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Royal Enfield elettrica: se ne sa poco ma secondo noi è sempre più vicina. Ecco perché

- Cerchiamo di capire perché il gruppo Eicher ha investito 50 milioni di euro su Stark Future
Royal Enfield elettrica: se ne sa poco ma secondo noi è sempre più vicina. Ecco perché

Attorno al marchio Royal Enfield c’è un gran fermento in questi tempi e non passa settimana nella quale non abbiamo qualche novità di cui parlarvi. La gamma sta crescendo a vista d’occhio e trapelano continue indiscrezioni che creano sempre più aspettativa nei confronti di quella che fino a poco tempo fa era considerata un po’ una Cenerentola del nostro mercato. In attesa di vedere la futura Himalayan e di provare la Super Meteor 650 presentata ad EICMA, nelle ultime ore si parla di un’altra mossa del gruppo Eicher che gestisce il marchio, ovvero il suo investimento su un partner spagnolo, la Stark Future SL. È una realtà catalana balzata agli onori della cronaca con l’immissione sul mercato della sua prima moto, la Varg, una enduro che ha stupito per prestazioni e sofisticazione e della quale vi abbiamo già parlato. I loro creatori l’hanno definita, senza false modestie, “la motocicletta elettrica più avanzata del mondo” grazie al “30% di potenza in più rispetto ad una tradizionale moto a combustione 450”. In effetti la Varg ha una potenza dichiarata di 80 CV per un peso di soli 110 kg, autonomia fino a 6 ore e tempi di ricarica entro le 2 ore. Insomma, non c’è dubbio che sia un prodotto molto interessante su cui mettere le mani. I pre-ordini sono andati a gonfie vele, ma ancora nessuna Varg è stata consegnata e pare ci vorrà ancora tutto il 2023 prima di vederle effettivamente circolare. Ecco che un’iniezione finanziaria non fa male a nessuna start up in questa situazione. Per entrare in questa partita, il gruppo Eicher avrebbe messo sul piatto ben 50 milioni di euro corrispondenti al 10,35% delle azioni di Stark Future, ma non sono stati forniti molti dettagli sull’operazione e le dichiarazioni dei protagonisti sottolineano oltre alla reciproca stima il reciproco interesse ad una sinergia.

Non è certo un mistero che da anni in India si stia lavorando ad una futura moto elettrica il cui arrivo però rimane ancora tanto segreto da lasciar supporre che forse i test non siano ancora così convincenti o ci sia qualche ostacolo tecnico da superare. Lo stesso Siddhartha Lal, amministratore delegato di Eicher Motors, ha detto: “Le motociclette per il tempo libero non si prestano facilmente alla tecnologia dei veicoli elettrici in questa fase, a causa di sfide come l'autonomia della batteria, il peso e il costo. Ciò ha comportato una crescita stentata di questo segmento fino ad ora. Stark Future è stata in grado di comprendere e sfruttare il potenziale della tecnologia dei veicoli elettrici superando notevolmente le offerte ICE, senza scendere a compromessi su autonomia, peso e costi”. 

Ecco che la notizia di un investimento su una start up così promettente e già in possesso di una tecnologia avanzata pare indicarci un’accelerazione anche sulla futura Royal Enfield elettrica. Anzi ci riporta alla memoria proprio quanto successo con Harley-Davidson il cui progetto LiveWire ha beneficiato di una buona spinta dopo la partnership con Mission e Alta Motors. Allo stesso modo Polaris ha acquisito Brammo per avere la prima moto elettrica in gamma. Cos’hanno ora in comune Mission, Alta Motors e Brammo? Che sono tutte uscite dal mercato, sparite, sono rimaste inghiottite. E questa pare oggi una via abbastanza scontata per le start up che, se promettenti, entrano prima o poi nell’orbita di un big player che, così, non ha che attendere e individuare il giusto investimento.

Con questi 50 milioni, Royal Enfield potrebbe aver iniziato la scalata per accaparrarsi Stark Future e tutto il suo know-how. Di certo la sua corsa verso la moto elettrica si fa sempre più seria.

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