Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Long test
Sono sempre stato appassionato di moto da strada e da velocità, ma sono cresciuto con due miti nel fuoristrada, entrambe Yamaha: la XT500 e la Super Ténéré.
Così, quando quest'estate Mattia Airoldi, responsabile comunicazione del prodotto Yamaha, mi offre la possibilità di un test della nuova Super Ténéré, l'accetto con entusiasmo, anche se, naturalmente, con il vecchio modello non c'entra praticamente niente. Non so nulla di questa moto, ma mi sembra adatta alle mie esigenze e, soprattutto, a raggiungere comodamente Brno, dove il 15 agosto è in calendario il GP della Rep.Ceca, decima prova del motomondiale 2010.
Tanta elettronica. Una rapida spiegazione prima di partire
La Super Ténéré XT 1200 Z (clicca qui per leggere la prova di Moto.it, con il video di Nico Cereghini e tutti i dati strumentali rilevati al banco) mi viene consegnata ai primissimi di agosto ed è equipaggiata con due borse laterali in alluminio, di quelle solitamente utilizzate dai turisti tedeschi, più una pratica borsa magnetica per il serbatoio. Prima di partire, una rapida spiegazione sui vari congegni elettronici - ormai obbligatori su qualsiasi modello, esattamente come avviene in MotoGP... -, per controllo di trazione e mappatura del bicilindrico, il funzionamento dell'ABS, se non ricordo male uno degli aspetti più criticati dai tester di Moto.it e di tutte le riviste del mondo, quindi posso finalmente partire. Devo fare solo pochi chilometri fino a casa, ma il primo approccio è senz'altro positivo: questa Super Ténéré sembra estremamente intuitiva da guidare. Una sensazione che verrà confermata in ogni situazione trovata nei circa 2.500 km percorsi: la facilità è il più grande pregio di questa polivalente Yamaha.A pieno carico
Prima di raggiungere Brno, faccio tappa per qualche giorno a Valdobbiadene, il paese del prosecco dove è nata mia moglie. Carico la moto con vestiti, tuta antipioggia, computer e tutto quello che mi serve per lavorare, sfruttando al massimo la capacità delle borse laterali. Mi viene in mente un solo aggettivo per descriverle: fantastiche! Non ne esistono di più pratiche: l'apertura dall'alto, che mi sembrava poco adatta, è in realtà perfetta e all'interno si sistemano una gran quantità di oggetti, perfettamente riparati da qualsiasi intemperia.
Per raggiungere Valdobbiadene viaggio praticamente solo in autostrada (220 km su 300 totali): la posizione di guida mi piace, tutto è sistemato al posto giusto, la sella è comoda e il riparo dall'aria è efficace.
Finiture migliorabili
Mi studio un po' la moto da fermo. L'insieme è secondo me piacevole, ma alcuni particolari sono migliorabili e non all'altezza del prestigio (e del prezzo) di questa moto. Come, per esempio, certi accoppiamenti delle plastiche (tra la carenatura laterale e il serbatoio ci passa un dito), la posizione della sonda landa sullo scarico, delle saldature grossolane e troppo evidenti. Trovo invece bellissimo il piccolo cardano di trasmissione: prima di partire, non sapevo nemmeno di questa soluzione tecnica, che invece mi sembra perfetta per il tipo di moto. E funziona in modo egregio. Una vera moto da viaggio e da turismo.Austria, che belle strade!
Parto per Brno con l'intenzione di attraversare l'Austria senza percorrere nemmeno un chilometro in autostrada. Passo per Cortina, quindi mi dirigo verso l'Austria e quando supero il confine mi accorgo di non aver caricato sul mio GPS la mappa europea: bel colpo davvero, considerando che con me non ho nemmeno una cartina tradizionale! Non mi allarmo più di tanto, convinto che basti seguire le indicazioni per Vienna per arrivare a destinazione senza intoppi. L'Austria, con tutti i suoi passi e le sue strade ben asfaltate, è meravigliosa da percorrere in moto e chilometro dopo chilometro si apprezza sempre di più la facilità di guida della Super Ténéré, precisa in inserimento, stabile in frenata (quest'ultima, per la verità, non eccezionale), veloce a scendere in piega.
Il motore ha la potenza che serve, ma non entusiasma
La potenza del motore, al contrario, non mi entusiasma: ho ancora fresco il ricordo della Ducati Multistrada, con la quale ho viaggiato in Europa nel mese di giugno, e il confronto è quasi improponibile. Tra l'altro, la differenza tra le due mappature "Sport" e "Touring" praticamente non si avverte, mentre passando da una all'altra il carattere del bicilindrico di Borgo Panigale cambiava radicalmente. Ci sono comunque cavalli a sufficienza per divertirsi, ma qualcuno in più non sarebbe guastato. Attorno alle 19 di mercoledì 11 agosto mi fermo a fare benzina e a sostituire la visiera scura, ma, purtroppo, ecco un'altra dimenticanza, ben più grave di quella delle mappe del GPS: ho lasciato a casa la visiera chiara. Un bel guaio, considerando che comincia a fare buio e vorrei ancora percorrere 150-200 km. Mi rimetto in viaggio, ma dopo una decina di minuti comincia a piovere, prima piano, poi fortissimo. Fa freddo e con la mia visiera scura non vedo un accidente e a causa dell'acqua non posso tenerla aperta: il viaggio si trasforma in un inferno, tengo duro per un po', ma dopo un'ottantina di chilometri sono costretto a cedere. Mi fermo sotto un diluvio torrenziale in una "Gasthaus" in mezzo al nulla, a oltre 100 km da Vienna.
