Moto per neopatentati: quale mi compro?
Iniziamo una nostra nuova rassegna, in cui volta per volta vi presenteremo una selezione delle moto che secondo noi rappresentano le migliori scelte presenti in una determinata categoria. Categoria intesa in senso ampio: vorremmo andare un po’ oltre le classiche suddivisioni del mercato, presentando un ventaglio di risposte ad un’esigenza piuttosto che stilare la solita classifica di sportive, turistiche, maxienduro, eccetera.
Iniziamo quindi dalle moto più interessanti per i neopatentati A2, che possono accedere a modelli depotenziati a 25 o 35Kw (a seconda della normativa a cui fanno riferimento tali modelli, trovate qui tutte le informazioni) che, ci teniamo a sottolinearlo, possono successivamente venire riportati alla potenza originale una volta superato il periodo prescritto per l’apprendistato dalla legge. L’esborso cambia a seconda del metodo usato per depotenziare la moto, ma in ogni caso difficilmente si parla di cifre significative.
I neopatentati, per definizione, dovrebbero essere anche neofiti. Ma non è sempre questo il caso. Anche senza arrivare al paradosso di Jorge Lorenzo, o di altri piloti che conseguono la patente dopo aver conquistato diversi titoli iridati, non è rarissimo che la patente venga conseguita dopo aver maturato una certa esperienza alla guida per altre vie. Abbiamo quindi inserito nel nostro ventaglio di scelte possibili anche qualche modello non esattamente consigliabile a chi muove i primi passi a due ruote, che però magari potrebbe dare tanta soddisfazione a chi per esempio pratica il fuoristrada da qualche anno.
Qualcuno protesterà per l’esclusione di qualche modello che a suo parere ha pieno titolo di presenziare nella nostra selezione, ma abbiamo volutamente sintetizzato l'offerta sui modelli più rappresentativi in ogni tipologia. E il fatto che sia stato escluso un certo modello non significa che fra voi non ci sia chi possa trovarlo una scelta ideale.
I nostri criteri comprendono tanto valutazioni tecniche quanto economiche o emozionali (prezzo d’acquisto, rivendibilità, componente di fascino: quel “fattore X” non facilmente definibile o quantificabile che a certi modelli viene riconosciuto nell’immaginario collettivo) per suggerirvi una rosa di modelli, magari riportandovi alla mente una moto che per qualche motivo non avevate tenuto in considerazione, e per darvi qualche spunto.
Iniziamo dunque la nostra rassegna – in rigido ordine di prezzo, dalla più economica alla più costosa, prendendo in considerazione comunque sempre gli allestimenti dotati di ABS – proponendovi quindi per ciascun modello una piccola descrizione, la nostra prova ma anche la motivazione per cui l'abbiamo scelta.
Cliccando sul nome del modello si accede alla scheda tecnica, al listino e alle offerte di moto nuove e usate. Cominciamo!
Sul mercato da pochi mesi, la Duke 390 (qui la nostra prova) ha tutto quello che si chiede ad una moto per un giovane e fa capire in un attimo i motivi del grandissimo successo di vendite del costruttore austriaco, capace di realizzare mezzi accessibili che non perdono però mai d’occhio la funzione principale di una moto: far divertire. Leggera, brillante, economica nell’acquisto e nella gestione, la piccola KTM sa farsi amare anche da chi non ha (ancora) il polso destro di un campione. La voce difetti è molto corta e limitata al comfort – la sconsigliamo solo a chi desidera una moto per lunghe e tranquille trasferte con il passeggero.
