Radical Ducati M900 Endurance 2013
Pepo Rosell e Reyes Ramon, i due soci della madrilena Radical Ducati, stanno rapidamente conquistando posizioni nella (platonica) classifica dei migliori preparatori mondiali. Il loro amore per le moto di Borgo Panigale li ha spinti a creare special stupende, da cui è derivato un catalogo le cui parti vengono utilizzate spesso e volentieri da altri customizer nell'allestimento delle loro creazioni - un esempio che vi abbiamo recentemente presentato è la 999 CF preparata da Arete Americana, che ne ha mutuato il gruppo codone/serbatoio.
Stavolta tocca ad una Monster 900 del 1997 ricevere le cure dell'atelier di Madrid. La preparazione - perché le Radical non si limitano ad essere belle, ma di solito vanno anche molto forte - parte da una revisione e messa a tolleranza di tutte le componenti interne del propulsore, con teste lavorate nei condotti e un volano alleggerito per offrire una risposta più pronta all'acceleratore. All'alimentazione pensano due carburatori Keihin FCR41, mentre la trasmissione viene aggiornata con una frizione antisaltellamento Edo Vigna Racing.
La ciclistica conta su un mono posteriore Extreme Tech, che fa lavorare il forcellone originale con archetto e un cerchio di una 999; all'avantreno la forcella proviene da una 749S, mentre il cerchio, nella sua vita precedente, era montato su un Monster S4RS. Impianto frenante completamente Discacciati.
Le sovrastrutture sono interamente realizzate da Radical, con carenatura e codone in fibra valorizzate da diversi tocchi in carbonio e un tema Endurance accennato dal serbatoio con feritoia trasparente che permette di valutare il livello del carburante e portato avanti dal doppio faro riportato sulla carenatura. Da qui il nome Endurance 2013 (Radical aveva già realizzato una special dal nome Endurance su base RAD02, basata però su propulsore ST3 e telaio artigianale) che richiama i grandi successi ottenuti da Ducati in terra iberica nella specialità.
Foto: Del Perro/BikeEXIF
Lo scarico 2 in uno ???
questa è....
stile retrò, sostanza e ricerca estetica.
anche se avrei messo due pinze radiali che avrebbero dato quel tocco di attualità all'avantreno.
notevole il riporto superficiale delle forcelle che indicano sostanza vera e non pura ricerca estetica...
la parte che mi entusiasma di più ( e io non sono un esteta!) è la vista laterale:
la linea unica che va dal cupolino fino alla fine del codone oltre a far rincorrere l'occhio dietro alla sua sinuosità, ricorda moltissimo i fumetti del Joe bar team francesi,
o se volete una curva ad "esse" con ritorno....
ben bilanciata anche nei volumi e nei colori ....
fosse omologabile e accessibile....
invece siamo in Italia e di questa moto non è omologabile neanche il tubo freno!
figuriamoci quei fanali con quelle staffe "racing"...
un vero peccato!