Nico Cereghini: “Codice della Strada: una regola inaccettabile”
Ciao a tutti! Questa è una piccola cosa, rispetto alle urgenze (e alle tragedie) che incombono sulla nostra società, ma vale comunque la pena di segnalare che l’articolo numero 122 del Codice della Strada è odioso a dir poco. Il contesto è quello delle “esercitazioni di guida” di chi ha fatto domanda per sostenere l’esame per la patente: ottenuto il foglio rosa, dice il comma 2, “l’aspirante può esercitarsi sui veicoli eccetera eccetera purché al suo fianco si trovi, in funzione di istruttore, un patentato da almeno dieci anni e di età non superiore ai 65”.
Le multe sono pure salate: se l’accompagnatore ha più di sessantacinque anni (oppure ha la patente fresca o manca del tutto), si va dai 431 ai 1.731 euro, con la sanzione accessoria del fermo del veicolo per mesi tre. Perché, chiaramente, il vegliardo di 67 o 68 anni che insegna al nipote come si guida è un delinquente, molto più pericoloso di chi guida contromano (da 163 a 652 euro) di chi passa con il rosso (da 167 a 655 euro) o di chi guida smanettando sullo smartphone (da 165 a 660 euro).
Un mese fa il decreto Milleproroghe ha stabilito che i medici di base possono restare al loro posto fino ai 72 anni. I chirurghi possono effettuare gli interventi in sala operatoria fino ai 70 anni se operano nelle strutture pubbliche, e fino a quando “si sentono” in quelle private, dove non è raro trovare dei bravissimi settantacinquenni ed oltre.
Il Presidente degli Stati Uniti Biden ha compiuto gli ottant’anni nel novembre scorso. Il nostro (ottimo) Presidente della repubblica Sergio Mattarella è del luglio 1941 e quindi tra quattro mesi compirà gli ottantadue anni. La Federmoto ha recentemente elevato l’età massima per ottenere la licenza agonistica (per la salita, la regolarità e il motocross d’epoca) da 75 a 80 anni. Perché diavolo a 66 anni non si sarebbe più in grado di insegnare la guida di un’auto o di una moto?
La Treccani dice che, considerando le nuove aspettative di vita, i demografi hanno introdotto nuove distinzioni: ci sono i giovani (21-25 anni), i giovani adulti (26-34) gli adulti (35-54), i tardo-adulti (55-64); l’ultima fase della vita comprende i “giovani anziani” (65-75), gli anziani (76-84) e i “grandi anziani” oltre gli 85.
Qualcuno, in conclusione, potrebbe pensare che questa misura del C.d.S. sia allineata con le aspettative delle scuole guida, ma figurarsi, il sospetto non mi sfiora nemmeno... Aggiungo una considerazione a margine: a me i “giovani anziani” sembrano sulla carta i soggetti ideali per accompagnare e formare gli aspiranti alla guida di un’auto o di una moto. Intanto hanno tempo a disposizione e poi generalmente a quell’età non sono delle teste calde, non sfidano le leggi della fisica, non fanno le dirette su YouTube mentre corrono in autostrada a 200 all’ora. Insomma, non sono cresciuti sui social e dunque sanno cosa sia il rispetto per le regole e per il prossimo.
e decise da legislatori disattenti e poco preparati, che pensano solo al cappuccino con brioche. Non ci sono altre spiegazioni, credo...