Triumph Speed 94 e Speed 94R, 21 anni dopo
Risale al 1994 la prima Speed Triple, la streetfighter inglese siglata T309 che ha dato un nuovo volto alla categoria naked. Triumph ha annunciato oggi che arriveranno a breve in vendita due edizioni speciali dell'attuale Speed Triple, due versioni anniversario che si chiamano Speed 94 e Speed 94R.
Le novità sulla Speed 94 riguardano le colorazioni (Racing Yellow oppure Jet Black), il telaietto posteriore con finitura grafite, i silenziatori rivestiti di nero, copriradiatore e coprisella posteriore in tinta, tappo rifornimento, cupolino e puntale sottomotore neri. La colorazione yellow prevede i filetti in giallo sui cerchi.
La Speed 94R riceve le stesse variazioni cromatiche della “94” ma ha sospensioni Ohlins (forcella NIX30 da 43 mm e mono TTX36) totalmente regolabili, pinze radiali Brembo monoblocco anteriori e pneumatici Pirelli Supercorsa SP. Nessuna novità per il tre cilindri in linea da 135 cv.
Su entrambe le versioni non manca la targhetta celebrativa, applicata sul serbatoio, che sottolinea l'edizione speciale.
Arrivata nel 1994 con la sigla T309, la Speed è stata la prima a fondere linee roadster con spirito sportivo. Nel 1997 la rivoluzionata versione T509 si distingueva per il telaio d'alluminio dall'inconsueto disegno, per il forcellone monobraccio e che per i due fari rotondi che sarebbero diventati la firma stilistica della Speed.
Le nuove Speed vanno in vendita ad aprile al prezzo di 12.390 euro franco concessionario, la versione 94, e di 14.300 euro per la 94R. Fortunatamente per noi si tratta di prezzi inferiori a quelli praticati da Triumph nel Regno Unito.
Disponibile fra gli accessori dedicati, i silenziatori slip-on e lo scarico completo tre in uno “low-boy”, sviluppato in collaborazione con Arrow, i sensori di pressione dei pneumatici con l’apposita spia inclusa nel quadro, una gamma di borse morbide e le selle in gel. Non mancano anche capi d'abbigliamento firmati Speed Triple Limited Edition.
Hanno conquistato il cuore dei motociclisti per molti molti anni e sono di diritto tra le moto più iconografiche della storia recente.
Chapeau!