Strage di ciclisti. Il sindaco Sala chiede aiuto al ministro Salvini e il consigliere Truppo tuona: "Non usate la bici a Milano"
A seguito del tragico incidente vicino a Porta Romana e della vicenda di ieri in corso XXII Marzo un miglioramento della sicurezza dei ciclisti e degli utenti fragili è fondamentale.
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha quindi richiesto un incontro con il ministro Matteo Salvini per discutere di queste tematiche e trovare un punto di svolta: "Credo - ha detto il sindaco - che serva l'aiuto del ministero, ho letto le dichiarazioni del ministro Salvini e dice che nel nuovo codice della strada ci sarà grande attenzione anche ai ciclisti, è importante. Guarderemo con grande attenzione a questo e contatterò il ministro perché chiedergli cosa si può fare insieme".
Il sidaco ricorda: "noi tutti abbiamo visto con largo anticipo quanto le bici si sarebbero diffuse nelle città. All'inizio quando si parlava di piste ciclabili c'erano persone scettiche ma in realtà si capiva che la ciclabilità sarebbe diventata importante. Ora il problema è come mettere in sicurezza i ciclisti, perché la mia preoccupazione adesso è che alla luce di queste tragedie qualcuno, magari anche legittimamente, possa avere paura e non usare più le biciclette".
"Non usate la bici a Milano". Le parole del consigliere Riccardo Truppo
Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Riccardo Truppo, tuona in consiglio comunale a Milano. L'ultimo incidente in via XXII marzo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: "Non usate la bici a Milano. È pericoloso".
Il consigliere continua: "Le ciclabili non sono in sicurezza e intersecano carreggiate affollate e in tilt a causa dei restringimenti delle strade volute dalla sinistra. Sempre di più la viabilità a Milano è nel caos più totale per colpa di ciclabili fatte male, disegnate a terra senza protezioni che creano una falsa idea di sicurezza che si ripercuote su strade senza regole"
"Nessuno sensibilizza i ciclisti dei pericoli e delle regole da rispettare perché sappiamo che le multe vengono fatte solo agli automobilisti", ha continuato il capogruppo di Fratelli d'Italia sul fenomeno fuori controllo. "È come se oggi non sanzionassimo più chi in moto non indossa il casco - il suo paragone -. La media oraria di percorrenza in città è già a circa a 30km/h, applicare ulteriori divieti alle auto è irragionevole e vuol dire non voler vedere il problema. Lancio un appello - ha concluso il consigliere -, se ci tenete a voi e ai vostri cari invitate a non usare le bici e monopattini a Milano almeno finché la viabilità non riacquisterà un ordine".
I sensori per i mezzi pesanti risolveranno la situazione?
A Milano scatterà l'obbligo per i mezzi pesanti di essere equipaggiati con sensori che segnalano la presenza di pedoni e ciclisti - supponiamo anche motociclisti - nell'angolo cieco. Sarà questa una soluzione valida?
Noi di Moto.it abbiamo chiesto, un po' di tempo fa, delle delucidazioni a chi i camion li guida tutti i giorni.
I sensori sì aiutano, ma suonano sempre: a ogni palo, ai tavolini dei bar e quando si passa vicino alle moto parcheggiate. L'autista scrive: "Il sensore in pratica suona sempre, e così si nota solo quando miracolosamente smette. Alla fine è un dispositivo che quasi infastidisce invece di aiutare, in una guida che è veramente difficile: con ingombri, spazi di frenata, tempi di accelerazione e angoli di svolta che nulla hanno a che vedere con il resto del traffico e anche con alcune strade".
La risposta di Salvini al sindaco di Milano
La risposta del vicepremier non si è fatta attendere. Salvini ha sottolineato la massima attenzione e la volontà di dialogo riguardo questo fenomeno, soprattutto in vista del dibattito parlamentare riguardante il nuovo Codice della Strada. Codice che potrà essere ulteriormente migliorato ed arricchito, ha dichiarato il leader della Lega.
Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fanno sapere che Salvini intende convocare al più presto i principali produttori di biciclette a livello nazionale, al fine di avviare discussioni concernenti sicurezza, investimenti e innovazione tecnologica.
Ha perfettamente ragione il consigliere, e non cerchiamo la scusa della politica perché i fatti parlano. Io essendo sia ciclista che motociclista ho proibito a mia figlia di muoversi a Milano in bici e anche in motorino, è assurdo quello che sta accadendo.