Certe assenze si notano. In giro per i padiglioni di Motodays ci è capitato di incontrare visitatori alla ricerca della Moto Guzzi, increduli per la loro assenza dalla kermesse romana. Ad onor del vero, qualcuna c’era: a Motodays ospiti d’onore sono tre modelli davvero eccezionali, tre “Aquile Reali" che hanno scritto la storia del motociclismo. Sono la Bicilindrica 500 del 1933, la Monocilindrica 350 dei primi anni 50 capace di portare alla vittoria iridata Bill Lomas nel 1956 e la Otto Cilindri 500 partorita dalla vulcanica genialità dell’ingegner Carcano. Con il loro charme, le forme classiche e le soluzioni tecniche che le rendono uniche catturano gli sguardi di giovani e meno giovani.

Una presenza che rende ancora più stridente l’assenza della produzione attuale: Motodays sarebbe stato un ottimo palcoscenico (anche commerciale) per avvicinare modelli di tanto fascino con la produzione odierna, che ne costituisce la prosecuzione a livello d’immagine e di fedeltà a schemi costruttivi divenuti tradizione.

Così non è stato, e abbiamo quindi pensato di chiedere lumi al gruppo Piaggio che prontamente ci ha dato risposta. Moto Guzzi è stata grande protagonista tanto ad EICMA quanto al recente Motor Bike Expo di Verona, quindi la proprietà ha scelto di dare visibilità agli altri marchi che, ad esempio, a Verona erano assenti.

Una motivazione con una sua logica, che tiene conto della diversa natura delle fiere. In realtà però Motodays è un'esposizione eclettica e senza particolari accenti. Insomma, da una parte capiamo la scelta di valorizzare la sola anima custom ad una mostra come Motor Bike Expo, che in quel settore affonda le sue origini e ancora ne conserva forti connotazioni tanto che altre Case hanno compiuto scelte analoghe. Dall'altra parte ci facciamo invece portatori del sentimento degli appassionati che hanno visitato la fiera romana e che chiedono a gran voce che un marchio di tale e tanta importanza e con prodotti in gamma più che validi, fosse sempre presente.