Sito Pons, chiesti 24 anni di carcere per frode fiscale
I guai di Sito Pons sono iniziati nel 2018 quando la procura spagnola ha aperto un'indagine nei suoi confronti, ma già dal 2016 era stato emesso un reclamo. Ma cosa avrebbe fatto? L'accusa è quella di aver frodato il fisco eludendo 2,7 milioni di euro dal 2010 al 2014.
In quegli anni Sito avrebbe dichiarato di vivere a Monaco e poi dal 2012 a Londra. Sia Monaco che Londra hanno regimi fiscali molto più favorevoli di quello spagnolo. La procura però grazie all'analisi delle bollette, del telefono cellulare e delle carte di credito ha potuto verificare che Pons è stato a Londra o nel Principato solo in rare occasioni e comunque in concomitanza ad eventi sportivi.
La Corte Spagnola allora sostiene che Sito Pons abbia creato una rete di società per frodare il fisco e pagare meno tasse. La pena richiesta dal procuratore è piuttosto severa: 24 anni di carcere, 12 milioni di multa e la restituzione delle tasse non versate.
Certo, sarebbe meglio informarsi prima di scrivere, ma spesso è chiedere troppo.
Premesso che cercare, LEGALMENTE, di pagare meno tasse, è un desiderio leggittimo, e chi fa il furbo ne DEVE rispondere, Rossi ha pagato, senza favoritismi, ciò che effettivamente doveva a norma di legge. Nel procedimento, è stato utilizzato lo strumento dell' accertamento con adesione, che consente, da un lato, all’erario di trovare un accordo sulla pretesa fiscale, evitando il contenzioso ed incassando in breve tempo gli importi dovuti, e, dall’altro, al contribuente di pagare in misura ridotta le sanzioni dovute e di collabborare al contraddittorio per valutare quanto EFFETTIVAMENTE DOVUTO, invece di "paga e basta".
Grazie a questo, i consulenti di Rossi hanno potuto dimostrare l'ammontare dei compensi effettivamente percepiti nei vari anni (2001-2005), e di individuare le prestazioni eseguite nel territorio nazionale, escludendo dalla tassazione, quelle effettivamente rese all'estero, oltre a quantificare le spese sostenute per la produzione del reddito e l'ammontare delle imposte già pagate in UK, per evitare una duplicazione di tassazione. Su questo, le sanzioni (applicate nella misura massima) sono state ridotte a 4,18 milioni , pari a un quarto del minimo come previsto dalla legge.
La legge non prevede favori, nè per Mario Rossi nè per Valentino Rossi.