Metzeler Cruisetec, gli pneumatici per le Power Cruiser
Se non ce ne fossimo già accorti da soli, anche Metzeler ci avverte che il mondo è in evoluzione, sopratutto quello delle grandi e grosse cruiser V-Twin americane. Case come Harley-Davison vedono invecchiare la propria affezionata e fedelissima clientela tradizionale, quella delle Electra Glide e degli infiniti rettilinei americani, e si trovano nella necessità di cambiare target e di innovare la propria gamma di modelli per evitare di perdere quote di mercato.
Nascono così motociclette con un'anima più votata alle prestazioni dinamiche, pensiamo alle power cruiser come la Harley-Davidson FXDR o alla Indian Scout, che pur restando perfettamente allineate ai crismi eterni delle V-Twin a stelle e strisce vogliono attrarre quella “full face helmet generation” di motociclisti che desiderano sia il mito e il look ma anche un'esperienza dinamica superiore che potremmo chiamare, passateci il termine, performance cruising. Ma è viva anche la tendenza, ormai da diversi anni, di customizzare o elaborare le proprie V-Twin in funzione non solo estetica ma pure prestazionale con un occhio di riguardo al divertimento alla guida e magari quella che all'inizio era una paciosa Sportser 1200 va ad arricchirsi di sospensioni più sportive e filtri aria più aperti alla ricerca di pieghe e accelerazioni che una volta non erano richieste.
Per venire incontro alle aspettative di questi motociclisti che dalla loro bagger o dalla loro cruiser vogliono di più in termini di maneggevolezza, grip e dinamica, Metzeler ha introdotto un nuovo pneumatico: il Cruisetec che costituisce una vera e propria rivoluzione nell'universo delle gomme destinate alle motociclette grandi, grosse e pesanti ma con la voglia di abbinare alla lunghe percorrenze sulle Highway americane una gratificante - e sicura - esperienza di guida anche dove la strada si fa tortuosa. Le nuove Cruisetec affiancano e non sostituiscono le note ME888 Marathon Ultra dedicate al mondo cruiser proprio perché, come vedremo, appartengono a due segmenti separati e a due destinazioni d'uso diverse: le prime per chi è alla ricerca di superiore dinamica e grip, le seconde si rivolgono ai grandi macinatori di chilometri che amano la grande stabilità in rettilineo e il mileage.
Come sono fatte
Nate anche dall'esigenza di essere installate su moto dotate di ABS/TCS e quindi di fornire un feeling adeguato e sicuro anche sotto l'intervento dell'elettronica, le nuove Metzeler Cruisetec rompono decisamente con la tradizione e presentano un posteriore bimescola, con le fasce laterali ad alta percentuale di silice (25%) che proseguono sotto la fascia centrale a maggior concentrazione di Carbon Black per garantire uniformità nel comportamento dinamico e regolarità d'usura. Uno degli aspetti maggiormente ricercati nello sviluppo dei Cruisetec è stata la durabilità delle prestazioni dinamiche nel tempo che ha portato, ci spiegano i tecnici Metzeler, alla scelta di un profilo più appuntito rispetto alle tradizionali gomme per V-Twin generalmente molto piatte; il nuovo profilo massimizza la maneggevolezza e garantisce una perdita di impronta a terra in piega di circa il 10% contro il 20% delle gomme tradizionali: questo si traduce in migliori rigore direzionale e precisione in traiettoria, oltre che ovviamente in una guida più divertente e sicura.
Particolarità delle Cruisetec è la presenza di tele meno fitte ma costituite da fili più rigidi: questo ha permesso di costruire uno pneumatico dove la maggiore percentuale di gomma aiuta nella perfetta conformabilità dell'impronta sull'asfalto traducendosi in maggiore comfort e feeling, specie nei cambi di direzione. All'anteriore, monomescola, notiamo incavi sia divergenti che convergenti: i primi garantiscono un efficace drenaggio e “dialogano” con l'ABS per massimizzarne le prestazioni su fondi umidi e divergono per garantire l’impronta al crescere dell’angolo di piega, i secondi risultano utili per un rapido warm up e per il grip meccanico sul bagnato. Il nuovo profilo, combinato con le mescole e con il disegno del battistrada assicura che nel tempo le prestazioni dinamiche restino ottimali dato che l'usura avviene conservando la curvatura dello pneumatico.
Come vanno
Partiamo dalla sede Pirelli/Metzeler di Giarre (Catania) in sella ad una Harley-Davidson Road King per un giro di un centianio di chilometri sulle meravigliose strade intorno all'Etna. Siamo fortunati, oggi è il primo giorno di sole pieno dopo quasi una settimana di tempo da lupi e quindi faremo come Salvo Pennisi (a capo della Sperimentazione Pirelli/Metzeler e Technical Relation) ci ha detto: “date gas in curva per capire il grip garantito dalle Cruisetec”. Di primo acchito la sensazione sulla Road King è spiazzante: il caratteristico avantreno non troppo rigoroso della V-Twin americana restituisce subito un notevole feeling di sicurezza e trasmette senza incertezze le condizioni di lavoro della gomma anteriore, mentre il posteriore dà grip in abbondanza per arrivare in fretta ad alleggerire la povera Harley di qualche grammo superfluo sulle pedane. Stupisce, in relazione alla moto sulla quale ci troviamo, la rapidità dei cambi di direzione e il successivo rigore nel restare sulla traiettoria impostata senza sforzi o ondeggiamenti; le Cruisetec sembrano effettivamente in grado di “svecchiare” e donare dinamica anche a ciclistiche pachidermiche progettate lustri fa e di far affiorare immediatamente il limite fisico della motocicletta. L'ingresso in curva è dannatamente fluido e se si fa il giochetto – di scarso senso pratico su moto come queste – di entrare con il freno ancora in mano la moto non si oppone alla discesa in piega, tuttalpiù al momento del rilascio della leva la forcella mostra il suo nervosismo per un lavoro per il quale non è stata progettata ma le coperture italo/siculo/tedesche smorzano le reazioni e ristabiliscono immediatamente l'ordine dinamico.
