Le comparative di Moto.it 2012
Le comparative di Moto.it 2012
Agosto, tempo di vacanze. Prendiamoci una pausa per rivedere alcune tra le protagoniste del 2012 confrontate tra loro dalla nostra redazione. Ce n'è per tutti i gusti, dalle maxi enduro allo scooterone, senza scordare le sportive da 200 cavalliHonda CBR 250R VS Kawasaki Ninja 250R
Una comparativa che non vuole e non può essere intesa come sfida, anche perché entrambe le duemmezzo ne uscirebbero a testa alta e a parimerito. Due ottime moto per cominciare che potrebbero essere complementari, visti i differenti pregi che le caratterizzano.
Due mezzi facili ma non per questo destinati ad un pubblico prettamente di neofiti. Chi per amore delle 6 marce non vuole muoversi in città con lo scooter, ma non vuole nemmeno rinunciare alla praticità e a costi contenuti, sarà sicuramente tentato da queste mini sportive con l'aria da grandi.
Due moto tanto simili quanto diverse: la prima con un motore monocilindrico che dà tutto subito, la seconda con un due cilindri dall'allungo stupefacente.
Entrambe sono spinte da propulsori da 249 cc raffreddati a liquido e racchiusi in telai d'acciaio, a doppia trave discendente quello della Honda, a diamante quello della Kawasaki.
I cerchi in lega da 17" sono a 5 razze sulla CBR, a 6 sulla Ninja. Al comparto sospensioni anteriori troviamo in entrambi i casi una forcella telescopica da 37 mm e scelte differenti, invece, al posteriore: la CBR adotta un monoammortizzatore Pro-Link con escursione di 104 mm, la Ninja un Uni-Trak con ammortizzatore a gas e precarico a 5 regolazioni.
BMW F 800 GS VS Triumph Tiger 800 XC
La cilindrata 800 non è certo una novità tra le maxi enduro. Non era forse proprio di questa cilindrata l'antesignana della categoria, la mitica BMW R 80 G/S?
E oggi proprio le 800 sono tornate di gran moda, grazie al giusto mix tra peso e potenza. Ci ha pensato per prima la Casa di Monaco, che nel 2008 ha introdotto la BMW F 800 GS, equipaggiata col piccolo (ci riferiamo alle dimensioni) bicilindrico parallelo, con la catena di trasmissione finale e un'agile ruota da 21 pollici davanti. Una vera rivoluzione rispetto agli standard a cui ci avevano abituato i tedeschi negli ultimi anni, a partire cioè dalla BMW R 1100 GS del 1994, che aveva stravolto il mercato con una miriade di novità (Telelever, iniezione elettronica, ABS, motore portante e cerchio anteriore da 19 pollici).
Nel mese di novembre del 2010 ha fatto il suo debutto nel segmento la Triumph che ha presentato la Tiger 800 XC, equipaggiata con l'inedito motore tre cilindri di 799 cc, forte di ben 95 cavalli. Nei primi mesi di commercializzazione alla Tiger fu mossa la critica d'essersi ispirata un po' troppo sfacciatamente alla rivale tedesca. Ma dal vivo, molto più che in foto, l'inglesina prende abbastanza nettamente le distanze dalla GS. In particolare la zona posteriore della Tiger appare più esile ed essenziale (il serbatoio da 19 litri è infatti posto sopra il motore e non nel codino, come sulla GS800, che ha una capacità di 16 litri); ma anche il telaio tubolare a traliccio ricalca il motivo dei due tubi sovrapposti, assai comune in Casa Triumph (pensiamo a Speed e Street, tanto per capirci).
Le moto della nostra comparativa hanno prestazioni che solo fino ad alcuni anni fa erano prerogativa delle maxi da un litro e passa di cilindrata (avete presente la potenza della GS 800? Ecco, ha 85 cavalli, proprio come la R 1150 GS del 1999). Ma con pesi molto più abbordabili (il confronto di prima vedeva la R 1150 GS segnare sulla bilancia 249 kg in ordine di marcia, contro i 207 della F 800 GS).
Se a questi elementi di valutazione sommiamo prezzo di acquisto e costi di gestione più bassi, troviamo la spiegazione di un successo commerciale che prosegue nei primi tre mesi del 2012.
La F 800 GS precede di un soffio la Tiger 800 con 316 immatricolazioni contro 300. Sono numeri significativi, che confermano l'apprezzamento dei motociclisti italiani verso una cilindrata maxi, ma non troppo che negli anni era stata un po' snobbata a favore delle over 1.000.
Kawasaki Z750 VS Suzuki GSR 750
Una, la Kawasaki Z750 è una vecchia conoscenza, la troviamo sul mercato dal lontano 2004, con la prima e apprezzatissima serie, evoluta nel 2007 nella altrettanto fortunata seconda serie, attualmente ancora presente nei listini, anche nella più costosa versione R, affinata nel comparto freni e nelle sospensioni.
L'altra, la Suzuki GSR750, è assai più recente, essendo stata lanciata sul mercato poco più di un anno fa, con il compito di sostituire la GSR600.
