Novità elettriche da Kawasaki e Boxx
La propulsione alternativa non sarà la più attraente della terra per chi ama le prestazioni e il "feeling" di un motore a scoppio, ma ha indubbiamente i suoi vantaggi in termini ecologici e di accettabilità sociale. E' per questo che diversi costruttori stanno da tempo esplorandone le potenzialità, con interpretazioni diverse quanto diverse sono le filosofie e i target delle varie case.
La britannica Visordown ha scovato due brevetti recentemente depositati che indicano con una certa precisione quali siano le strade intraprese da due costruttori, appunto, diversissimi. Partiamo dal più interessante nella nostra ottica, ovvero Kawasaki, che dal disegno tecnico depositato sembra pensare ad un'interpretazione piuttosto sportiva della propulsione elettrica: è facile trovare somiglianze con la famiglia Ninja, prima fra tutte la presa d'aria frontale che qui servirebbe a raffreddare il pacco batterie contenuto all'interno di quello che su una moto tradizionale sarebbe l'airbox pressurizzato.
Sicuramente meno sportiva ma interessantissima in ottica urbana la proposta dell'americana Boxx (in foto): un mezzo che sembra uscito da un film di fantascienza anni 70 (o dal reparto stile di una nota casa produttrice di computer ed elettronica di consumo…) evidentemente rivolto a chi ha necessità di effettuare brevi spostamenti in zone con problemi di parcheggio. La Boxx potrebbe stare nel bagagliaio di un'auto e consentire di raggiungere la destinazione per poi essere portata direttamente dentro alla casa, ufficio o che altro - peso delle batterie permettendo. In quest'ottica, le prestazioni dichiarate (50km/h e circa 60km di autonomia) sono più che ragionevoli.