Proposta ad un prezzo irresistibile per le economie di scala possibili grazie alla partnership con Bajaj, la KTM Duke 390 è il perfetto anello di congiunzione fra le piccole 125 e 250 e le più impegnative e specialistiche bicilindriche della Casa di Mattighofen. Per chi ha già un po’ più di dimestichezza con le due ruote sportive vale la pena di prendere in considerazione anche la sorella maggiore 690, anch’essa disponibile in versione dedicata alle patenti A2 e sicuramente più capace di gratificare alla scadenza dei termini di legge. Con l'ABS costa 4.995 euro
Proposta immancabile della nostra rassegna, la quadricilindrica Yamaha XJ6 (qui la nostra prova) ripropone in chiave moderna un grande classico della Casa di Iwata, che con questa sigla ha proposto grandi modelli negli anni 70 e 80. La XJ6, disponibile anche in versione Diversion semicarenata, è bella e facile da guidare per i principianti; allo stesso tempo sa gratificare i più esperti grazie ad una ciclistica sana e capace di gestire prestazioni ben superiori rispetto a quelle erogate dal quattro cilindri Yamaha.
Ben frenata e ben gommata, la XJ6 è divertente e versatile, e rappresenta un’ottima scelta per chi intende passare sì in futuro a mezzi più prestanti, magari però senza troppa fretta visto che la Yamaha 600 va ben oltre l’etichetta di moto per neofiti. Relativamente brillante nella guida sportiva, asseconda bene aspirazioni turistiche (con l’unico limite della protezione aerodinamica assente) e un uso cittadino. Il prezzo è quello giusto: con l'ABS costa 5.790 euro
Se il vostro cuore batte per le sportive è veramente difficile immaginare un modello più adatto a condurvi per mano verso le più impegnative cilindrate maggiori. La CBR500R (qui la nostra prova), nata lo scorso anno assieme alle sorelle CB-F e CB-X è una sportivetta facile e capace di assecondarvi anche in destinazioni d’uso diverse dal giro domenicale sul passo di montagna. Facile e svelta in città, comoda nel turismo a corto raggio, sa accontentarvi anche in un ipotetico debutto fra i cordoli a patto di calzare… scarpette da corsa.
Una frenata non troppo incisiva è forse l’unico reale difetto della CBR500R, che peraltro per questo si rivela ancora meno intimidatoria per i neopatentati. Per tutto il resto, il nome Honda garantisce affidabilità, tenuta delle finiture e del valore quando si decide di fare il passo verso potenze più importanti. Ha l'ABS e costa 6.200 euro
Nata nel 2008, la motard media Aprilia è stata molto apprezzata per l’estetica e per le tradizionali doti dinamiche delle moto di Noale. Il feeling dell’acceleratore ride-by-wire all’epoca piacque un po’ meno, ma il problema è stato sostanzialmente ridotto anche se non annullato del tutto. Stesso discorso per alcune finiture, che nei primi modelli non reggevano al passare del tempo come ci si aspetta da un’Aprilia, ma che nelle versioni successive (il modello è stato rivisto nel 2010, qui la nostra prova) sono state aggiornate.
La Dorsoduro 750, tanto in versione standard che Factory, un po’ più dotata nei dettagli, è un ottimo mezzo per prendere confidenza con le prestazioni delle moto “grandi”. La sconsigliamo solo ai debuttanti totali per la sua marcata tendenza sportiva, mentre chi ha già un po’ di confidenza con le due ruote “vere” troverà una moto capace di dare grandi soddisfazioni che non risulterà limitativa nemmeno dopo qualche anno di convivenza. Costa 7.990 euro
La Monster – anzi, IL Monster – non ha certo bisogno di presentazioni: il capolavoro di Miguel Galluzzi ha fatto la fortuna della Casa di Borgo Panigale negli anni 90, e pur rivisitato esteticamente e tecnicamente – il 696, nato nel 2008, è stato il modello della prima grande svolta tecnologica – resta caratterizzato da un design senza tempo. Il serbatoio è ancora preso a riferimento come uno degli stilemi più riusciti e longevi di tutto il panorama motociclistico mondiale.
