani di Novegro, alcuni dei quali frequentano anche altre importanti manifestazioni italiane e straniere. A loro abbiamo chiesto come sia cambiata la Mostra Scambio milanese da quando hanno iniziato a frequentarla, e come siano cambiate le esigenze degli appassionati nel corso degli anni.
La Mostra Scambio secondo gli esperti
Il signor Andrea Santoro non viene da lontano, ma da Sesto San Giovanni, nell’hinterland a Nord di Milano, e occupa un piccolo stand all’interno di uno dei tre padiglioni coperti, dove espone accessori, ricambi, qualche motore. «Beh, inutile dire che nel corso di quei vent’anni i prezzi d’affitto dello spazio occupato sono aumentati parecchio: vent’anni da pagavo 34.000 lire, oggi pago 400 euro. Quel che guadagno qui lo uso per restaurare la mie moto, e oggi come oggi devo portare a casa 1.200 euro in questi tre giorni, per ritenermi soddisfatto.
«Come ha visto anche lei poco fa (una signora sua amica aveva appena acquistato quattro frecce nuove di zecca per una Gilera KZ125, nda), molti cercano ricambi per le 125 cc degli anni 80 e 90, ma in generale buona parte di chi viene qui, e ci viene per comprare, non solo per vedere, è in cerca di parti di ricambio per le moto più diffuse di quegli anni, specie le giapponesi, per poterle usare normalmente, certamente per passione, ma anche perché non vogliono impegnare cifre importanti per comprarsi una moto nuova, e vogliono usarne una già posseduta tanti anni prima.
«Quanto agli espositori, non approvo molto che nello spazio all’aperto da qualche tempo ci siano parecchie bancherelle di stranieri, in particolare russi, con articoli anche poco pertinenti con questa fiera. E c’è anche qualcuno che vende ciclomotori o scooter recenti, quindi non in linea con la filosofia di questa manifestazione...».
Anche il fiorentino Stefano viene a Novegro da vent’anni, e nel padiglione centrale espone poche moto, ma buone: tipo una bella Laverda 750SF, ma soprattutto una preziosa Norton Commando PR personalizzata Gus Kuhn, rigorosamente gialla, con freno anteriore Lockeed a disco sulla sinistra e posteriore a tamburo. Prezzo richiesto 25.000 euro: «...come una RC30, ma quelle ormai sono in calo. Ovviamente anche per noi il mercato è sofferente, vista la crisi e i prezzi sempre in generale aumento: la gente magari i soldi li ha, ma ha paura di spenderli. La passione non manca mai, sia da noi come all’estero. Però si spende più volentieri per le moto anni Ottanta, perché si possono usare tranquillamente tutti i giorni: diciamo che i budget disponibili vanno dai 1.000 ai 3.500 euro. La corsa alle moto antiche, tipo anni Trenta, è calata molto, è roba per gente facoltosa».
Crisi sì, crisi no
Gianpaolo Succi viene da Longiano, Emilia Romagna, e sul prato vicino ai capannoni espone un numero considerevole di prodotti in vetroresina, con i prezzi scritti sopra a pennarello. Prezzi che peraltro ci sono sembrati interessanti. Si tratta di serbatoi, sellini, parafanghi, carenature, ovviamente da verniciare, per chi voglia trasformare moto stradali d’epoca in café racer o in sportive carenate e coi mezzi manubri, piuttosto che per gli abituali frequentatori delle rievocazioni storiche in pista con le vecchie racer Yamaha, Suzuki, Aermacchi e via dicendo. Giampaolo espone a Novegro da una dozzina d’anni, ma frequenta anche i mercatini esteri, e si appoggia addirittura anche ad alcuni rivenditori.
«Io fortunatamente la crisi non la sento, ho sempre lavorato in modo soddisfacente. Molti non vanno più a girare in pista con le supersportive moderne, per via dei costi sempre più impegnativi. Quindi preferiscono trasformare una vecchia moto magari ereditata dal papà, o comprarne una da sistemare per andare alle rievocazioni a divertirsi con poca spesa. Quanto ai modelli più richiesti, ho visto che i tedeschi chiedono principalmente Honda, Kawasaki e naturalmente BMW. Da noi vanno più le italiane: Benelli, Aermacchi, Ducati, Laverda...».
Anche Walter, ex-crossista torinese, viene da vent’anni a Novegro con le sue numerose moto da fuoristrada vintage, esposte sotto un gazebo all’aperto. Ossa 250 Explorer, Maico 400, Honda, Kawasaki, tutta roba buona e in ordine.
«Noi veniamo qui per passione, ma la richiesta è calata parecchio nel corso degli anni, come dal giorno alla notte: anni fa l’interesse era alle stelle, non facevamo in tempo a scaricare le moto che ci saltavano letteralmente addosso, e con una giusta trattativa si vendeva tutto. Ora le moto che portiamo qui sono magari molto più belle e ben tenute, ma non c’è più nemmeno la trattativa: la gente viene solo a far foto».
Occupa uno spazio coperto Samuele Brezzi, aretino che da 12 anni espone a Novegro innumerevoli modelli di marmitte nuove - oltre che fanalini, copriselle ed altri accessori - per modelli d’epoca, principalmente italiani, con eccezione per la Kawasaki Z900 (quindi il kit di 4 marmitte complete di collettori) e lo scarico singolo per la BMW R80GS. Anche lui per presenziare all’appuntamento milanese spende 800 euro di affitto dello spazio. E anche lui ha avvertito un calo delle richiesta, perlomeno da parte degli italiani: «Bisogna giocare sempre con i prezzi, per fortuna ci sono gli stranieri ad alimentare il mercato. Le spese aumentano, e gli incassi calano: ci salviamo perché fortunatamente la nostra concorrenza è minima».
E concludiamo con un vero senatore di Novegro, che frequenta la mostra da trent’anni: il ravennate Mauro Pascoli, che da una quarantina d’anni è un punto di riferimento assoluto per quanto riguarda ogni tipo di ricambio per la sempiterna Vespa. Mauro ha un ampio spazio interno nella struttura principale della mostra (ovviamente vicino allo stand del Vespa Club), mentre con un grosso furgone espositivo occupa uno spazio all’esterno, spendendo complessivamente circa 2.000 euro di affitto.
«Noi la crisi non la sentiamo proprio, anzi, il nostro mercato è in continuo sviluppo, vendiamo in tutto il mondo, anche materiale da corsa per le Vespa 50 ed altre. Il nostro cliente tipo è molto attento, competente, e dunque esigente».
Foto Max Morri
Mostra scambio?