MV Agusta Turismo Veloce Lusso 800
La prima MV Agusta da granturismo, la Turismo Veloce 800, diventa “Lusso”, versione che ne esalta ancor più le caratteristiche di comfort e fruibilità, senza però intaccarne il carattere da “sportiva sotto mentite spoglie” che tanto ci era piaciuto della versione meno esclusiva, provata qualche mese fa dal nostro Andrea Perfetti.
La Turismo Veloce Lusso 800 si arricchisce di alcuni optional che ne esaltano sia il confort, manopole riscaldate e cavalletto centrale, sia la guidabilità, e qui la fanno da padrone le nuove sospensioni a controllo elettronico sviluppate insieme a Sachs, che permettono alla tricilindrica di Schiranna di adattarsi in tempo reale alle diverse condizioni dell’asfalto e soprattutto di interpretare al meglio le “intenzioni” di chi la guida. Inoltre la Turismo Veloce Lusso 800 è dotata di un sensore GPS che permette, all’occorrenza, di funzionare come una vera e propria telemetria in versione turistica, registrando oltre al percorso effettuato tutti i parametri inerenti la moto e la sua guida (velocità, angoli di piega, utilizzo del motore).
Il pacchetto di dati si può visionare attraverso una App che si chiama “Turismo Veloce”, che permette inoltre di condividere con altri utenti, i nostri viaggi e di fare dei setting personalizzati delle sospensioni. Avrete capito che di argomenti da esplorare ce ne sono in abbondanza, quindi iniziamo per gradi.
Motore ed elettronica
La Turismo Veloce Lusso condivide interamente la meccanica con la versione meno esclusiva, che forse è meglio definire simpaticamente “analogica”, e di conseguenza utilizza la stessa piattaforma delle sorelle F3 e Brutale/Dragster, che poi è una gran bella piattaforma, viste le caratteristiche del tre cilindri. Piccolo, compatto e leggero (poco più di 50 kg il suo peso) con albero motore controrotante, il tricilindrico di Schiranna in questa particolare configurazione eroga 110 cavalli a 10.000 giri, quindi una quindicina meno rispetto a quelli erogati dalla versione in dotazione alla Brutale, ma con un occhio di riguardo per la coppia che sale da 81 a 83 Nm, a un regime inferiore da 8.600 si scende infatti a 8.000 giri (da sottolineare che ben il 90% è disponibile a partire dai 3.500 giri).
Tali caratteristiche sono raggiunte sia attraverso una gestione elettronica specifica, sia con l’utilizzo di nuovi pistoni e alberi a camme dal profilo rivisto. Modificati anche aspirazione e scarico, mentre il comando della frizione diventa idraulico (come sulla Stradale), e di serie è previsto un sistema anti saltellamento meccanico e il cambio elettronico sia in inserimento del rapporto, sia in scalata. Queste modifiche al motore hanno consentito di allungare gli intervalli di manutenzione da 6.000 a 15.000 km, mentre la sostituzione delle candele e la registrazione valvole, vanno effettuati ogni 30.000 km. La MVICS 2.0 (Motor&Vehicle Integrated Control System) permette di poter scegliere tra tre differenti mappe motore predefinite, Turismo, 90 cv e risposta del gas specifica per un utilizzo turistico, Sport da 110 cv e caratteristiche di erogazione e risposta del gas particolarmente dinamiche, Rain, 80 cv, e non ci vuole molto a capire che il comportamento del motore in tale configurazione è ultraconservativo. ABS e controllo di trazione hanno specifiche tarature per ogni singola regolazione.
L’ultima delle mappature disponibili, denominata “Custom”, è quella che reputiamo la più interessante, perché permette di personalizzare a piacimento i parametri del motore, quindi potenza ed erogazione della coppia, risposta del gas e freno motore, intervento del limitatore e del controllo di trazione. Insomma, ci si cuce addosso l’abito più adatto.
Ciclistica e Freni
Appurato che il telaio non cambia rispetto alla versione con sospensioni tradizionali, traliccio in tubi d’acciaio ALS con piastre laterali in lega d’alluminio, la Turismo Veloce Lusso 800 prende le distanze grazie alle sospensioni Sachs a controllo elettronico, che consentono di variare e regolare in tempo reale l’idraulica della forcella e del mono, secondo i parametri forniti da una piattaforma inerziale, con una corsa utile di 160 mm su entrambi gli assi. Attraverso i comandi montati sui blocchetti elettrici, si può scegliere tra differenti regolazioni predefinite (visualizzate sulla strumentazione), a seconda se si guida da soli, da soli con i bagagli, in coppia e in coppia con bagagli. Se non vi sembra abbastanza, sappiate che la possibilità di connettere il proprio smartphone (e quello del passeggero) alla moto, e l’utilizzo dell’App specifica, consente di intervenire sul setting delle sospensioni con un semplice dito. Un cursore indicherà i parametri prescelti per la regolazione della compressione e del ritorno (alte e basse velocità!) e sarà quindi possibile salvare tali regolazioni e fare in modo che una volta saliti in moto e connesso lo smartphone, la moto acquisisca automaticamente le regolazioni!