Scesi dalla Road King, saliamo su una Indian Scout per qualche piega più convinta: qui le qualità delle Cruisetec emergono fino a trasformare la power cruiser americana in una generatrice di sfiammate e di scintille a danno di pedane, scarichi e... stivali. La pesante bicilindrica si inserisce in curva, nonostante la sezione da 130 della gomma anteriore, con estrema naturalezza restituendo una notevole sicurezza che porta alla terza curva già con la voglia di più luce a terra, dato che anche qui le pedane toccano veramente troppo presto rispetto alle possibilità dinamiche garantite dalle Cruisetec. In uscita di curva e ancora inclinati, non risparmiando il gas in seconda marcia, l'Indian tiene perfettamente la traiettoria senza alcun accenno di perdita di aderenza e il posteriore da 150 manda chiari segnali al pilota di essere ancora molto lontano dal proprio limite di grip. In tutti i casi, salendo e scendendo anche freneticamente da tutte le moto concesse in prova, il warm up è molto rapido ed è il proprio il caso di dire che bastano poche curve per sentirsi sicuri.
Metzeler ci ha anche messo a disposizione un tracciato bagnato artificialmente, per una prova sul terreno dove vengono annunciati decisi miglioramenti, rispetto sia alle ME888 Marathon Ultra che alle coperture concorrenti di primo equipaggiamento: innanzitutto è sorprendente, anche in questo caso, la capacità delle Cruisetec di entrare fin dalla seconda curva in sintonia con il pilota; la grande capacità comunicativa di queste gomme qui appare forse ancora più brillante e con un po' di malizia si possono gestire coreografiche intraversate in rettilineo o pieghe fino ai limiti fisici della moto. Se il bagnato è un fondo dove è necessaria grande sensibilità, le Cruisetec danno veramente una santa mano a restare sempre aggiornati su cosa sta accadendo sotto le ruote e il contributo alla sicurezza ci sembra veramente decisivo.
Qui, sull'umido, ci è stata pure data la possibilità di una prova comparativa con le Dunlop D401, montate sulla stessa Harley-Davidons Softail Slim usata per la nostra prova e il paragone diretto a parità di moto ci ha dato la concreta misura di quanto il passo in avanti sul piano della prevedibilità e del grip su fondi viscidi sia stato ampio. Se con le Dunlop in frenata e in piega si resta oltremodo guardinghi, com'è naturale in queste condizioni, con le Cruisetec ci si sente in grado di affondare la staccata e di percorrere la curva con molte minori remore derivanti dalla scarsa aderenza. Prevedibilità e grip ci sono sembrate superiori se paragonati a quelli delle coperture anglo-giapponesi.
In definitiva, a chi sono dirette le Metzeler Cruisetec?
Tenuto conto che l'unico compromesso rispetto alle ME888 Marathon Ultra è quello sul chilometraggio, ci sentiamo di consigliarle non solo a chi possiede una grossa V-Twin, magari prestazionale, ed è alla ricerca di un comportamento dinamico decisamente più divertente e sicuro ma anche ai possessori delle cruiser tradizionali per le quali le Cruisetec possono davvero essere la scelta per dare nuova giovinezza e migliorare il comportamento dinamico, rinunciando soltanto ad una modesta percentuale di percorrenza chilometrica. Insomma, le Cruisetec ci sono piaciute e hanno mantenuto le promesse in fatto di maneggevolezza, tenuta sul bagnato e grip: davvero 3000 o 5000 chilometri in più possono farvi acquistare gomme meno performanti?
Le Cruisetec sono già in vendita da gennaio, proposte in varie misure sia anteriori che posteriori (si va per l'anteriore da 16” a 21” come diametri e da 90 fino a 150 come larghezze, mentre il posteriore veste i cerchi di 16”, 17” e 18” per sezioni che vanno da 130 a 260) per ora solo con tecnologia convenzionale cross ply ma sono in arrivo anche le carcasse radiali adatte per equipaggiare anche le grosse tourer come Honda Gold Wing o power tourer come la Triumph Rocket 3.
Le nuove coperture Metzeler costituiscono, ad oggi, una valida scelta per sostituire le coperture OEM, ma pare che presto andranno ad essere il primo equipaggiamento di una V-Twin americana, anzi: “indiana”... stay tuned!
Abbigliamento utilizzato:
Casco: Nolan N40 5 GT
Giacca: Vanucci Fadex II
Pantaloni: Vanucci Fadex II
Guanti: Ixon Pro Rescue
Stivali: Vanucci VTB 12
Foto: Fabio Grasso e Salvo di Bella
Video: Daniele Onorato