l'analisi

Motociclisti, ciclisti, pedoni: sono loro il 70% delle vittime degli incidenti in città

- Nel corso del suo evento annuale dedicato all'automotive, la compagnia assicurativa Allianz ha tracciato un quadro sulla sicurezza stradale, supportato dalle statistiche, e seguito da un appello alle case automobilistiche e ai legislatori per proteggere meglio i gruppi vulnerabili nel traffico urbano
Motociclisti, ciclisti, pedoni: sono loro il 70% delle vittime degli incidenti in città
  • Stabilire che le dotazioni di sicurezza di furgoni e camion devono superare gli attuali standard di legge.
  • Armonizzare livello europeo dei requisiti e invita i legislatori UE a migliorare ulteriormente le normative vigenti.
  • Condividere in maniera completa i dati sui sistemi di sicurezza installati come previsto dal Data Act dell'UE.


Si possono sintetizzare in questi tre punti le richieste specifiche che la compagnia assicurativa Allianz ha lanciato alle case automobilistiche e ai legislatori per proteggere meglio motociclisti, ciclisti e pedone, i gruppi vulnerabili nel traffico urbano.

L'appello è stato lanciato da Klaus-Peter Roehler, membro del Board di Allianz SE, nel corso del 12° Allianz Motor Day che, nell'edizione di quest'anno ha avuto come titolo: "Grandi contro piccoli: come proteggere meglio gli utenti vulnerabili nelle aree urbane".

In considerazione del numero sempre più elevato di vittime della strada in Europa, ha dichiarato Roehler: "Stiamo assistendo a rapidi progressi in quasi tutti i settori della tecnologia, perché non riusciamo a trovare modi migliori per proteggere la vita sulle strade? È una traiettoria inaccettabile. Se i camion utilizzassero anche solo due misure di sicurezza già note, un terzo di tutti gli incidenti tra camion e pedoni o ciclisti potrebbe essere evitato. Per affrontare le sfide e le tendenze che ho citato, i produttori di veicoli, i policymaker, i trasportatori di merci - e noi come assicuratori - siamo chiamati all'azione. Dobbiamo semplicemente fare tutto il possibile per proteggere la vita umana dalla morte accidentale, a qualunque costo."

L'UE mira ad azzerare le vittime della strada entro il 2050

Il manager ha sottolineato anche come il numero di vittime della strada nell'Unione Europea sia ancora troppo alto, attestandosi a circa 20.400 nel 2023: "La Commissione Europea ha dichiarato che entro il 2050 il numero di vittime della strada in Europa sarà ridotto a zero. Sfortunatamente, però, siamo molto lontani da questa Vision Zero".

Per rimanere all'interno dell'intervallo target, tra il 2022 e il 2023 il numero di vittime sarebbe dovuto diminuire del 18%, ipotizzando una progressione lineare. Il dato europeo, tuttavia, ha registrato una riduzione dell'1%, mentre in Germania il numero di decessi è recentemente aumentato dell'1,8%, arrivando a 2.839 nel 2023.

Le città sono le zone più interessate da incidenti

Per ottenere risultati rapidi, occorre concentrarsi sul trasporto urbano: "Le città sono le aree dove avviene il maggior numero di incidenti", afferma Roehler. "Circa il 40% degli incidenti stradali mortali in Europa si verifica nelle città; il 70% delle vittime è costituito da utenti che si spostano in bicicletta o con altri veicoli a due ruote e da pedoni, tra cui bambini e anziani. C’è bisogno di una maggior protezione! La situazione suscita amarezza, ma riflette una situazione reale. Si tratta di proteggere le persone più vulnerabili dai mezzi pesanti".

Studio Allianz: la tecnologia per ridurre gli incidenti

Secondo Roehler, il GSR2 deve essere migliorato il prima possibile anche per quanto riguarda veicoli commerciali pesanti e autobus. Nonostante nei camion di nuova immatricolazione sia ora obbligatorio avere alcune funzionalità di allerta con sistemi di assistenza alla guida, queste non risultano sufficienti a prevenire in modo affidabile collisioni con ciclisti e pedoni in punti ciechi, ad esempio. "I sistemi di allerta non sono sufficienti", afferma Roehler. "Con sistemi efficaci è possibile individuare gli utenti della strada nei punti ciechi e attivare immediatamente la frenata di emergenza".

Grazie a un recente studio dell'Allianz Center for Technology (AZT), si è concluso che un terzo degli incidenti tra camion e pedoni o ciclisti potrebbe essere evitato mediante l'assistenza attiva alla frenata, una migliore visibilità per il conducente attraverso i finestrini di manovra e una visuale più bassa in cabina. Queste soluzioni tecniche sono già disponibili sul mercato e ora devono essere implementate in maniera generalizzata il più rapidamente possibile.

“Innanzitutto, i nostri sforzi per migliorare la sicurezza stradale sono volti a salvare vite umane e ridurre il dolore e la sofferenza”. Senza sminuire questa convinzione fondamentale, Roehler aggiunge un altro elemento che può essere usato verso le società di trasporto: “Evitare gli incidenti - anche quelli minori senza lesioni personali - offre un vantaggio economico. Per le società di autotrasporti è un incentivo perché una flotta con minori costi di riparazione e minori tempi di fermo è più efficiente e le tariffe assicurative per tale flotta sarebbero, inoltre, significativamente inferiori rispetto a quelle di una flotta con molti incidenti".

  • Paolo661511
    Paolo661511, Castel San Pietro Terme (BO)

    Le assicurazioni hanno un solo problema che veramente gli sta a cuore: gli indennizzi che devono SEMPRE corrispondere agli utenti deboli danneggiati.
    Che in quanto deboli non hanno MAI colpe.
    Per cui cercano di spostare l'attenzione sui mezzi (e i guidatori) per farli sempre più sicuri.

    Ma non ci sarà mai sicurezza se i comportamenti degli utenti deboli (non targati, e quindi anonimi) continueranno ad essere quelli attuali.
  • v.d.ciavirella_5918017840
    v.d.ciavirella_5918017840

    Più piste ciclabili protette in primis, poi educazione stradale per ciclisti e automobilisti
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