L’impianto frenante prevede una coppia anteriore di dischi flottanti da 320 mm con pinze Brembo a 4 pistoncini ad attacco radiale, mentre dietro troviamo un disco da 220 mm. Il funzionamento dell’impianto è controllato da un sistema ABS sviluppato in collaborazione con Bosch, con sistema anti ribaltamento RLM (Rear wheel Lift-up Mitigation), regolabile su tre differenti livelli, più o meno conservativi, o totalmente escludibile all’occorrenza.
Strumentazione e dotazione di serie
La strumentazione con display TFT della Turismo Veloce Lusso 800 si caratterizza per il gran numero d’informazioni visualizzate (caratteristica che ne limita la leggibilità essendo i caratteri piuttosto piccoli), e la possibilità di connettersi Bluetooth con ben nove apparecchi esterni (sono disponibili anche due prese USB sotto il cruscotto e due prese 12V laterali), con la sola mancanza di un indicatore del consumo medio, che su una moto del genere non è certo indispensabile, ma sicuramente utile: "una funzione che comunque arriverà presto", ci hanno assicurato da Schiranna.
Anche l’utilizzo del Cruise Control passa dallo schermo della strumentazione, che indica la velocità di crociera prescelta, così come la regolazione delle manopole riscaldate (tre i livelli d’intensità disponibili). Quanto agli scarti del tachimetro, segnaliamo che i 50 km/h effettivi corrispondono a 53 indicati; per viaggiare a 90 bisogna stare sui 95, mentre per i 130 autostradali ci si piazza sui 137 indicati, col contagiri intorno ai 6.300.
Accessori
Come il resto della gamma MV Agusta, anche la Turismo Veloce Lusso 800 può essere personalizzata e accessoriata di tutto punto. Si parte dalle borse laterali (i cui trenta litri di capacità sono ben dissimulati dal fatto che si insinuano ben al di sotto del codino con una larghezza totale inferiore di 9 cm a quella del manubrio!), che permettono di stivare due caschi integrali, a tutta una serie di componenti in fibra di carbonio ed ergal. Parafango anteriore, protezione silenziatori, supporto targa, copricatena e copertura pignone per il primo materiale, specchi retrovisori, tappi serbatoio olio freni/frizione per il secondo. A breve sarà inoltre disponibile un parabrezza di maggiori dimensioni.
Come va
La Turismo Veloce Lusso 800 non fa parte di quella categoria di moto che “sali – accendi – vai”, con la signorina ci vuole un po’ di apprendistato e una sorta di corteggiamento. Ci si deve entrare in sintonia, e soprattutto lo devono fare i vostri apparati elettronici. Perciò ravaniamo nel menù della strumentazione (finalmente i comandi sui blocchetti hanno una logica di funzionamento e una manovrabilità degni di questo nome lontana anni luce da quelli antipatici che equipaggiano la serie Brutale/F3), per collegare il nostro smartphone, e già che ci siamo colleghiamo anche il bluetooth del casco. Azioni che vanno eseguite una sola volta e che si ripeteranno in automatico ogniqualvolta si accenderà la moto. Ci regoliamo anche la mappa Custom secondo i nostri gusti e già che ci siamo accendiamo anche il GPS, che registrerà il nostro viaggio, “nefandezze” comprese! Non sfruttiamo la possibilità di regolare “con un dito” le sospensioni attraverso l’App dedicata, per il semplice motivo che poi questa rimarrà fissa per tutto il tragitto, e quindi preferiamo lasciare libero il sistema controllato dalla piattaforma inerziale di regolare passo passo le nostre sospensioni.
Entrati in sintonia con l’apparato elettronico della granturismo di Varese, ci concentriamo sulla guida e sulle caratteristiche peculiari di questa versione, tralasciando il discorso manopole riscaldate e cavalletto centrale, che peraltro abbiamo apprezzato più volte nel corso del periodo di test stradale, la nostra attenzione è andata soprattutto alle sospensioni elettroniche, che a seconda del setting scelto, riescono ad adattarsi allo stile di guida e alle condizioni dell’asfalto. Le doti di agilità e leggerezza della Turismo Veloce con sospensioni tradizionali, su questa versione “Lusso”, vengono esaltate ulteriormente. Il fatto che in alcuni frangenti l’”analogica” potesse risultare troppo rigida o troppo morbida qui passa in secondo piano, anche perché intervenire sull’assetto è questione di pochi secondi e di pochi gesti del pollice sinistro.