Il 696 (qui la nostra prova) è il Monster più accessibile e semplice da guidare – il che, per estensione, lo rende il modello d’accesso d’elezione alla gamma Ducati. In cambio di un prezzo relativamente contenuto vi offre doti dinamiche di sicuro spessore, prestazioni gestibili dal neofita ma soprattutto un fascino che dopo 20 anni non accenna ad appannarsi. Adatta anche ai poco esperti, gode di grande rivendibilità. L’unico reale limite sta nel comfort del pilota sulle lunghe percorrenze, ma se vi piace il Mostro sarete disposti a sopportare di buon grado qualche piccolo sacrificio. Costa 7.990 euro
Un nome che da solo è una leggenda: nel listino della Casa di Mandello solo la “targhetta” California è forse più evocativa, e non è certo un caso se anche la cruiser all’italiana più famosa del mondo sia nata proprio dalla V7. In questa versione moderna la bicilindrica trasversale V7 (qui la nostra prova) è curatissima nelle finiture, bella e in questo allestimento Stone anche economica. Non vi offrirà emozioni forti, questo no, ma sa gratificare nella guida ben oltre quello che le sue linee classiche lascerebbero supporre.
Piacerà tanto a chi ama il retrò e subisce il fascino del marchio dell’aquila: non a caso, in questo momento di crisi del mercato, è uno dei modelli più apprezzati di tutto il panorama. A quanto sopra detto aggiunge grande economicità di manutenzione e affidabilità a prova di bomba grazie ad un propulsore solido e collaudatissimo. Costa 7.990 euro
Nata nel 2000, la Bonneville è la Triumph più venduta grazie ad un ritorno en vogue delle moto classiche, ma anche a doti dinamiche che raramente lasciano indifferenti e si rivelano ben più moderne di quanto non sia lecito attendersi tanto da essersi creata un vero e proprio stato di cult. La Bonnie piace tanto, anche se proposta ad un prezzo non esattamente popolare, e da parte nostra fatichiamo a trovare motivi per non consigliarla.
La guida, lo abbiamo già detto, è facile e più moderna di quanto l’immagine non lasci intendere; una volta digerito un esborso un po’ elevato per l’acquisto la Bonnie (qui la nostra prova) si rivela affidabile e parca nei consumi e nella manutenzione. La sella bassa potrebbe far storcere il naso ai più lunghi di gamba, mentre al contrario costituirà un punto di forza per chi invece ha meno esperienza e troverà rassicurante la possibilità di poggiare entrambi i piedi a terra in ogni condizione. Costa 8.040 euro
La enduro media Suzuki (qui la nostra prova) è da tempo una delle scelte preferite dai turisti di lungo corso che ne apprezzano le doti di passista unite ad una comodità da riferimento e ad una raffinatezza ormai rasente alla perfezione grazie ad un costante processo di evoluzione ormai vicino al decennio. Agile, divertente e ben frenata, ha un motore praticamente esente da difetti e una caratterizzazione estetica più moderna e matura rispetto alla versione precedente.
Impossibile trovare qualcuno a cui non consigliare la V-Strom: già facilmente accessibile nella versione a potenza libera, in questa depotenziata diventa guidabile da chiunque sia capace di tenersi in equilibrio su due ruote. Allo stesso tempo è un mezzo che per caratteristiche intrinseche è capace di soddisfare anche motociclisti maturi: non si sentirà la necessità di un’immediata sostituzione una volta scaduto il biennio di legge a potenza limitata. Costa 8.590 euro
La naked media Kawasaki è l’ultima rappresentante di una stirpe di grandissimo successo: nata nel lontano 2004 con cilindrata 750, ha fatto la felicità di migliaia di motociclisti (per diverso tempo è stata la best seller in diversi paesi fra cui il nostro) prima di venire anabolizzata passando alla cilindrata attuale. I neopatentati non potranno godere dell’iniezione di cavalli dovuta alla maggiorazione della cubatura, ma potranno apprezzare una ciclistica nata per sopportare prestazioni da sportiva vera con tutti i vantaggi che ne derivano.
