Harley-Davidson Sportster Roadster
Ultima e più importante novità Harley per il 2016 è un altro tassello della gamma Dark Custom, una Sportster grintosa come non mai, dal profilo insolito, compatto e muscoloso. L'ispirazione arriva dalle moto americane da competizione, e i colori proposti sono tutti scuri e con discrete livree sportiveggianti sul piccolo serbatoio da 12,5 litri. Stiamo parlando della Roadster, aggresiva nel nome e su strada. L'abbiamo provata in Francia, in tutte le situazioni del caso.
Roadster, tutto su di lei
La base di partenza è ovviamente quella delle ultime Sportster, ma con un carattere completamente diverso che traspare già dalle linee, più decise, con la moto che punta tutta sull'anteriore, complice anche un piccolo e basso manubrio quasi cafe racer, strano da vedere su una Harley-Davidson. La sella è bassa (785 mm da terra), molto più bassa del serbatoio che si alza verso il cupolino per regalarle quel tocco di sportività in più, che vedremo poi tradursi anche su strada.
Il motore, manco a dirlo, non cambia di una virgola e lo small block Evolution da 1.202 cc si mostra fiero da sotto il serbatoio, forte della sua poderosa coppia di 97 Nm a 4.250 giri.
Nuove invece le sospensioni, già migliorate sulle Sportster 883 Iron e 48. Sulla Roadster troviamo una forcella da 43 mm e steli rovesciati e la classica coppia di ammortizzatori posteriori, rivisti in favore del comfort di guidatore e passeggero. Passeggero, lo vedete dalle foto, un tantino sacrificato. Questa nuova Sportster è una moto da godersi da soli.
Nera, grigia o bordeaux, è una perfetta Dark Custom: sulla Roadster brillano solo gli scarichi cromati.
Novità anche all'impianto frenante: l'anteriore è omaggiato del doppio disco e c'è anche l'immancabile ABS, ormai presente su tutti i modelli della gamma.
Come va?
La curiosità è tanta. Sarà uguale alle altre Sportster? Cos'avrà mai in più?
Sicuramente cambia in primis la posizione di guida, più sportiva e caricata sui polsi. Manubrio, forcella, gomma, è tutto lì sotto il naso. Il serbatoio, snello, si fa stringere tra le gambe e le pedane abbastanza arretrate completano l'ergonomia in sella alla Roadster.
Volendo, ci si può accucciare sul serbatoio, anche se la sella lascia poco spazio per muoversi e la posizione risulta piuttosto obbligata.
Di motore ce n'è, lo conosciamo bene il 1.200 Evolution che dà tutto (quasi) subito, per poi allungare dolcemente e sempre regolare.
La signorina è una falsa magra e i 250 kg a secco si sentono nelle manovre a bassa velocità, ma scompaiono durante la marcia dove, anzi, la Roadster infila le curve con disinvoltura e precisione,
La ruotona da 19" all'anteriore non compromette l'agilità e regala un filo di luce a terra, sempre latitante sui modelli della Casa statunitense.
La frenata è pronta e modulabile all'anteriore, grazie al doppio disco, e più dolce al posteriore
Ma veniamo a quello che normalmente pare essere il punto debole delle Sportster, le sospensioni. A Milwuakee hanno lavorato duro per migliorare questo aspetto e anche la Roadster beneficia delle attenzioni riservate ai nuovi modelli.
Difatti la forcella incassa più che bene le asperità dell'asfalto, senza esitazioni. Gli ammortizzatori posteriori invece, soffrono solo se messi alla frusta in terreni disastrati e ad alte velocità, per il resto preservano la schiena del guidatore senza problemi.
Non vogliamo classificarla come moto da città o da aperitivo, perché tra le curve è divertente come non mai, ma teniamo conto della protezione dall'aria assente. Sulle lungee percorrenze, comunque, non si avvertono vibrazioni fastidiose su manubrio e pedane.
La frizione è morbida, e il cambio a 5 marce preciso, anche se non ua scheggia in cambiata.
Il prezzo? Si parte da 13.000 euro per la colorazione Vivid Black, 200 euro in più per il colore, altri 300 per il bicolore.
Sono stati utilizzati
Casco Caberg Doom
Jeans Alpinestars
Giacca Alpinestars Renee
Scarpe TCX Boulevard
Guanti Alpinestars
Maggiori info:
Moto: Harley-Davidson Sportster Roadster
Meteo: Sole, 20°
Luogo: Da Marsiglia a S. Tropez e ritorno
Terreno: Urbano, montagna, collina
Foto: Stefano Gadda
La spiegazione dell'aumento dei prezzi Harley è dovuta certamente all'andamento del cambio: si è rafforzato il dollaro, quindi servono più euro per acquistare qualsiasi bene o servizio venduto in dollari. Detto questo, la mia opinione su queste moto prescinde dal prezzo. Avendo posseduto in passato una Buell, ricevo le newsletter Harley e, il mese scorso, sono stato invitato a provare una moto della gamma 2016, e ho scelto la Forty Eight. Anni fa avevo provato una Dyna 1600 di un mio parente, e la trovai scomoda, con quel manubrio esagerato, le pedane troppo avanti, la forcella inclinata al punto che quando freni sembra flettere. Quanto alle prestazioni, beh, lasciamo stare. In questa nuova 1200 ho trovato una posizione più umana, una frenata discreta, forcelle con angolo giusto che consentono una discreta maneggevolezza. Però la moto è estremamente bassa, la pedana sinistra tocca terra nelle rotonde a 30 km/ora, la strumentazione è praticamente zero, ma il difetto maggiore è che da un motore del genere, che ha molti meno cavalli di moto con cilindrata più bassa, è che ti aspetteresti un'elasticità fuori dal comune. E invece se si apre il gas a 70 kmh la moto sussulta e sobbalza, costringendoti a scalare marcia. Cristina dichiara che la coppia è poderosa, in realtà il dato è il più basso, e non di poco, fra tutti i 1200 cc in commercio, e soprattutto è strano come il motore sia poco disposto a girare e riprendere regolarmente a regimi in cui funzionano meglio bicilindrici ben più spinti come Ktm e Ducati. Sarà questione di filosofia, ma io ammetto che è una filosofia per me incomprensibile.