L’aspetto comfort non è l’unico a guadagnarci, siamo in sella a una MV e di conseguenza ci aspettiamo carattere e personalità da vendere, e la Turismo Veloce Lusso non tradisce le aspettative, grazie a un motore che fatica a nascondere il DNA sportivo, una ciclistica che più svelta e precisa non si è mai vista e un impianto frenante instancabile e sempre perfettamente modulabile. Ci siamo scordati qualcuno o qualcosa? Certo, il cambio elettronico, che si fa apprezzare andando a spasso, ma che è esaltante quando si tirano le marce e che si fa amare in scalata quando “dà un colpetto di gas”, quasi facesse la doppietta, prima di inserire il rapporto inferiore. Ottimo quando si va in giro sfruttando il tiro ai medi del tre cilindri, eccellente quando, oltrepassati i 6.000 giri si inizia a far cantare il motore e si sfrutta la ciclistica a dovere.
Tutto rose e fiori? No, perché il comodo parabrezza regolabile è abbastanza rastremato e fa il suo dovere solo alle velocità superiori aprendo un cono di protezione dall’aria discretamente ampio, ma che a quelle inferiori è solo sufficiente, anche la rumorosità meccanica che al minimo risulta essere eccessiva, e che non va confusa con quella di aspirazione o scarico che al contrario sono un piacere per le orecchie.
Anche l’utilizzo del cavalletto centrale crea qualche problema: issare la Turismo Veloce, anche se aiutati da una leva apposita posta vicino alla pedana passeggero, richiede un discreto impegno fisico a dispetto del peso contenuto della moto, dichiarato sotto i 210 kg in ordine di marcia con il pieno di benzina (20 lt). Tutto qua? Tanti pregi e pochi difetti per la prima GT di Schiranna che riesce a essere comoda nell’uso quotidiano, anche in città con il traffico, seppur con un angolo di sterzo non certo da primato, si muove agile e leggera come una moto di cilindrata ben inferiore, e senza rinunciare alle borse come si deve fare con la gran parte delle moto potenzialmente concorrenti, grazie al loro alloggiamento “sottosella”. Riusciremo a metterla in difficoltà?
Tra le “nefandezze” che abbiamo fatto in sella alla Turismo Veloce Lusso 800 vince sicuramente la giornata in pista che gli abbiamo riservato come premio finale. In pista con una GT è quasi sempre una forzatura direte voi. Noi sottolineiamo il “quasi”, anche se lo facciamo a giochi conclusi. Le abbiamo dato solo un vantaggio, il cambio delle gomme, le stradalissime Pirelli Scorpion Trail sono state sostituite con delle performanti Pirelli Diablo Supercorsa SC2. Badate bene che tali cambi non sempre risultano essere vantaggiosi, un pneumatico dal grip elevato con caratteristiche spinte per l’uso sportivo, può mettere in crisi una ciclistica e delle sospensioni pensate e realizzate per l’uso turistico. Non sempre … appunto!
Tra i cordoli dell’Autodromo di S.Martino del Lago la Turismo Veloce Lusso 800, alla faccia dei suoi 110 cv, più che sufficienti per l’uso stradale ma un po’ in deficit per l’utilizzo in pista, ci ha fatto divertire al di la di ogni aspettativa. Non è stato fatto altro che regolare le sospensioni sulla massima rigidità (2 passeggeri + bagaglio) senza toccare il precarico, mentre il cavalletto centrale è stato lasciato al suo posto.
Ebbene la soddisfazione è stata tanta, perché la tre cilindri si è difesa bene negli allunghi, ma ha attaccato, coltello tra i denti nel misto e nei cambi di direzione, dove è risultata imbattibile, mentre in staccata ha sempre dimostrato di vendere cara la pelle (l’impianto frenante non ha mostrato il benché minimo segno di affaticamento). Il GPS questa volta c’è servito per farci un’idea del comportamento della moto in condizioni estreme, e qui possiamo prendere ad esempio l’angolo di piega massimo raggiunto che è stato di ben 51°, migliorabili se pensiamo che il cavalletto si consuma, poco alla volta ma si consuma!
Quanto ai consumi di benzina, rilevati ovviamente al di fuori della pista, lungo il nostro abituale percorso-tipo abbiamo riscontrato una percorrenza media di 15 km/l, che salgono a poco più di 17 in autostrada a 130 orari effettivi, mantenuti utilizzando il cruise control.
Più penalizzante il consumo cittadino, di poco superiore ai 12 km/l.
Sono stati utilizzati
Casco AGV
Giubbotto Dainese
Guanti Dainese
Pantaloni Dainese
Scarpe Dainese
Tuta Dainese
Stivali TCX
Maggiori informazioni
@redazione: effettivamente sarebbe interessante per il futuro fare una comparativa su viaggi a lungo raggio.
@MV si vociferava che sarebbero arrivate sella ribassata e bauletto (non so proprio come lo faranno) però per ora niente novità. Peccato. Specialmente il bauletto per viaggiare è fondamentale.