Honda CB125R, largo ai giovani!
Honda CB125R, Neo Sports Cafè
Un nuovo filone, che va a unire due mondi: una modern classic con faro tondo a contrastare le linee spigolose, tanta tecnologia, dettagli curati e prestazioni. Questo è il trend che Honda propone per il 2018, partendo dalla CB125R che verrà a breve affiancata dalla 300 e poi dall'attesissima CB1000R, che proveremo nel corso dei prossimi giorni.
Iniziamo dalla piccola 125 chiarendo subito un punto importante: è ovvio che non siamo di fronte ad una moto dalle grandi prestazioni, non guardiamola con gli occhi di un motociclista navigato o con quelli di chi i 125 bombardoni di vent'anni fa li ha guidati.
Guardiamola come un passo per riavvicinare i giovani alla moto, magari portandoli via dal pensiero dell'ultimo smartphone. Quello che i giovani di oggi cercano, quantomeno quei pochi ancora appassionati, sembra essere tutto racchiuso in questa ottavo di litro. E' piena di personalità, di stile, di belle linee e finiture; è compatta, aggressiva, ma con un lieve tocco vintage dato dal faro tondo, tendenza che sembra non voler passare di moda. I ragazzi oggi vogliono un bell'oggetto, una bella moto, facile per iniziare.
La CB125R aguzza il suo fascino con una sventagliata di LED a illuminare i fari, anteriore e posteriore, e gli indicatori di direzione: quelli anteriori fungono altresì da posizioni, mantenendo sempre accesa una luce ambrata. E attirano la nostra attenzione anche la forcella rovesciata Showa da 41 millimetri, il forcellone a spessori irregolari, il discone freno flottante, a margherita da 296 millimetri, 220 dietro. E poi una chicca rara su una 125, l'ABS con piattaforma inerziale: la centralina IMU va a verificare la posizione della moto cento volte al secondo e distribuisce la frenata in maniera omogenea tra asse anteriore e posteriore. Roba da grandi.
Un altro punto su cui Honda ha voluto calcare la mano è quello del peso: la CB arriva a malapena a 126 chili in ordine di marcia, non pochi in meno rispetto alla concorrenza. Com'è stato possibile? Tutti, ma proprio tutti i componenti sono stati realizzati con caratteristiche pensate a ridurne il peso. Il faro anteriore, se lo guardate di profilo, è super sottile e quello dietro, pensate un po', è il faro più sottile mai prodotto da Honda. Tutte le masse poi, soprattutto quelle più pesanti come batteria, mono, centralina ABS, sono state centralizzate verso il basso, in modo da amplificare la sensazione di leggerezza durante la guida, ma questo lo vedremo tra poco, prima dobbiamo dare una sbirciata sotto al telaio tubolare in acciaio.
Il motore che spinge la CB125R è un monociclindrico 4 tempi, raffreddato a liquido, monoalbero a due valvole. 124,7 la cilindrata, 13,3 i cavalli a 10.000 giri. Pochi? Sì, ma il rapporto peso potenza è uno dei migliori della categoria ed è quello che conta, no? A dare un po' di gusto ci pensa il sound del terminale - a due camere - sotto la pancia della CB e puntato leggermente all'insù, posto non a caso esattamente in corrispondenza del condotto uditivo destro di chi guida. Piacevole, cupo, corposo.
Ed è dunque giunto il momento di saltare in sella e tornare un poco ragazzini.
Come va?
La CB è lunga poco più di due metri e larga 820 millimetri, una volta in sella sembra di stare su una pit-bike per la compattezza e il peso piuma, ma la sella è alta (816 mm da terra) dunque si ha una bella posizione di guida eretta, il serbatoio è sagomato, il manubrio e le pedane ben posizionati in maniera da non sentirsi per nulla costretti. I piedi toccano bene a terra perchè la sella è molto sciancrata sui lati, quindi non c'è motivo di preoccuparsi per l'altezza.
Ci è piaciuta molto la strumentazione compatta, semplice e completa davvero di tutte le informazioni: contagiri, tachimetro, livello del carburante, due trip, indicatore di marcia inserita e del cavalletto laterale abbassato.
Il flash che consiglia il cambio della marcia (sì, c'è anche quello) si può impostare al range di giri preferito tra i 4.000 e i 7.500 e resta acceso se si mantiene o si supera il numero di giri minuto impostato.
