Ducati Streetfighter V2: prestazioni a portata di mano
In Ducati parlano di audacia ed essenzialità, a noi piacciono di più gli aggettivi come sportività e fruibilità, in quanto la Streetfighter V2 va a colmare quel vuoto creatosi tra la serie Monster e Streetfighter V4. La prima può interpretare al meglio il ruolo di fun bike, la seconda di sportiva vera e propia, anche se in abiti succinti. L'opera di svestizione fatta con la Panigale V4 era logico aspettarsela anche con la sorella bicilindrica, e il risultato è la Streetfighter V2, che come la Panigale V2 rappresenta al meglio la sportività, ma a portata di mano, senza richiedere al pilota le capacità di guida di Alessandro Valia!
Proprio lui ci ha spiegato che svestire la Panigale V2 e mettergli un manubrio alto con una sella più comoda, non sono le uniche cose che ha richiesto il progetto Streetfighter V2, il lavoro ha riguardato sia la ciclistica, ma soprattutto l'elettronica.
Il Superquadro V2 della Streetfighter è preso pari pari dalla sorella in abito lungo, dal punto di vista estetico cambiano solo le cover del carter frizione e cambio, quindi rimango tutti e 153 i cv erogati a 10.750 giri così come i 101,4 Nm di copia a 9.000 giri, mentre è differente il modo dì metterli a terra visto che il rapporto finale passa da 15/43 a 15/45, rendendo ancora più pronta la Streetfighter V2 nell'uso su strada.
Uso stradale facilitato dagli interventi di manutenzione riguardanti il gioco valvole del Desmo previsti ogni 24.000 km, intervallo più che adeguato visto il genere di moto.
Ciclistica e freni
Il propulsore ricordiamo che è utilizzato come elemento strutturale e quindi parte stressata della ciclistica. Anteriormente è collegato al telaio monoscocca in alluminio fuso in conchiglia (saldamente fissato alla testa del motore), posteriormente invece troviamo gli attacchi del forcellone monobraccio, che rispetto a quello della Panigale V2 è più lungo di 16 mm, per garantire una migliore stabilità .
Le sospensioni sono miste, forcella Showa BPF da 43 mm, ammortizzatore di sterzo e mono Sachs, entrambi completamente regolabili.
Anche l'impianto frenante è condiviso con la sorella carenata, coppia di dischi da 320 mm con pinze ad attacco radiale Brembo M4.32,
posteriore da 265 mm.
Il peso in ordine di marcia è contenuto, come da tradizione Ducati, 200 kg con il serbatoio pieno (178 a secco), è un bel risultato sulla bilancia.
,A cambiare sono le pastiglie, con una mescola meno aggressiva da prediligere per un uso prettamente stradale.
La gommatura prevede una coppia di cerchi a 5 razze con pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV, rispettivamente 180/60-17 e 120/70-17.
Elettronica
I controlli dinamici e della Streetfighter V2 girano tutti attorno alla piattaforma IMU a sei assi e la loro lista è lunga come quella della spesa: DTC. (Ducati Traction Control), EBC (Ducati Engine Brake Control), DQS EVO 2 (Ducati Quick Shift), EBC EVO (Engine Brake Control), DWC (Wheelie Control), e naturalmente il Cornering ABS EVO, con funzionalità slide by brake.
Tutti i controlli sono stati adattati alle caratteristiche dinamiche e al diverso utilizzo rispetto alla Panigale V2.
Come va
Poche semplici mosse, e da una supersportiva come la Panigale V2 è nata la Streetfighter V2, che da un certo punto di vista fa su strada quello che la sorella in abito lungo solitamente fa in pista, e cioè divertire con prestazioni da sportiva vera, ma senza richiedere capacità da pilota SBK.
La Streetfighter V2 non mette in soggezione quando la si spreme per bene, e tantome andandoci a spasso, magari su un bel misto come quello che abbiamo percorso durante il test stradale.
Che sia derivata da una supersportiva lo si percepisce, nonostante le pedane siano leggermente più basse e il manubrio più alto dei semi manubri della Panigale, l'impostazione è da naked sportiva con un carico sui polsi non del tutto assente, si percepisce anche la sella maggiormente imbottita, e questo non nuoce affatto.
I primi chilometri percorsi a bassa velocità, mentre si prende confidenza con i comandi e la strumentazione, evidenziano il buon lavoro fatto sul Superquadro euro 5, che si adatta anche alle andature più rilassate, con la possibilità di scendere poco sotto i 3.000 giri senza scalciare come qualche predecessore. Anche il quick-shift riesce ad essere efficace sia quando si accarezza la leva del cambio senza che si stia guidando con il coltello tra i denti, sia che si stia guidando in totale relax.
