prova in pista

Ohvale, la piccola moto per divertirsi in pista

- Dopo il primo contatto di settembre, un gruppo selezionato di nostri tester si è impegnato a fondo con la Ohvale. Sorprese, conferme e molte risate
Nico intervista Valerio Da Lio
Nico intervista Valerio Da Lio

Aveva la Go-Pro sulla schiena, Paolillo, per riprendere i suoi compagni di avventura. Bene, dopo due curve non si è visto più, e per riacciuffarlo siamo stati costretti a liberare il collaudatore ufficiale della GP-0, Claudio Pellizzon, che dopo una furibonda battaglia lo ha ricondotto alla ragione. «Bella, bella davvero, -ha ghignato appena tolto il casco integrale- ma voi dov’eravate?» Questo Francesco è il tipico bastardo che nessuno vorrebbe avere in compagnia ma si presenta sempre. Per giocare come facciamo oggi, però, può andar bene anche se è molto veloce.

«Questa –aveva premesso Valerio Da Lio, il costruttore di Mogliano Veneto- è una cosa nuova, una vera piccola moto. Con la ciclistica e le reazioni che siete abituati a trovare sulle moto grandi. L’abbiamo curata a fondo, è da due anni che siamo impegnati su questo progetto, l’obiettivo era il divertimento, però nella massima efficienza. Il telaio a traliccio, la forcella rovesciata, la sospensione posteriore regolabile, la carenatura in VTR con vasca di contenimento per l’olio, sono tutti elementi fatti apposta per la GP-0; le pinze sono radiali, quella davanti è una quattro pistoncini per il disco da 180, quella dietro ne ha due. L’assetto è regolabile: si può alzare dietro e sfilare la forcella; leve e comandi sono registrabili».


Come va?


I nostri tester sono professionali però indisciplinati. Con una pista a disposizione, non possono essere trattenuti al box più di dieci minuti. Vent’anni o sessanta fa poca differenza, i motociclisti sono così. “Ne parleremo dopo!”, e via. La GP-0, all’approccio, pare leggera di sterzo e ballerina tra le mani; ma bastano tre curve per capire: avanti il peso, capoccione sulla ruota anteriore, e magicamente arriva la stabilità. Sulla sella non ci si sposta, non c’è spazio, è il busto che si muove avanti e indietro per bilanciare la moto. E la cosa più inattesa è che proprio sul massimo angolo di piega arriva il meglio: lì la moto è perfettamente neutra, bilanciata, e si ha la sensazione di un limite altissimo. Più pieghi e più piegheresti. Che spasso: gran frenata, la forcella che assorbe bene, le gomme che non mollano mai, le impostazioni di curva precise e non soltanto immediate. Ti ingarelli e ti diverti sempre di più. Senza neanche stancarti, perché l’ergonomia è un’altra sorpresa: più che corretta.

 

Due modelli base, identici in tutto tranne che per il motore: monomarcia 110 cc. oppure quattro marce 160 da 14-15 cavalli. Pesi vicini ai 64 chili. Prezzi indicativamente tra i 3.600 e i 3.900 euro

Sono due modelli base, identici in tutto tranne che per il motore: monomarcia 110 cc. oppure quattro marce 160 da 14-15 cavalli. Pesi vicini ai 64 chili. Prezzi indicativamente tra i 3.600 e i 3.900 euro, disponibilità dai primi mesi 2013. Optional di fabbrica l’ammortizzatore di sterzo, il radiatore dell’olio, la forcella regolabile, l’avviamento elettrico con kit batteria e gli attacchi già predisposti. Ma sul mercato c’è molto, ci sono preparatori, cilindri speciali fino a 25-28 cavalli, teste, valvole, frizioni. Insomma, c’è da pasticciare e divertirsi.

Claudio Pellizzon gongola. Se i nostri tester si divertono, il merito è suo. E Valerio Da Lio sottolinea i lati più belli della sua creatura: il divertimento, la trasportabilità (non serve il carrello), la condivisione. Perché qui, come con i kart, padre e figlio possono condividere lo stesso mezzo senza nemmeno cambiare l’assetto. E poi la GP-0 è adatta a tutte le piste, corte, lunghe, lente e veloci. In Italia ce ne sono a centinaia. Gruppi di amici se la possono spassare. Probabilmente farà gola anche ai noleggiatori, e pensiamo soprattutto al modello monomarcia. 


Non è una Pit Bike: quelle hanno ruote da 12 pollici, assetto supermotard e passo lungo; questa invece è più piccola, ha una guida sportiva molto reattiva con le ruote da 10, è più ergonomica e sicura. E non è una Mini GP, moto che è ben più grande e meno facile da guidare e trasportare. La Ohvale è una vera piccola moto e non è una “cineseria” che dura quattro uscite, basta guardarla in tutti i dettagli. Per esempio al Salone di Milano, padiglione 14. Poco lontano, potreste anche riconoscere quel famoso “bastardo” che ancora se la ride per essersi laureato il più veloce del branco.

  • Giuseppe.Nardino
    Giuseppe.Nardino, San Severo (FG)

    SCENDETE CON I PREZZI CE CRISI!!!!!!

    Ragazzi se pensate bene sono quasi 4000 mila pagnotte sprecate, non dico che sia un giocattolo anzi, ma che cavolo sono troppi, io sono un spendaccione con la minimoto e lo pagata 500€ se dovrei prendere quella quando mi costa per metterci le mani? Sarà piu' piccola ma meno costosa.... ma preferisco la mia minimoto z1 reverse mi diverto ugualmente tanto. POI CON QUESTE CHIARE DI LUNA CHE NON CE LAVORO A 4000€? FATENE ALTRI 10 CHE LE PRENDO TUTTE...
  • piega996
    piega996, roma (RM)

    Artù

    figurati se non sono d'accordo.
    Anche con le minimoto s'impara molto.
    Categorie che per la mia età ho solo assaggiato.
    Le minimoto per esempio, ma credo anche queste danno una capacità ad assuefarsi alL'ASFALTO, sia nel girare che nell'eventuale caduta/scivolata.
    Una cosa che a noi della vecchia generazione manca o è meno presente.
    Da qui il cambio di stile di queste nuove leve e la facilità che hanno ad andare costantemente gomito a terra.
    LA maggior confidenza e vicinanza all'asfalto che scorre . Altro che se fanno scuola.
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