La luminosità del display è settabile su cinque intensità, quindi i dati sono ben leggibili in qualsiasi condizione di luce. Fa un po' strano avere il manubrio e la ruota anteriore così vicini e il nulla oltre, ma ci si abitua in fretta.
Il primo pensiero non appena messe le gomme sulle trafficate strade di Lisbona è che la nostra CB si trovi esattamente nel suo habitat favorito e che la sua dote più grande sia quella di divoncolarsi tra le auto con un raggio di sterzo da fare invidia a una bicicletta.
I consumi battono persino quelli di uno scooter perché con un litro di carburante si percorrono circa 40 chilometri e dunque il serbatoio da 10 litri ci può scorrazzare senza problemi per più o meno 400 chilometri. Per i più giovani, per andare a scuola o dagli amici, è davvero una valida alternativa allo scooter.
E noi diversamente giovani? Ce la godiamo comunque, soprattutto quando la portiamo fuori città, perché fa venir voglia di fare un po' i matti e nonostante la mancanza di cavalleria la CB ci regge il gioco, complice una ciclistica matura (la stessa che andrà a vestire la 300 e dunque più che matura per un 125), i cerchi da 17 e il gommone da 150 al posteriore. Molto buona anche la luce a terra. Nota di merito per la frenata, prontissima e decisa davanti, ben modulabile per correggere al posteriore.
E un difetto, questa Hondina ce l'ha? Le sospensioni, ottime nel guidato, ma su buche e pavè se non si chiude tutto il gas si balla. Vista la dotazione generale della CB non sarebbe stato male avere un monoammortizzatore regolabile, per adattarlo al tipo di utilizzo che si fa della moto e al peso del pilota e di un eventuale passeggero.
Ma, passeggero sì o no? La fetta di sella dedicata non è per nulla male, se la si confronta con le ultime tendenze - decisamente minimal - su naked e sportive, ma le pedane sono abbastanza alte e quindi sì alla compagnia, ma non per le lunghe percorrenze.
E a proposito di lunghe percorrenze... il nostro test della Honda CB125R si conclude con una trentina di chilometri su strade a scorrimento veloce, sotto alla pioggia e in balia del vento. Qual miglior modo per testarne la stabilità?
Premesso che ovviamente la protezione da aria e acqua per il busto non è contemplata, bisogna sottolineare che le gambe restano invece ben protette dal serbatoio e che la CB non perde di stabilità sopra i 100 chilometri orari, nonostante sia così leggera, e non lascia avvertire ondeggiamenti, sbacchettamenti o vibrazioni di alcun genere.
Promossa. A pieni voti. Per noi che a sedici anni pensavamo solo alle moto fa sperare che il trend possa tornare in questa direzione, quella dell'amore da parte dei giovani per le due ruote.
E ora siamo più che impazienti di provare la 300 e la 1.000, in attesa di - chi lo sa - una bella media da 600 o 750 cc che vada a completare l'offerta di questo nuovo trend Neo Sports Cafè.
Per quanto riguarda la entry-level della famiglia, la trovate già nelle concessionarie a 4.490 Euro.
Maggiori info
Moto: Honda CB125R
Luogo: Lisbona e dintorni
Meteo: Coperto, pioggia, 15°
Foto: Francesc Montero, Zep Gori
Abbiamo indossato
Casco Suomy Speedstar
Giacca Hevik Garage Lady
Guanti Hevik Garage
Jeans Hevik Stone Lady
Stivali TCX Boulevard
A proposito di legge, è risaputo che spesso chi promulga le leggi in tema di motocicli non ne capisce un tubo e associa la limitazione della potenza/ velocità alla sicurezza. Ne è la prova che i 125cc odierni, associati a ragazzini alle prime armi, sono più pericolosi per se stessi e per gli altri che quando avevano i 125cc "di una volta" più brillanti. Senza arrivare agli estremi delle Mito, Aprilia ecc... che sfrecciavano veloci, i "normali" 125 2t avevano spunto e in partenza dagli stop, in salita o nelle rotatorie agevolavano le manovre che con 11cv soffocati di oggi, diventano spesso lentissime ...e pericolosissime col traffico odierno.
In ogni caso la Honda è bella, anche se da lontano è identica a Yamaha e KTM. Discutibile esteticamente lo scarico, che sembra una lattina incastrata sotto il motore.