Nuova Yamaha R9: arriva anche la registrazione europea
Dopo aver ottenuto la registrazione del nome R9 negli Stati Uniti, Yamaha chiede adesso la medesima tutela in Europa. È del 3 agosto la richiesta - al momento sotto procedura di approvazione - di tutela per il nome R9 (e - analogamente a quanto avvenuto negli U.S. - di tutta una serie di sigle simili), molto presumibilmente per una moto che prenderebbe il posto nello spazio creatosi tra la R7 da 73 cv che vedete in apertura e la R1 da 200 cv (escludendo la vittoriosa in Superstock 2020 YZF-R6, non più omologata per uso stradale) e in ossequio alla tendenza che vorrebbe ogni modello della famiglia MT affiancato da un modello "R" costruito sulla stessa piattaforma.
Sia chiaro: ancora nessuna certezza riguardo la produzione di una eventuale YZF-R9 derivata strettamente dalla MT-09, nessun comunicato ufficiale e sopratutto il nostro caporedattore Edoardo Licciardello ha espresso in modo chiaro l'opinione che l'arrivo della YZF-R9 non sia poi così probabile come da più parti si ostinano a opinare: sarebbero troppe le modifiche necessarie per portare il motore CP3 di 889 cc a possedere la cavalleria e il carattere degno di una sportiva YZF-R di alta cilindrata.
Detto questo, e rischiando di passare la rimanente parte della mia carriera a testare bici muscolari in Antartide, mi permetto di dissentire - timidamente, amici: tengo famiglia e soffro il freddo - dall'autorevole voce di Edo che tra l'altro ha dalla sua anche il sostegno di palmari dichiarazioni raccolte presso gli ambienti Yamaha.
Il perché è presto detto e va di pari passo con la smisurata voglia di immaginare scenari magari poco probabili: se i 118 cavalli della MT-09 e un'erogazione fantastica che predilige i medi regimi possono essere reputati non centratissimi quando racchiusi dentro una moto che nascerebbe anche per i cordoli, perché non proviamo a immaginare una YZF-R9 Turbo?
Sappiamo che il progetto del 900 tre cilindri Yamaha sovralimentato è già in una fase avanzata, il suo utilizzo su una sportiva potrebbe veramente far impallidire la concorrenza per l'esclusività della soluzione: nella migliore ipotesi sarebbe possibile mantenere quasi immutata la piattaforma telaistica se, invece dei 180 cavalli di cui si vocifera per il tre cilindri turbo, la potenza si attestasse sui 150 cavalli e la coppia sui 12 Kgm, tanto per restare su valori quasi "umani" e per non avere troppe difficoltà con l'omologazione Euro 5. A far tornare con i piedi per terra questa mia ipotesi rimarrebbero i problemi relativi agli ingombri della sovralimentazione che potrebbero rendere necessarie antieconomiche modifiche al telaio ma nulla che Yamaha non possa risolvere se avesse veramente voglia di declinare così la sportiva alla quale regalare il nome R9.
Che ne dite? Sogni impossibili? Oppure vedremo, come alcuni sostengono, una R9 mutuata dalla MT-09 senza troppe differenze e sulle quali valenti designer come Kar Lee di Kardesign concepts hanno già realizzato realistici rendering? Ma, sopratutto, fa veramente così freddo al Polo Sud?
Non a caso le foto spia riguardavano proprio una MT-10. Magari Yamaha potrebbe farne anche una versione carenata più adatta al turismo veloce per dar battaglia alle varie KTM SD GT, BMW XR ecc. Se non erro Suzuki sta lavorando alla nuova GSX-S1000T quindi Yamaha potrebbe benissimo essere della partita e per di più con una motorizzazione assolutamente particolare e che garantisce una grande coppia, dote perfetta per una granturismo sportiva.
L'R9 spero sia una semplice e bella MT-09 carenata senza esasperazioni costose. L'R7 è bellissima e la ricetta è vincente. Se l'R9 prenderà le stesse linee con il CP3 da 118cv e 93NM di coppia direi che c'è poco da lamentarsi ma bisognerà mettere mano al portafogli.