Naked di medie dimensioni, dalle caratteristiche sportive, senza però eccedere nell'estremo, le due moto che mettiamo alla prova possono ritenersi due prodotti dalle caratteristiche alquanto simili, ma che come leggerete più avanti, hanno due personalità abbastanza diverse. Entrambe sono motorizzate con dei 4 cilindri prestanti e affidabili, con la Suzuki che ha ereditato direttamente dalla sportivissima GSX-R 750 del 2005 il gruppo propulsore, particolarità che la avvantaggia dal punto di vista delle prestazioni, mentre le ciclistiche sono abbastanza diverse e condividono praticamente solo la scelta dei materiali.
La particolare attenzione ai costi ha privilegiato l'acciaio per la costruzione dei telai, monotrave per la Kawasaki, a traliccio per la Suzuki, mentre le sospensioni prevedono per entrambe una forcella a steli rovesciati da 41 mm, regolabile nel precarico della molla (Kawasaki ha previsto anche un registro per regolare l'estensione ma solo sullo stelo destro), mentre i monoammortizzatori posteriori sono dotati della sola regolazione del precarico molla. La GSR750 del nostro test è dotata di ABS, optional disponibile anche per la Z750, accessorio che, non stancheremo mai di dirlo, è di grandissima utilità.
BMW S1000RR VS Ducati Panigale 1199S
Entrambe le moto protagoniste della nostra comparativa sono eccezionali, sotto tutti i punti di vista, quello tecnico, quello prestazionale, ma soprattutto rappresentano l’espressione massima delle rispettive Case motociclistiche nel settore delle supersportive.
Ma c’è altro, la BMW S 1000 RR è una moto con un significato particolare per la Casa di Monaco di Baviera, è la prima sportiva dura e pura che ha prodotto, espressamente concepita per la guida in pista e in particolar modo per le competizioni.
La Ducati 1199 Panigale invece rappresenta una svolta tra le Superbike made in Bologna, una storia iniziata con la 851/888, proseguita con la 916 ( e con le successive 996 e 998 ), con una lieve flessione per la 999 (solo dal punto di vista commerciale, perché quello sportivo l’ha vista salire sul gradino più alto del podio tre volte sia nel Mondiale Costruttori che in quello Piloti) e di recente con le 1098/1198. La Panigale ha fatto fare uno, o forse anche due salti generazionali alle sportive Ducati, sia dal punto di vista del design, ma soprattutto da un punto di vista tecnico.
Abbiamo portato le due sportive su una delle piste più belle del mondo, il Circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, per un confronto serrato, che ha messo in luce le caratteristiche e la personalità delle protagoniste annunciate del Mondiale Superbike 2013.
Yamaha T-Max 500 2011 vs T-Max 530
Che il T-Max sia uno scooter dal successo straordinario è cosa risaputa, 180.000 i pezzi venduti dalla sua apparizione sul mercato nel 2001, dei quali ben 115.000 in Italia, sono numeri da acquolina in bocca per qualsiasi produttore.
Prestazioni, look sportivo e ricercato hanno fatto breccia in un mercato, quello italiano, che bada più che nel resto d'Europa al design ma che vede anche nelle prestazioni dinamiche un must irrinunciabile, e per quel che concerne queste ultime, il T-Max non prende lezioni...e paga da nessun concorrente. Purtroppo queste qualità si fanno pagare, e anche questo modello 2012 non viene via per nulla, 10.790 € con l'ABS. Quando si parla di design, rinnovarsi è quasi imperativo, così come alzare l'asticella per quanto riguarda le prestazioni motoristiche e la guidabilità in genereale. Eccoci allora qui a confrontare il “vecchio”, rappresentato dal T-Max 500 2011, e il “nuovo” cioè l'ultimo T-Max 530 2012.
Differenze? Tante, ma il concetto rimane sempre quello (e ci mancherebbe pure che venisse stravolto un best seller del genere...!) una evoluzione profonda, sia fuori che dentro, che al primo sguardo può passare quasi inosservata. Parcheggiati fianco a fianco i due T-Max si assomigliano parecchio, ma non c'è bisogno di un'aquila per notare le diversità tra i due. A proposito, ci teniamo a ringraziare Giuseppe Nardelli, che ci ha messo a disposizione, per la prova comparativa, il suo T-Max 2011 in condizioni davvero superbe, e anche il T-Max Club che ci ha consentito di trovare un esemplare totalmente originale (operazione non facile).
Un Amore Infinito...
Da 30 anni sulle due ruote, dal cinquantino, passando alla Gilera RX Arizona (125), Honda Dominator (600), Honda CR 400, Kawasaki EN 500, Suzuki Intruder, Suzuki GSX1100EF, GSX600R, Honda Africa Twin 750 e ora un Transalp 700.
Ho cavalcato un po' tutti i tipi di moto, alcune da sparo, altre da buzzurro, altre da "somaro" con tassellati, stivaloni e pettorina...
Ma l'unico vero Grande Amore (mia moglie e mio figlio a parte, chiaramente) è stata l'Africa Twin (OO).
Perfetto compromesso, comoda, scattante, da turismo e trasformata anche da "somaro"...
Quella era "LA MOTO"
PERCHE' NON LA FANNO PIU'?!?!?!?!?!?!?!?!
fascino o libidine