Vendita Ducati: dopo Harley-Davidson anche Bonomi e Benetton
Attorno alla vicenda della messa in vendita di Ducati Motor da parte di Audi (gruppo Volkswagen) stanno circolando da due mesi continue indiscrezioni. A questo link potete trovare il nostro articolo che ne riassume la storia.
E' notizia di ieri la nota pubblicata dalla Reuters, che per prima aveva scritto dell'incarico di valutazione della marca di Borgo Panigale affidato da VW alla Evercore Partners Inc.
Secondo l'agenzia di stampa inglese, il marchio motociclistico Harley-Davidson sarebbe in corsa per l'acquisto di Ducati in un'operazione che potrebbe valere fino a 1,5 miliardi di euro e che metterebbe insieme due dei più famosi marchi di moto a livello mondiale. E' quanto avrebbero riferito alcuni fonti alla Reuters. La nota ricorda come anche il produttore indiano Bajaj Auto e diversi fondi stanno preparando delle offerte per Ducati.
Harley-Davidson avrebbe dato mandato a Goldman Sachs per seguire l'operazione: le offerte preliminari sarebbero attese a luglio. A Ducati, ricorda l'agenzia, sarebbero interessati anche i fondi di private equity KKR, Bain Capital e Permira: secondo alcune fonti sarebbero tutti al lavoro sull'accordo.
Sempre la Reuters scrive che in questi mesi le indiane Hero Moto Corp e TVS Motor Company, rivali in patria, inizialmente interessate all'acquisto sarebbero uscite di scena per il costo ritenuto elevato. Allo stesso modo BMW Motorrad, Honda e Suzuki avrebbero deciso di non presentare delle offerte. In particolare un portavoce della Casa tedesca ha smentito l'interessamento di BMW.
Come è noto il gruppo Volkswagen conterebbe i raccogliere fra 1,4 e 1,5 miliardi di euro dalla vendita di Ducati, una valutazione che come avevamo già scritto rappresenta circa 14-15 volte il valore degli utili ante imposte e ammortamenti; utile che si aggira sui 100 milioni di euro a fronte di ricavi che nel 2016 sono stati di 731 milioni di euro.
Da parte sua Milano e Finanza ha colto l'occasione per rilevare come la valutazione del valore Ducati, se ritenuta approcciabile dagli interessati, sia ben oltre i multipli attuali a cui viene trattata Piaggio. "Che ora scambia - affermano gli analisti di Banca Imi, così scrive MiFi - a un ev/vendite 2017 di 0,86 volte e a un ev/ebitda di 6,4 volte".
Sia come sia, anche per questa ultima indiscrezione manca la conferma di Harley-Davidson (anche se ci sarebbe da stupirsi del contrario durante una eventuale trattativa) che ha fatto sapere: «Harley-Davidson non commenta queste speculazioni».
Vista la vicina scadenza di luglio, che chiuderebbe di fatto il passaggio della proprietà entro la fine di quest'anno, manca fortunatamente poco per togliere alcuni dubbi e preoccupazioni.
La vicenda MV Agusta/Harley-Davidson è storia recente, con la marca americana che rimise in vendita MV (ricomperata da Castiglioni per 1 euro) dopo solo un anno e mezzo da quando l'aveva rilevata e poi rifinanziata. D'altra parte era il 2009 e la crisi mondiale stava colpendo duro. Ora H-D ha sposato altre strategie, come la produzione in India, si trova a controllare la metà del mercato USA e deve sempre affrontare l'esigenza di ringiovanire la propria clientela che in patria ha un'età media alta. Nel 2016 il fatturato Harley-Davidson ha toccato i 6 miliardi dollari con utili pari a 692 milioni; nonostante ciò il titolo H-D è lontano dal massimo visto nel 2014.
Ducati gode di ottima immagine negli Stati Uniti, fra l'altro è quello il suo secondo mercato mondiale, oltre che a livello internazionale. Insomma un interessamento di H-D non sarebbe un cattivo pensiero.
Aggioramento del 20 luglio
Mentre si avvicina la data del 24 luglio, indicata dalle indiscrezioni quale scadenza per il deposito delle offerte vincolanti, continuano a circolare rumor sugli acquirenti interessati a Ducati. Oltre ai già più volte citati potenziali marchi e fondi, ritorna il nome della Investindustrial della famiglia Bonomi, ovvero la società che aveva venduto la Ducati proprio ad Audi nel 2012 per 860 milioni di euro e che ora la ricomprerebbe a una cifra superiore. Un'indiscrezione, quest'ultima, riportata da Radiocor e First Online. Per l'agenzia del Sole 24 Ore, con l'arrivo di Andrea Bonomi sarebbe sei i compratori che si sono fatti avanti.
Sempre oggi Bloomberg ha pubblicato, e poi tolto dall'online, la notizia secondo la quale sarebbe in corsa nell'operazione anche il gruppo veneto Benetton, con un'offerta di 999 milioni di euro.
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Ormau, Genova (GE)Discorsi tanti, ma rimane il fatto che l'Italia (non solo quella a 2 ruote) continua a cedere marchi, il Giappone no. Rimarrà solo la "D" di Davidson a solleticare le nostalgie dei ducatisti? O nascerà la Duc Harley? O le bolognesi saranno consegnate con l'albero motore leggermente squilibrato, onde consentire le famose"good vibration" tanto decantate quanto(in realtà) ineliminabili? O ancora, a Borgo Panigale cambieranno di nuovo idea, come fecero con Mercedes a cui voltarono le spalle dopo le prime trite e ritrite serie speciali con gli adesivi della stella, e ritenteranno da soli? Mah, interessanti possibilità si intravvedono all'orizzonte!
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Andrea.Turconi, Rho (MI)Penso che la tecnologia audi abbia aiutato Ducati .... il Know how di HD diciamo che è inesistente ..... rispetto ad audi e alla stessa Ducati ..... per fare quei cancelli delle V-Rod si è dovuta appoggiare a Porshe .... Sono tranquillo perchè fino a quando Ducati produce utili non ci sono problemi.