Vredestein Centauro ST TEST: buona la prima!
Ci sono sfide che arricchiscono tutto il panorama motociclistico. Lo diciamo da sempre: quando arriva un nuovo concorrente in un segmento già popolato il pubblico ci guadagna. Aumenta la complessità della scelta, certo, ma aumentano anche le possibilità e la varietà della proposta, con una piacevolissima diversificazione comportamentale. Specialmente in un settore come quello delle gomme, accessorio spesso sottovalutato (o mistificato) capace di cambiare radicalmente il comportamento del mezzo - sulla moto molto più di quanto non faccia sull’auto.
Per questo ci è piaciuto molto imparare dell’arrivo di Vredestein nel panorama moto. Perché il marchio olandese (“figlio" di un vero colosso indiano come il gruppo Apollo) ha alle spalle un’esperienza notevole, che sulla carta gli garantiva tutto il necessario per sviluppare una gomma valida già al primo tentativo anche in assenza di quel bagaglio di conoscenza ed esperienza pregressa che costituisce un patrimonio dal valore inestimabile quando si deve definire un prodotto nuovo.
Nel giro di circa un anno e mezzo siamo passati dalle intenzioni alla realtà. E’ stato messo in piedi un centro di sperimentazione, e interpolando Italia, Olanda e India sono arrivati i primi prodotti destinati all’Europa della gamma Centauro: il Road, dedicato alle piccole, e l’ST oggetto della nostra prova. Ma facciamo un passo indietro.
Come sono fatte
In realtà come sono fatte ve l’abbiamo già anticipato ai tempi dell’EICMA, ma vale la pena di tornarci sopra. Le Vredestein Centauro ST sono gomme destinate all’impiego sport-touring - definizione particolarmente impegnativa, che le colloca su tantissime moto molto diverse in termini di massa, potenza e dinamica, dalle crossover alle supersportive passando per naked e turistiche “vere”.
La struttura è una multi-radiale con cintura in acciaio a zero gradi, con mescole sviluppate in stretta collaborazione con la divisione automobilistica di Vredestein per ottenere doti di stabilità, resa chilometrica ma soprattutto velocità di riscaldamento, stabilità alle alte temperature e comportamento in ogni condizione meteo. Presenti nella mescola - ovviamente - silice e nerofumo, anche se non in percentuali così elevate come su prodotti della concorrenza, proprio per avere un prodotto più omogeneo nel comportamento a varie temperature.
Il disegno del battistrada, sviluppato in collaborazione con Rodolfo Frascoli, è pensato per velocizzare il riscaldamento e dare feeling nella guida: lontano da disegni sportivissimi, è di fatto privo di aree slick sia sulle spalle che, al posteriore, nella parte centrale. Al contrario, è contraddistinto da piccoli fori circolari che offrono una sorta di “effetto ventosa” che contribuisce ad aumentare il senso d’aderenza.
Le Centauro ST arrivano nei gommisti nel primo quarto 2020 (ovvero entro marzo) nell’accoppiata più diffusa per la categoria: 120/70 ZR 17 (58W) TL per l’anteriore e 180/55 ZR 17 (73W) TL per il posteriore, disponibile nelle versioni a tela singola o a doppia tela per le moto più pesanti.
Più avanti, entro la prima metà, arriveranno le altre misure per il posteriore: i due 190 (/50 e /55) ma anche il 170 e 160/60. E ancora più avanti, dopo l’allargamento della gamma Centauro (maxienduro e sportive) potrebbero arrivare anche misure più tipicamente associate ad altri sementi, come l’anteriore da 19 pollici.
Non parliamo di prezzi, perché come ormai sanno tutti… là fuori è una giungla, e i listini ufficiali sono completamente scollegati dal reale prezzo al pubblico. Quello di cui però Vredestein ha fatto un vero punto d’orgoglio, dichiarato fin dall’inizio dell’operazione, è quello di un prezzo al rivenditore che colloca il Centauro ST a metà fra le seconde e terze scelte. Per capirci: le Case di pneumatici mantengono a listino tre generazioni di prodotti per ogni fascia, con prezzi naturalmente calanti dal più recente al più vecchio.
L’intento dichiarato è quindi quello di proporre un prodotto prestazionalmente in linea con la prima scelta ma con un prezzo molto più conveniente. Siamo in Sicilia per verificare se la prima parte della dichiarazione sia vera…
Come vanno
L’aspetto che impressiona di più di queste Centauro ST è sicuramente l’immediatezza con cui danno confidenza. Il tempo di riscaldamento è pressoché nullo: siamo a dicembre, con un vento teso, e anche qui sulla costa ionica della Sicilia il termometro fatica a salire oltre i 10°. Però bastano letteralmente pochi metri per percepire grip, sostegno e precisione dall’anteriore - la sensazione è quella di partire dai box appena tolte le termocoperte.