Solo autostrada
Riparto giovedì con il sole, ma per recuperare il tempo perso sono costretto a entrare in autostrada dopo una trentina di chilometri: macino velocemente la strada che mi separa da Brno, dove arrivo attorno alle 13, giusto in tempo per mettere le gambe sotto il tavolo dell'hospitality Yamaha...Finito il GP, mi fermo a Brno per i test del lunedì e riparto di sera tardi per Vienna, questa volta, però, con la visiera chiara, recuperata nel paddock dal camion assistenza Nolan.
Arrivo nella capitale dell'Austria piuttosto tardi, trovo un hotel in centro e riparto il giorno dopo attraversando Vienna (con tanto di multa di 28 euro per transito in una zona solo per autobus...): anche nel traffico, si apprezza il bilanciamento della Yamaha.
Tra l'altro, a Brno avevo incontrato un amico che era arrivato al GP in sella alla Super Ténéré originale: incredibile la differenza tra le due moto, tanto statica quanto dinamica!
Sono circa le 10 quando entro in autostrada: sette ore dopo sono a Valdobbiadene, riposato come se avessi viaggiato in auto. Bella moto, davvero.
A chi stila le classifiche delle vendite...
Aggiungerei che la BMW, ormai, ha il controllo totale della stampa: non è possibile trovare un commento contro. Ciò influenza un gran numero di "motocliclisti in crisi di mezza età", che sono la vera clientela del marchio, insieme ai modaioli.
Poi, in generale, meno male che c'è ancora chi parla delle moto dopo averle provate.
...continua
3. Motore. Docilissimo in mappa T molto lineare e viaggia con un filo di gas in tutte le marce; sul bagnato deve essere un toccasana però in uso normale mi è parso anche fin troppo smorto, ma i jap fanno moto per tutti e quindi ci sta, visto che si può sceglere. Infatti su mappa S le cose cambiano, il motore tira con più cattiveria fin dai bassi regimi e allunga più rapidamente. Di potenza, sinceramente, ce n'è abbastanza. Chiaro, qualche cavallo in più ben venga, anch'io ho un indole sportiva, ma semplicemente non ne ho sentito la mancanza.
Fastidioso lo spiccato effetto on/off del gas specie in Sport. Questione di abitudine immagino, mi ricordo che all'inizio mi affliggeva pure sul transalp, ma su una moto di questo prezzo non mi è piaciuto.
4. Guida. Mi ha stupito, devo ammettere che ero un po' prevenuto per tipo di moto, dimensioni e peso. Si guida fin da subito come se l'avessi sempre avuta, spinge e frena bene, ottimo feeling generale. Scende in piega con una velocità e sicurezza imbarazzanti dati mole e tipo di moto. Il peso si fa un po' sentire nei cambi di direzione ma niente di drammatico. Le sospensioni lavorano benissimo (e vi assicuro che le strade dalle mie parti le fanno lavorare parecchio..).
Un appunto particolare per la trasmissione finale a cardano... Nessuna differenza da una normale catena!! Ho provato a fare di tutto per metterlo in crisi, fino a guidare la moto come una sportiva con ingressi forzati a freni tirati in piega su strade sconnesse, scalando ad assassino e mollando la frizione malamente. Niente da fare, nessuna esitazione e anzi la moto mi assecondava pure. Sicurezza da vendere.
5. Da fermo la qualità costruttiva mi è sembata adeguata al prezzo, che vista anche la dotazione di serie mi sembra giustificato. Sembra solida e massiccia e sono sicuro che come tutte le jap l'affidabilità sarà sicuramente garantita (posseggo ancora un R6 con 80mila km di cui gli ultimi 10mila fatti in pista e fin'ora ho cambiato solo olio e filtri!).
6. Off road non pervenuto, ma se mi è toccato di fare strade sterrate con l'R6 e sono sopravvissuto non vedo come con una moto come questa non si possa fare... Chiaro è che non è e non vuole essere un'enduro.
Tirando le somme, secondo il mio parere, qualche difetto di gioventù (forse di troppo visto il prezzo) ma comunque una gran moto, ottima tuttofare, gran viaggiatrice e con un pizzico di malizia diverte parecchio anche sulle strade montane.
Non mi dispiacerebbe averne una in garage ;-)