Le caratteristiche tecniche di questo propulsore, con il rapporto alesaggio corsa 100x60,8 mm, quindi davvero superquadro, lo rendono piacevole e lineare ai medi regimi, ma con doti di allungo da vero sportivo. Non fraintendete, non è che manchi tiro ai medi, anzi, ma impressiona quando lo si può fare "distendere" e gridare nella zona alta del contagiri. Di cavalli e coppia per divertirsi su strada ne abbiamo in abbondanza forti anche di una ciclistica svelta e stabile al tempo stesso, con un peso contenuto che rende qualsiasi manovra poco impegnativa.
La Streetfighter si muove rapida tra le curve, svelta a scendere in piega e poco fisica nei cambi di direzione, è un piacere da guidare nel misto, con l'anteriore che dialoga al meglio con il pilota, e una meccanica che appare ben accordata.
Tutto perfetto? Quasi, le vibrazioni ci sono, ma hanno una frequenza poco fastidiosa, mentre si percepisce che nei mesi estivi qualche problema potrebbe venire dal cilindro posteriore che ricorda la sua presenza scaldando l'interno coscia della gamba sinistra.
L'assetto delle sospensioni è sportivo, e il comfort potrebbe soffrirne, ma le perfette caratteristiche degli asfalti che abbiamo trovato in Spagna non ci hanno permesso di giudicarne al meglio il comportamento (fossero tutte così le strade ...).
Sorprende positivamente la risposta del gas, sia selezionando il Riding Mode Road sia in modalità Sport, in entrambi i casi la progressività e l'erogazione sono da riferimento.
Le potenzialità della Streetfighter V2 percepite nel giro su strada emergono in maniera imbarazzante quando si varca l'ingresso dell'Autodromo di Monteblanco, contesto che non spaventa, anzi esalta questa Ducati.
La V2 si sente a proprio agio, e lo dimostra trasmettendo sensazioni positive al pilota, che oltretutto, rispetto a quanto può avvenire in sella alla sorella V4, sente di poter sfruttare tutto, o almeno quasi tutto, il potenziale di questa moto, senza per questo richiedere doti da vero pilota.
Le caratteristiche di allungo del propulsore vengono esaltate ad ogni uscita di curva e gli allunghi sui rettilinei sono esaltanti, un poco meno l'impianto frenante, a causa delle pastiglie meno aggressive rispetto al primo equipaggiamento della Panigale V2, su strada sono perfette, ma in pista lo sforzo da applicare alla leva aumenta decisamente. Puntualizziamo, non che la V2 non freni, anzi, ma una coppia di pastiglie più racing almeno per chi vuole frequentare assiduamente la pista è consigliabile e poco dispendioso.
Alzando il ritmo, iniziano ad emergere i limiti, non della moto bensì dell'asfalto! Purtroppo lo scarso grip e la presenza di sconnessioni e buche ha messo a dura prova moto e pneumatici, mentre hanno evidenziato le ottime caratteristiche dei controlli dinamici di cui è dotata la Streetfighter V2 e la risposta perfetta del comando del gas, anche in situazioni critiche e ai massimi angoli di piega (consentiti da questo asfalto!).
La Streetfighter V2 ha confermato quanto ci aspettavamo, e cioè una naked sportiva, con caratteristiche meno da fun bike rispetto a un Monster, tanto per rimanere in casa, ma con DNA pistaiolo, a portata di mano.
Di potenza ne ha in abbondanza, ma con un poco di esperienza alle spalle la si gestisce divertendosi e traendone grandi soddisfazioni. Certo in famiglia c'è una V4 che sulla carta mette sul piatto numeri più corposi, anche dal punto di vista del prezzo, ma di corposo c'è anche l'impegno fisico e il manico richiesto per poterne sfruttare anche solo in parte le potenzialità.
Maggiori Info
Moto:Ducati Streetfighter V2 S 2021
Meteo: Sole 20°
Luogo: Siviglia - Monteblanco Circuit
Terreno: Strada - Pista
Foto - Alex Photo - A. Barbanti
Casco - KYT NZ-RACE
Giacca - Alpinestars SP - X
Guanti - Alpinestars Supertech
Stivali -Alpinestars Supertech R
Pantaloni -Alpinestars Cooper
Io gli metterei kit adesivi vintage dei bei tempi bicilindrici quando sotto il filino d’oro dei portanumeri c’era in stampatello la scritta “Campione del mondo”.
Questi robi tutti uguali, somigliano ai robot mazinga.