Sostegno perché la struttura della gomma è sul rigido, pur garantendo coerenza e un discreto assorbimento sulle asperità. Sul lento la cosa si traduce in una buona maneggevolezza, con un inserimento rotondo e progressivo, mentre sul veloce precisione e stabilità sono assolutamente da riferimento: anche su una moto dall’avantreno tendenzialmente leggero come la Yamaha MT-09, sparate da autostrada tedesca si traducono in un senso di solidità sconosciuto alla maggior parte delle concorrenti.
Usciti dall’autostrada il percorso inizia a salire verso la cima dell’Etna. Asfalto di ogni genere, temperatura in rapido calo, chiazze di umido e qualche accenno di nevischio non cambiano il senso di confidenza offerto dalle Centauro: l’appoggio rimane sincero e comunicativo, la precisione di altissimo livello.
Sia con la BMW R 1200RS che con la Yamaha MT-09 si guida di fioretto, apprezzando la neutralità della gomma: la traiettoria impostata si mantiene senza pressioni sul manubrio, e anche le eventuali correzioni riescono precise e naturali. Armoniche, ben calibrate e piacevoli nella guida, sanno infondere una sicurezza non banale a ogni ritmo e impegno nella guida.
Ecco, la miglior dote della Centauro ST è sicuramente l’equilibrio generale, la contestualizzazione all’impiego sport-touring: pur non avendo avuto l’occasione di provarle con temperature elevate (ma siamo ansiosi di rimediare alla lacuna, dateci tempo…) abbiamo comunque potuto apprezzare una versatilità notevole. Siamo passati dall’asfalto autostradale a quello dilavato e scivoloso dei centri urbani, dal misto tormentato della salita dal versante est a quello più veloce e scorrevole della discesa verso Nicolosi, riscontrando sempre coerenza e precisione nel comportamento.
Certo, ci saranno sicuramente concorrenti più sportive nel comportamento, che probabilmente sanno offrire maggior leggerezza in inserimento o più grip sull’angolo, ma difficilmente si comportano altrettanto bene in termini di precisione e stabilità. Una considerazione che non facciamo in maniera gratuita ma a ragion veduta: durante il nostro test abbiamo potuto effettuare un confronto con un riferimento di categoria che conosciamo bene, riscontrando appunto caratteristiche differenti e quasi complementari.
Questo non per voler a tutti i costi classificare la Centauro in una ipotetica grading list, quanto invece per certificare il fatto che l’esordio Vredestein nel mercato moto avviene con un prodotto già ampiamente maturo e competitivo in termini di dinamica con le top di categoria. Lasciamo poi alle preferenze personali e all’interpretazione del concetto di sport-touring (o perché no, al segmento della moto da equipaggiare, tornando al discorso iniziale) la scelta.
E quindi?
Riprendiamo il concetto espresso all’inizio. Il nostro intento era quello di capire se le nuove Vredestein Centauro ST mantenessero le promesse; non potendo valutare il prezzo, ci siamo accontentati di verificarne le doti dinamiche. Da questo punto, le prime Centauro passano l’esame a pieni voti: le prestazioni sono allineate ai top di categoria, con un comportamento dinamico valido e personale.
Saranno per tutti la scelta migliore? Non necessariamente: come dicevamo in apertura, il bello della diversità è la possibilità di avere tante possibilità di scelta sulla base dei propri gusti. Siamo sicuri che ci sarà chi si innamorerà perdutamente della Centauro come invece chi preferirà il performance mix o la dinamica di altre proposte - ce ne sono di più sportive come di più turistiche. Proprio per questo sosteniamo che l’arrivo di Vredestein arricchisca tutti noi, che della gomma siamo il cliente finale.
Purtroppo, diversamente da quanto accade con le moto, con gli pneumatici non ci sono demo ride che permettano di valutare il prodotto prima di acquistarlo, ma d’altra parte si tratta anche di un investimento molto più contenuto. Il consiglio, quindi - se naturalmente rientrate nella categoria interessata da una gomma sport-touring - è di dare una possibilità alle ST. Volete mettere la soddisfazione di poter dire “le ho provate prima che si diffondessero”?
Già che ci siamo, segnaliamo anche le altre componenti del progetto Centauro: Vredestein ha studiato anche un sistema TPMS (monitoraggio della pressione pneumatici) aftermarket, legato ad una app sul telefono, per le moto che non ne dispongono come accessorio originale. E c’è anche un casco apribile sviluppato con Helmo Milano, sempre disegnato in collaborazione con Rodolfo Frascoli, che potete acquistare contestualmente alle gomme - informatevi presso il vostro rivenditore.
Ho letto con interesse l'anno scorso e mi sono detto "Lascerò passare un po' di tempo per vedere come vanno sul lungo periodo queste gomme".
Avete novità? Ci sono lettori che le hanno montate e che hanno qualcosa da segnalare?
Grazie come sempre!