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Sabato 16 marzo a Milano si protesta contro i divieti alle moto

- L'appuntamento è alle 16 in via Corelli per poi fare un corteo verso il centro città. Si protesta contro i divieti del Comune di Milano che dal primo ottobre 2024 vieterà la circolazione in Area B ai 4 tempi Euro 0 e Euro 1, cioè quelli omologati fino al 2002
Sabato 16 marzo a Milano si protesta contro i divieti alle moto

Il 16 marzo si terrà una protesta pacifica di motociclisti milanesi: l'appuntamento è alle 16 al parcheggio del Centro Saini di via Corelli. Da qui, il raduno si sposterà fino in piazza del Duomo per far sentire all'amministrazione della città la propria voce. Il gruppo di motociclisti contesta i divieti alla circolazione imposti dal Comune di Milano in base all'omologazione antinquinamento che prevede che dal primo ottobre 2024 non possano entrare in Area B i motocicli a benzina quattro tempi Euro 0 ed Euro 1, il che significa quelli omologati fino al 2002. Nel 2025 il divieto colpirà poi gli Euro 2 e nel 2028 gli Euro 3.

Altre proteste si terranno in tutta Italia in solidarietà con i centauri meneghini ma anche come forma di "prevenzione" affinché ad altre amministrazioni non venga la stessa idea. 

La protesta vuole porre l'accento su come questi divieti vadano a colpire in realtà mezzi poco inquinanti e poco congestionanti e che anzi rendono più fluido il traffico cittadino. I motociclisti hanno anche fatto partire una raccolta firme, che finora è arrivata a circa quindicimila iscrizioni.

"Sostengo la manifestazione e supporto i motociclisti contro le decisioni del sindaco Beppe Sala di restringere ancor di più le maglie per l'accesso di motoveicoli all'Area B di Milano, penalizzando così lavoratori e studenti", commenta Chiara Valcepina, consigliera comunale e regionale di Fratelli d'Italia: "Questa scelta miope, inoltre, con scarsissima incidenza sulla stessa qualità dell'aria, andrà invece a peggiorare ancor di più i flussi veicolari, in quanto in molti, stante la oggettiva esigenza di spostamento casa-lavoro, dovranno utilizzare la macchina". "Domandiamo all’assessorato competente un tavolo di confronto per non permettere che il grido di aiuto di un intero comparto cada nel vuoto: non possiamo e non dobbiamo lasciare che il motociclismo milanese sia destinato all’estinzione, senza prima valutare ogni altra opzione sostenibile nel rispetto dell’armonizzazione delle esigenze di ogni attore presente. Siamo al fianco dei motociclisti e di tutte le realtà che ruotano attorno all’universo delle due ruote", aggiunge Mattia Ferrarese, consigliere in Municipio 3 di Fratelli d’Italia.

Immagine di copertina: repertorio LaPresse. Fonte MIlano Today.

  • fabbam
    fabbam, Bologna (BO)

    sarebbe ora venissero vietati i ciclomotori euro zero a due tempi, a bologna ne circolano ancora parecchi e sono tutti di persone immigrate (compresi apecar 50cc). Ne basta uno per appestare l'aria di tutta una via, è incredibile sia consentita la circolazione, come anche di furgoni diesel (sempre di ambulanti immigrati principalmente pakistani) che non riesco a capire come possano avere il permesso di circolare, ma la revisione, i fumi. Poi tutti si scagliano contro i motori diesel, per forza se lasciamo questi esempi in circolazione ne basta uno per farli odiare da tutti.
  • ilbardoblu
    ilbardoblu, Milano (MI)

    Come direbbero i benpensanti milanesi,quale è il problema?
    Basta comprare una moto nuova ed il problema per qualche anno è risolto.
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