Ucraina: Honda, Suzuki e Yamaha donano fondi per gli aiuti umanitari
Fra le molteplice attività di sostegno alla crescente crisi umanitaria provocata dall'invasione russa in Ucraina, oltre ai bombardamenti delle città ci sono ormai oltre tre milioni di profughi, vanno segnalate quelle avviate da alcune aziende motociclistiche giapponesi e che hanno seguito analoghe iniziative di industrie automobilistiche.
Ha dato il via Honda lo scorso 11 marzo, comunicando di aver donato un milione di euro alla Croce Rossa giapponese. L'obiettivo è di aiutare i cittadini ucraini, supportando chi fornisce aiuti umanitari nel paese e sostenendolo sforzo di soccorso nei Paesi che stanno accogliendo i rifugiati.
Il 14 marzo la filiale italiana di Suzuki ha informato che donerà 100.000 euro all'Unicef. L’Organizzazione utilizzerà tali fondi per raggiungere chi ha più bisogno, fornendogli acqua, coperte, cure mediche di base, kit per l’igiene personale e assistenza psicosociale. L'iniziativa riguarda la raccolta di un milione di euro - lanciata da da Suzuki Motor Corporation in Europa - che andrà appunto a favore dei bambini che soffrono a causa del conflitto.
La filiale italiana promuove anche una raccolta fondi per coprire le spese necessarie a ospitare in Italia famiglie ucraine. L’importo raggiunto sarà raddoppiato dall’azienda e destinato a pagare alloggi in cui ospitare famiglie ucraine. Alcuni lavoratori di Suzuki Italia hanno dato disponibilità ad accogliere i colleghi di Suzuki Ucraina o altre persone in difficoltà, nelle loro abitazioni.
Yamaha si è aggiunta oggi annunciando che donerà 700.000 dollari attraverso l'organizzazione senza scopo di lucro Japan Platform.
I fondi saranno impiegati per fornire aiuti umanitari a chi ne avrà bisogno: nel breve comunicato scrive che vuole esprimere le sue più sentite condoglianze alle famiglie colpite da questa crisi auspicando il ritorno alla pace nel più breve tempo possibile.
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keisuke2169, Saronno (VA)Lodevoli iniziative. Speriamo che la popolazione Ucraina possa tornare presto a vivere in pace.