Anticipazioni

Tutto quello che sappiamo sulla Bimota TERA

- Crossover, sovralimentata e con un telaio ad altezza da terra variabile e sospensione anteriore TESI. Una moto che si preannuncia unica
Tutto quello che sappiamo sulla Bimota TERA

Un po' in sordina, ma sapendo che comunque avrebbe avuto una risonanza notevole, Bimota ha presentato a EICMA 2022 un telaio destinato ad una Crossover: si tratta del sistema TERA (Tesi REgolazione Altezza), che sarà la base di un prossimo modello Bimota, che parla nel suo comunicato di "concept", ovvero di un modello in fase di sviluppo ma per il quale ci aspettiamo un esito produttivo o, quantomeno, una presentazione statica al prossimo EICMA e dobbiamo ammettere che siamo molto incuriositi.

La Casa riminese ha infatti adesso nella propria line-up - e grazie al rapporto diretto con Kawasaki entrata in Bimota con il 49,9% del capitale societario - la TESI H2 motorizzata con il raffinato 1.000 cc con compressore centrifugo da 231 cv e la KB4, ma è in arrivo la KB4 RC (Race Cafè) e ha pure annunciato e presentato al Salone milanese la BX 450, una enduro che va a prendere posto nel combatutto scenario delle moto da fuoristrada.

Mancava, per essere presenti nel segmento a maggiore diffusione, una Crossover: la TERA, o meglio: il concept presentato a EICMA, va nella direzione di colmare questo gap e conferma quanto già dichiarato dall'Ing Marconi, C.O.O. di Bimota oltre che progettista della prima Tesi del 1983 e delle successive, tempo fa a media britannici.

Il progetto prevede quindi una moto semplicemente unica nel suo layout, dato che a nostra memoria non ricordiamo Crossover prodotte in larga serie dotate di sospensione anteriore a forcellone oscillante e sterzo nel mozzo. La peculiarità della ciclistica sarà inoltre di poter regolare l'altezza da terra (manualmente o elettronicamente) in un range di 30 mm grazie alle sospensioni semiattive sviluppate da Bimota e Marzocchi e, se uniamo i puntini con la presenza praticamente scontata del motore H2 sovralimentato, possiamo immaginare che una ciclistica capace di abbassarsi nella marcia su strada veloce e di alzarsi per garantire maggiore manovrabiltà e luce a terra in altri contesti, segnatamente nel fuoristrada leggero, abbia un senso non soltanto tecnico ma funzionale.

Sono previste inoltre ruote in alluminio a 5 razze - ci viene quindi da pensare che la destinazione d'uso non sarà rallistica... - per un'escursione della sospensione anteriore di 120 mm, un valore paragonabile a quello di una "normale" moto stradale, e 150 mm al posteriore, ma non è stato dichiarato il diametro dei cerchi: una Crossover "pura" vorrebbe il 17" anteriore e l'immagine che vedete sopra - diffusa da Bimota - sembrerebbe confermarlo.

Nulla è trapelato per il livello di potenza scelto per il motore Kawasaki quattro ciclindri 1000 cc sovralimentato: difficile che possa però essere quello della TESI H2 (231 cv), molto più probabile che ci si "accontenti" dei 200 cavalli dello stesso propulsore in configurazione sport touring che equipaggia anche le Kawasaki Ninja H2 SX SE, ma non sarebbe - questa è soltanto una nostra illazione - un'eresia pensare che anche 180 cavalli donerebbero performance straordinarie e contemporaneamente un ottimo tiro ai medi e ai bassi e garantirebbero comunque alla TERA la palma di Crossover più prestazionale in produzione.

Certo, non ci aspettiamo che sia una moto per tutte le tasche: la TESI H2 costa 64.000 euro, la TERA vanterebbe la medesima raffinatezza costruttiva e la stessa esclusività e del resto potrebbe anche essere la moto giusta per fare ulteriore sfoggio di tecnologia e trovare anche il posto per piazzare i radar dell'ARAS, sistema tecnologico che potrebbe ulteriormente influire sul prezzo di vendita.

Bimota non si è sbilanciata sui tempi previsti per il suo arrivo ma siamo pronti a scommettere che potremo includerla nella nostra futura rassegna "Tutte le moto del 2024". Stay tuned!

 

Foto apertura: Bimota

  • Stiducatti
    Stiducatti, Corsico (MI)

    Non ci credo! Questa in foto è molto simile all'idea che inviai nel 2010 a Preziosi, dove l'airbox anteriore e il forcellone posteriore si incernieravano sul motore portante con vincoli dotati di cinematiche, tali per cui con le inerzie in accelerazione e frenata e il motore che ruotava leggermente in senso orario e antiorario, la moto si allungava e abbassava in accelerazione e si accorciava e alzava in staccata, rimanendo in quell'assetto finché non fosse entrato nuovamente in azione il tiro della catena.
  • Katana05
    Katana05, Reggio nell'Emilia (RE)

    Francamente mi sembra che il concetto di Tesi venga qui un pò tradito in favore di un pur preferibile feeling di giuda. Se la Tesi originale svincolava completamente lo sterzo dalla sospensione qui si è preferito un comando assiale più diretto (la ginocchiera ricorda molto il duo lever BMW) che non fa che confermare che l'idea Tesi, per quanto esclusiva e raffinata è comunque complessa e macchinosa, e crea più problemi di quanti ne risolva.
Inserisci il tuo commento