Xinshiji Finja 500, sognando la Ninja ZX-10R Kawasaki
Circola da qualche mese in Cina la Xinshiji Ninja 500.
E' solo una delle tante moto clone, nell'immagine non nella sostanza naturalmente, che fanno presa fra i motociclisti cinesi. Che non devono essere poi così pochi se il fenomeno continua ad aumentare. Di recente abbiamo visto i cloni della Ducati Panigale, della Honda Africa Twin, di 500 cc, e della Royal Enfield.
Il grosso della produzione Xinshiji è basata su scooter, ciclomotori, moto attorno ai 150 cc e tre ruote commerciali: la Finja 500 è invece dedicata al tempo libero più che al commuting.
La F(ake N)inja ha estetica fotocopia della ZX-10R del 2019 ed è disponibile nelle due classiche colorazioni Kawasaki a base verde e nera, le grafiche sono chiaramente copiate pure quelle.
La forcella imita la Showa, ma anche qui la copia è estetica e il serbatoio separato pare posticcio, e i freni sono con pinze radiali. Il telaio in acciaio è nascosto da coperture di plastica che danno l'idea di una struttura in lega di alluminio scatolata, i retrovisori hanno gli indicatori integrati e persino la strumentazione copia il disegno di quella Kawasaki.
Il motore è un bicilindrico di poco inferiore ai 500 cc e con potenza di circa 49 cavalli, una delle unità disponibili in Cina (fra i più noti produttori ci sono Loncin, Zongshen e Shineray) e utilizzata dai tanti costruttori motociclistici.
Il vorrei ma non posso, o il sogno se volete, ha dalla sua il prezzo molto più basso dell'originale: poche migliaia di euro.
Il che conta quando le prestazioni vere non sono una priorità. Al prossimo clone.
vi domando… ma quanta Cina c’è nelle vostre case e nei vostri garage?
E non dite che acquistate inconsapevolmente perché allora mentite sapendo di mentire negando l'evidenza.
Vi invito quindi a cercare il marchietto “made in China” e vedrete che è presente su di un’infinità di cose …non solo motori o tecno elettronica. Un universo variegato di prodotti che fanno stracomodo a tutti perché convenienti, funzionali e anche tecnologicamente avanzatissimi.
Quindi anche nelle nostre bene amate moto di tutte le marche anche blasonatissime, ci sono componenti cinesi, o addirittura vengono prodotte interamente proprio la, ma …per onor di blasone …vendute da noi col bel marchio “premium” sul serbatoio e a prezzi europei così il cliente esce dal concessionario tronfio …e trombato, si perché quella moto che tanto inorgoglisce dovrebbe costare molte mille euro di meno ..ma c’ha quella scritta sul serbatoio e allora…va bene!
Quindi signori indignati, o siete coerenti e la “roba cinese” non la comprate ma per davvero… altrimenti …sarebbe ora di piantarla che tutte le sante volte salta su qualcuno con la filippica anti cinese… (ormai quasi una "moda") magari scrivendo proprio da uno smartphone o da un pc fatti laggiù …perché così non siete affatto credibili!
Rassegnatevi …è un’onda che ne io ne voi fermeremo e tenderà ad affermarsi sempre di più, piaccia o no.
Se in Europa i politici facessero davvero gli interessi degli imprenditori e di chi nelle loro fabbriche ci lavora, forse i vari industrialoni, che non perdono occasione di fregiarsi del tricolore facendo tanto i patriottici riempiendosi la bocca "con l'eccellenza italiana, non delocalizzerebbero e non licenzierebbero restando qui, invece di andare di corsa a far profitto nel Far East a produrre a dieci e rivendere a mille qui da noi sfruttando la manodopera "cinese" a basso costo! …e allora? Bisogna guardarle tutte le facce della medaglia, si fa presto a dire cinesi!