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Si potranno vendere le moto Euro 4 anche nel 2021

- La possibilità sarà data ai singoli Paesi per potere smaltire i veicoli Euro 4 in giacenza, aumentando il numero di quelli già previsti. Lo ha deciso il Parlamento Europeo stabilendo precise limitazioni
Si potranno vendere le moto Euro 4 anche nel 2021

La normativa sulle emissioni Euro 5 entrerà in vigore in Europa il primo gennaio 2021.
Il 31 dicembre 2020 era pertanto la data limite per la vendita dei motocicli con omologazione Euro 4 (con eccezioni per alcune categorie di veicoli fino al 31 dicembre 2022).

Abbiamo scritto era, invece di è, perché una decisione del Parlamento Europeo di pochi giorni fa ha concesso di aumentare il numero di Euro 4 già previsti per sostenere l'industria e il commercio di settore.

Tutto nasce dalla richiesta, presentata a maggio dai costruttori europei, di prorogare la data di vendita degli Euro 4 all'inizio del 2021, consentendo lo smaltimento degli invenduti provocato dalla pandemia e dal relativo lockdown.
Le stime iniziali accennavano a parecchie decine di migliaia di veicoli, fra moto e scooter, a rischio: numeri che si sono ridotti negli ultimi mesi, grazie alla ripresa delle vendite a livello continentale. A giugno il saldo europeo era già salito a -14,5% (con oltre 720.000 immatricolazioni) e il divario si è di molto assottigliato ad agosto: la Germania si trovava già in attivo, la Francia era arrivata a -6%, mentre l'Italia è risalita a -7% alla fine di settembre. Una situazione meno critica del previsto, ma non risolta.

Ferma restando la data dell'1 gennaio prossimo per la vendita di soli motocicli Euro 5, il Parlamento Europeo ha dato facoltà ai singoli Stati membri di chiedere – attraverso costruttori e importatori - di poter vendere un certo numero di moto e scooter Euro 4 oltre a quelli già previsti. A quanto si sa, il vincolo è che il numero di questi mezzi deve essere compatibile con l'andamento del mercato e soprattutto che devono essere stati prodotti prima dell'applicazione del lockdown; ovvero entro marzo o aprile a secondo di quando è stato preso il provvedimento di blocco nei singoli paesi.
Si deve insomma collegare la formazione dello stock di invenduto all'evento imprevisto, e non a errori di programmazione industriale o commerciale.

Questa decisione farà tirare il fiato alle concessionarie e alle Case, che peraltro in questi mesi hanno già messo in atto varie forme di promozione a sostegno delle vendite riducendo i propri margini. Magari ci saranno meno sconti a fine anno per smaltire le scorte, e questo rendere infelice qualche motociclista, ma in questo modo si attenueranno i danni economici a vantaggio della stabilità del mercato.

Per tutto il 2021, come previsto dalla normativa, si potranno dunque vendere alcuni lotti contenuti di veicoli Euro 4.
Inoltre i modelli da enduro gara e da trial, i ciclomotori a tre ruote progettati per scopi d'utilità e i quadricicli leggeri già esentati in certi casi anche dall’obbligo dell’ABS, vedranno il passaggio alla Euro 5 soltanto il 1° gennaio 2024.
Cioè quando per tutti gli altri motoveicoli entrerà in vigore la più stringente omologazione Euro 5 Plus.

  • davidescaletta
    davidescaletta, Bologna (BO)

    sto pensando di cambiare moto e come tanti sono indeciso tra un buon usato euro4 od un euro5 nuovo.
    ma considerando che ad inizio 2024 è già previsto l'euro5 plus ... boh, forse conviene davvero prendere un euro4 risparmiando ora sul nuovo e poi vedere tra 3 anni che fare.
    voi che dite?
  • kodiak59
    kodiak59, Bergamo (BG)

    ottima decisione! Inoltre sarebbe ora che la farsa (o truffa)degli Euro 1-2-3-4-5-6-7 ecc... finisse e si colpissero invece le vere principali cause dell'inquinamento atmosferico. Il traffico veicolare privato (auto e moto) è soltanto un comodo capro espiatorio per per far cassetta facilmente! Le centrali che producono energia, le fabbriche, gli impianti industriali, il trasporto su gomma e gli impianti di riscaldamento civili sono i principali responsabili, ma dietro a questi ci sono interessi e poteri troppo grossi quindi si preferisce colpire la fascia più debole che non discute e paga.
    Nella mia città nei mesi del lockdown malgrado il traffico veicolare fosse quasi azzerato, le centraline che rilevano il grado di inquinamento dell'aria hanno evidenziato soltanto modestissimi miglioramenti nella concentrazione di inquinanti contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato bloccando i veicoli a motore.
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