L'editoriale di Nico

Nico Cereghini: “Certi camion, specie in città, sono pericoli micidiali”

- Lo sono per noi e per gli altri utenti deboli come ciclisti e pedoni. Non vogliamo colpevolizzare gli autisti, ce ne saranno di attenti e meno attenti come tutti noi, ma le dotazioni di sicurezza vengono controllate? Si possono studiare soluzioni specifiche? Tutto ci pare immobile
Nico Cereghini: “Certi camion, specie in città, sono pericoli micidiali”

Ciao a tutti! Questa volta parto dalle bici, per segnalare che purtroppo dal primo gennaio al trenta aprile scorso sono morti sulle strade italiane ben trentasei persone, e i dati sono parziali perché alcuni dei feriti gravi purtroppo non ce la faranno. L’Asaps ci informa nei dettagli: erano trentadue uomini e quattro donne, sedici ciclisti avevano un’età superiore ai sessantacinque anni, in quattro casi l’investitore del ciclista è fuggito.

Sembra che il numero delle vittime sia in calo, per fortuna. Ma se si pensa che nella sola Lombardia i decessi in quattro mesi sono stati undici, si può ben capire che il problema resta gravissimo. E c’è un tipo di incidente che io trovo ancora più inaccettabile degli altri: è quello che si verifica spesso in città, quando un mezzo pesante travolge il ciclista nella svolta. Come è accaduto in pieno centro a Milano il 21 aprile scorso, quando una giovane madre trentanovenne in sella alla sua bicicletta è stata investita e uccisa da una betoniera che svoltava a destra al semaforo.

L’autista del camion, 53 anni, era negativo ai test su alcol e droga ma è comunque al centro di una indagine per omicidio stradale, bisognerà capire se aveva messo la freccia, se partiva da fermo, se poteva vedere la donna ai pedali. Ed è qui che c’è da agitarsi un bel po’: non è il primo incidente del genere in città, i mezzi pesanti che circolano sono tanti, qualcuno sta affrontando come si deve il problema della minaccia di questi mezzi sugli utenti deboli come ciclisti, pedoni e motociclisti? Perché anche noi rischiamo di morire schiacciati in quel modo.

Non voglio colpevolizzare gli autisti, non credo che si muovano con una leggerezza superiore alla media. Leggo peraltro che tutti i veicoli pesanti N2 e N3 (destinati al trasporto merci, di massa superiore a 3,5 tonnellate, fino e oltre le 12 tonnellate) devono obbligatoriamente montare sul lato destro e rivolti verso il basso gli specchi di categoria V, detti di accostamento o “guardaruota”, proprio per tenere sotto controllo la strada attigua alla ruota anteriore destra.

Li hanno davvero tutti? Ci sono controlli efficaci? Qualcuno tra gli amministratori si è preoccupato di dare una stretta al fenomeno oppure si procede come con gli smartphone e si fa finta di niente? Mi piacerebbe sentire cosa ne pensa qualche camionista tra i nostri lettori, so che che ce ne sono tanti. Leggo sul sito Sicurauto.it che molte capitali europee hanno dato un giro di vite alla circolazione dei camion in città e addirittura che l’Europa ha votato nuove regole di sicurezza, in vigore dal 2026, ma che i costruttori si sarebbero messi di traverso… benchè i mezzi pesanti rappresentino il 2% circa del circolante e sono coinvolti nel 14% degli incidenti con vittime.

E già che ci siamo, mi piacerebbe fare chiarezza su un altro punto che riguarda i camion: tanti, tra quelli che fanno soccorso stradale e rimozione dei veicoli, hanno il piano di carico che culmina con una micidiale, lunga lama a ghigliottina. Capisco che la rampa di carico debba avere un invito adeguato, ma è impossibile studiare una protezione mobile o retrattile o pieghevole o altro, quando il camion viaggia sulla strada? Non ci credo e chiedo informazioni.

  • giocco48@gmail.com
    abito a Siena, qualche anno fa al Prato di S. Agostino in centro della Città, un autobus cittadino effettuando una curva di una strada stretta ha aggangiato una ragazzina trascinandola sotto le ruote ed uccidendola. Qualche anno prima un altro autobus che faceva lo stesso percorso ha investito uccidendolo un anziano che camminava al bordo della strada. Ho inviato insieme ad altri cittadini molte lettere di protesta al Comune e finalmente hanno variato il percorso di questi grossi mezzi, ora ci passano solo i "pollicini". Mi domando : ma è necessario arrivare alla morte di due persone per fare intervenire chi ci governa ?
  • username__408387
    username__408387, Roma (RM)

    Buonasera Nico, vado in moto scooter e bici da più di 40 anni e da più di 30 guido per professione i mezzi pesanti più disparati in Italia e in Europa. Quindi credo di poter offrire un punto di vista che non strizzi l' occhio a nessuna categoria. Il discorso che sta alla base di tutto è l' educazione civica e stradale molto deficitaria nel nostro paese. L autista di mezzi pesanti non ha visuale completa da tutti i lati, ha bisogno di più spazio degli altri veicoli e tempi di manovra più lunghi e di allargare molto per poi chiudere le svolte specialmente in città.....ma in pochi ne tengono conto. Basterebbe meno fretta meno distrazioni e più prudenza da parte di tutti noi per evitare la quasi totalità degli incidenti. Auto che sfrecciano a velocità assurde in città, moto e bici che zigzagano senza possibilità di essere visti, pedoni che si lanciano sulle strisce come se non ci fosse un domani ecc..ecc...servono più controlli e punizioni serie per che rappresenta un pericolo e tanto ma tanto lavoro sulla prevenzione e sull' educazione. A volte basta chiudere un po' il gas, rallentare all incrocio anche se si ha la precedenza, accertarsi che gli altri utenti della strada ci abbiano visto e fare capire le nostre intenzioni usando indicatori di direzione, le corsie dedicate alla svolta ecc.....insomma rispettare il codice stradale...che poi nessuno di noi è un santo è un dato di fatto, ma arrivare ai 60km/h sul vialone non è come farlo a 110 bruciando il semaforo giallo mentre si è al cellulare. Le varie tragedie che ogni giorno vediamo al tg dovrebbero farci riflettere e molto.....lampsss

    Massimiliano
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