Moto d'epoca: si potrà richiedere la targa storica originale
Sono molte le moto e le auto d'epoca che negli anni sono state re-immatricolate, e che quindi sono state munite di nuove targhe con forma, grafica e colori diversi rispetto a quelle originali. Una stonatura estetica nei confronti di restauri accurati dei veicoli.
Ora, grazie a un ordine del giorno approvato dalla Camera che è stato inserito nel Decreto Legge Semplificazioni, sarà possibile richiedere alla Motorizzazione il rilascio di targhe uguali a quelle originali della prima immatricolazione del veicolo. La decisione è attesa entro settembre.
Firmatario è Massimo Capitanio: “Con questa approvazione – ha commentato il deputato della Lega – sarà possibile apportare modifiche al Codice della Strada per consentire l’immatricolazione dei veicoli di interesse storico con l’utilizzo della targa della prima iscrizione al PRA, ovvero ottenere una targa nel formato e nella grafica del periodo storico di costruzione o circolazione”.
L'ordine del giorno dà la possibilità all'intestatario del veicolo storico di richiedere, dietro pagamento, la restituzione del documento di circolazione in originale, assieme al rilascio del nuovo documento unico di circolazione. L'utilizzo delle nuove targhe storiche diventerebbe così una nuova entrata erariale.
Il presidente dell'ASI Alberto Scuro – l'Automotoclub Storico Italiano si è impegnata fattivamente per raggiungere questo obiettivo – ha rilevato che dopo aver “ottenuto la conservazione dei documenti originali, anche con l’entrata in vigore del Documento Unico di Circolazione, ecco un’altra bella notizia per gli appassionati. La strada che stiamo percorrendo vuole portare a normative nazionali che tutelino sempre di più, e sempre meglio, i veicoli storici”.
Il deputato del Carroccio e membro della Commissione Trasporti della Camera, Giovanni Tombolato, che già mesi fa aveva anticipato questa novità, nel commentare la notizia ha aggiunto: “I veicoli storici sono un patrimonio da preservare: consentire ai collezionisti l’utilizzo della targa di prima immatricolazione è un modo per andare incontro a questo mondo di cultura e passione. Con la preziosa collaborazione dell’ASI abbiamo steso un testo che mira alla piena fattibilità dell’iniziativa”.
Ma se andiamo a esaminare tutti i risvolti pratici che ci sono dietro, a me qualche dubbio sorge.
• Per cambiare targa si deve procedere ad una nuova immatricolazione per la quale si devono affrontare spese e perditempo per passaggi burocratici non indifferenti, come scritto nell’articolo;
• Se una moto ha la “Certificazione di conformità storico-tecnica”, rilasciata dalla FMI (cartoncino giallo con allegata foto del mezzo), si dovrà poi cambiare anche questa perché vi è riportata la targa che viene ad essere variata;
• Come si possono comportare le compagnie di assicurazione quando viene chiesto di variare la targa del mezzo assicurato? Non è che per loro cambia il mezzo per cui cambiano le condizioni del contratto di assicurazione?
• Ultimo ma non trascurabile aspetto deriva dal fatto che, avendo restaurato una moto di cui non è più possibile risalire alla prima targa avuta (considerata la distruzione degli archivi cartacei), come sarà possibile pensare di richiedere una targa originale?
Prese in esame tutte queste considerazioni, forse l’idea non è così felice come potrebbe sembrare, aggiungo che il valore aggiunto al mezzo dalla targa originale può essere effettivo solo nel caso in cui si voglia procedere alla vendita del mezzo, cosa questa, che un appassionato forse non prende in considerazione, i “commercianti” invece si.