Aprilia Shiver 750
Incollata alla strada
Aprilia Shiver
Correva l’anno 2007, Aprilia faceva esordire il Ride by wire sulla sua nuova nuda di media cilindrata, l’accattivante Shiver. L’acceleratore elettronico, allora un sistema quasi esotico, permetteva di controllare le farfalle dei corpi farfallati non mediante il classico cavo, ma attraverso un’evoluta gestione elettronica della centralina.
Nel 2010 la Casa di Noale perfeziona la sua setteemezzo e la porta a piena maturità, il tutto senza stravolgere i capisaldi del progetto iniziale. La ciclistica è infatti sincera come poche, mentre il motore è quanto di più amichevole si possa immaginare per le l’utilizzo quotidiano e le gite fuoriporta. Scopriamo cosa cambia sul modello del 2010.
Cambia faccia e si fa più ergonomica
Il titolo del paragrafo vi ha già detto molto della nuova Aprilia. Arriva infatti un cupolino decisamente sportivo, munito di un piccolo deflettore nero e di due cornici grigie che donano un look aggressivo alla 750 veneta.
Di pari passo è stata pesantemente rivista l’ergonomia della moto, che oggi strizza maggiormente l’occhio alla guida sportiva.
La sella è più stretta di 5 cm nella zona dove si stringono le gambe e permette di “sentire” meglio la moto; il manubrio risulta poi più aperto di prima e, insieme alle pedane arretrate di 3 cm, consente di caricare maggiormente il peso sulla ruota davanti, regalando così un migliore feeling sui percorsi tutte curve.
Modifiche di dettaglio hanno riguardato i dischi dei freni (ora del tipo wave, o a margherita), e la larghezza del canale della ruota posteriore (passata da 6” a 5,5” per migliorare la maneggevolezza; lo pneumatico resta da 180/55-17).
Belle le nuove colorazioni, in cui domina il contrasto tra il rosso e il nero, introdotto dalla splendida Aprilia RSV4 lo scorso anno.
Motore V2 di 90° con quattro valvole per cilindro e telaio scomponibile
La Shiver impiega il collaudato propulsore bicilindrico a V di 90°, con quattro valvole per cilindro, raffreddamento a liquido, doppio albero a camme in testa e distribuzione mista catena/ingranaggi. Il cambio ha sei marce e la frizione, in bagno d’olio, ha il comando idraulico che riduce sensibilmente lo sforzo alla leva.Le prestazioni offerte dal V2 sono di tutto rispetto: eroga infatti 95 cavalli a 9.000 giri/min e 81 Nm a 7.000. C’è anche la possibilità di modificare la mappatura (3 le mappe: Sport, Touring e Rain), per rendere la Shiver adatta ad affrontare nel migliore dei modi situazioni diverse.
Il telaio resta invariato e presenta ancora l’evoluto schema del traliccio in acciaio imbullonato alle piastre inferiori in alluminio, e in alluminio è anche il forcellone, dotato di una vistosa capriata di irrigidimento.
La forcella a steli rovesciati da 43 mm ha un’escursione di 120 mm e non è regolabile. L’ammortizzatore, posto lateralmente, adotta lo schema cantilever ed è regolabile nel precarico della molla e nel ritorno idraulico. Vanta 130 mm di escursione.
L’impianto frenante resta fedele alle pinze ad attacco radiale che mordono dischi anteriori da 320 mm di diametro (245 mm e singolo disco per la ruota posteriore).
Aprilia finalmente rende disponibile il sistema ABS (realizzato dalla Continental) sulla Shiver; ha un prezzo di 400 euro, da aggiungere al listino di 7.990 euro. Due solo le colorazioni disponibili: nero/rosso e rosso/grigio.
La prova. Non ti tradisce mai
Una bella amica, la Shiver setteemezzo del 2010. La linea sprizza grinta da tutti i pori – e in effetti l’Aprilia sa divertire un sacco quando c’è da ruotare il gas – ma non è questa la sua dote migliore. Ancora prima viene la fiducia che trasmette il telaio, in particolare l’avantreno, in ogni situazione. Proprio come la sorellastra cattiva da motard, la Dorsoduro Factory.
In sella si assume un posizione naturale, e decisamente più caricata sul davanti rispetto a quanto avveniva nel passato. I comandi si azionano senza fatica e la strumentazione, mista analogica/digitale, offre una buona leggibilità.
Il twin vanta un’ottima trattabilità ai regimi più bassi e non rifiuta le marce lunghe già a partire dai 2.000 giri/min. L’erogazione è dolce, lineare. Per i motociclisti più sportivi la Shiver potrebbe apparire sin troppo educata e civile nei modi, manca infatti un cambio di carattere netto quando la lancetta del contagiri scala i piani alti della classifica.
Ma non fatevi trarre in inganno dalle sensazioni, i 95 cavalli rispondono all’appello e garantiscono, soprattutto tra i 5 e gli 8.000 giri, ottime prestazioni complessive, coadiuvati da un cambio preciso.
La frenata risulta ben modulabile e assistita da un ABS, realizzato da Aprilia con la collaborazione di Continental, semplicemente perfetto. Dimenticatevi le pulsazioni sui comandi e le frenate allungate sui fondi sdrucciolevoli: il sistema antibloccaggio della Shiver interviene solo quando serve davvero.
Agile in città, la 750 di Noale ha in servo le sorprese più piacevoli sui percorsi misti, dove vanta un’ottima maneggevolezza. Merito di una ciclistica estremamente equilibrata, che regala un’ottima confidenza al pilota e gli consente di avvicinarsi ai limiti di tenuta della moto in piena sicurezza. Lontano dalla città si apprezzano anche i consumi (circa 19 km/l) che, uniti alla capacità del serbatoio (15l ), garantiscono una valida autonomia di viaggio.
- Ciclistica estremamente equilibrata | Erogazione lineare | Frenata con ABS
- Calore dal motore nella zona delle gambe
comprata a febbraio
Shiver 750 nuova bianco glam