La Z800e (qui la nostra prova) non è adattissima ai debuttanti totali proprio per le sue doti di guida: ci sentiamo di consigliarla solo a chi ha già qualche chilometro su due ruote al suo attivo. Pur non intimidatoria, è comunque più impegnativa per masse e geometrie di sterzo in gioco, e richiede un pochino di esperienza prima di potersela godere senza preoccupazioni. Al contrario, chi ha un po’ di dimestichezza con le due ruote si troverà in garage una moto capace di dargli soddisfazioni anche oltre il periodo di patente limitata. Costa 8.890 euro
Il motore Trepistoni è nato solo due anni fa ma si è fatto rapidamente conoscere grazie ad ottime declinazioni in versione sportiva (F3) e naked (Brutale, appunto - qui la nostra prova) tanto nella cilindrata originaria quanto nella più matura 800. Lo diciamo apertamente anche se probabilmente non ce n’è bisogno: non è una moto per neofiti veri, e ci sentiamo di consigliarla solo a chi ha già un minimo di esperienza di guida, possibilmente con moto sportive. La potenza sarà anche limitata per rispettare le normative della nuova patente A2, ma risposta all’acceleratore e caratteristiche della ciclistica richiedono un minimo di malizia prima di potersela godere senza preoccupazioni.
A suo vantaggio, rovesciando la medaglia, una ciclistica sana e bella affilata, una bellezza indiscutibile e tutto il fascino derivante dai 69 titoli mondiali del palmarés della Casa varesina. Chi ama le moto sportive passare allegramente sopra ai pochi difetti, per lo più identificabili in una versatilità quantomeno relativa, sacrificata sull’altare della guida, e in qualche finitura non all’altezza del resto della moto. Costa 9.190 euro
E’ difficile pensare che con meno di 10.000 euro sia possibile mettersi in casa una Harley nuova – la 883 (qui la nostra prova) è così, e non è sicuramente un caso se nell’allestimento Iron sia la quinta moto più venduta del 2013. A suo favore tutti i pregi del blasone Harley, un numero – 883 – ormai entrato nella storia e le caratteristiche che le fanno amare in tutto il mondo; fra i difetti va segnalato solo qualche limite dinamico nella guida intrinseco alla categoria custom che ben difficilmente preoccuperà chi ama il marchio di Milwaukee.
Se siete debuttanti totali non fatevi spaventare dalla massa della 883: il peso è tutto rasoterra, e la posizione di guida ribassata facilita ulteriormente il controllo della moto a qualunque velocità. L’erogazione non mette mai in difficoltà. La 883 è una moto capace di accompagnare l’amante del genere per tutta la sua carriera motociclistica, ma anche qualora si ceda alle lusinghe dei modelli più prestigiosi, una H-D non perde mai valore e rivendibilità. Forse l’investimento migliore di tutta la nostra selezione. Con l'ABS costa 9.600 euro
La F800GT (qui la nostra prova) è la più nuova fra le BMW bicilindriche parallele, essendo nata come modello 2013 che dà il cambio, nel listino della Casa di Monaco, alla precedente F800ST. E’ l’unica rappresentante del segmento Gran Turismo nella nostra selezione, e nessuno meglio di BMW avrebbe mai saputo declinare i concetti del touring veloce in un mezzo tanto accessibile e allo stesso tempo completo.
L’unico reale difetto della F800GT è un prezzo relativamente impegnativo, destinato a crescere attingendo al tradizionalmente sconfinato catalogo degli optional BMW. A suo favore invece doti dinamiche e protettive indiscutibili, un propulsore che unisce regolarità ad un certo gusto nella guida e l’innegabile blasone della Casa di Monaco. Raccomandabile a tutti coloro che intendono la pratica motociclistica come viaggio alla scoperta di destinazioni lontane senza privarsi del gusto durante il tragitto. Costa 10.900 euro
Brutale fuorilegge