Addio a Giulio Mauri, icona del trial italiano
Nella seconda metà degli anni settanta, iniziai a dilettarmi con le moto da trial. Non ero ancora giornalista, allora, qualche piccola collaborazione, ma niente più. Ero un appassionato come tanti, e mi ero innamorato del leggiadro Fantic Trial 125, che poi acquistai. Di conseguenza, quando seppi che nella zona del parco di Monza si sarebbe tenuta la Due Giorni della Brianza di trial, corsi là a vivere da vicino questa affascinante specialità. Giunto in zona, iniziai a seguire i piloti, anche quando ispezionavano a piedi le varie zone. E mi accorsi di un signore che ricordo già con i capelli tendenti al bianco, e non cortissimi, che mi ricordava un pochino il grande Mick Andrews, forse anche per via della “coppola” bianca che aveva sul capo.
Naturalmente era un pilota, e mi sembrava particolarmente a suo agio in quel luogo, ed evidentemente anche molto conosciuto dagli appassionati spettatori, con i quali dialogava con marcato accento brianzolo. Un paio d’anni più tardi iniziai a lavorare in questo settore, e scoprii presto che quel signore si chiamava Giulio Mauri, aveva quattro anni più di me, ed era un grande esperto ed appassionato di quella bella specialità che mi appassionava un sacco, dove il cronometro contava ben poco, al contrario dell’abilità del pilota. Anzi, Mauri era anche un noto giornalista del settore, abitava a Monza, e ovviamente mi capitò spesso di frequentarlo, anche durante le presentazioni di nuovi modelli da trial, alle quali ero stato invitato: parlare con lui di questo sport è sempre stato un vero piacere.
Giulio da qualche anno era diventato responsabile della sezione trial in seno alla Federazione
Motociclistica Italiana, ed ovviamente era anche il Presidente del mitico Moto Club Monza - sodalizio storico fondato nel 1919, intitolato a Oscar Clemencigh – che ancora oggi organizza l’ormai famosissima DGDB, la Due Giorni Della Brianza.
Cito Giulio al passato, purtroppo, perché ho appena appreso la triste notizia della sua morte improvvisa: sì, Giulio se n’è andato per sempre, a 66 anni, stroncato da un improvviso malore occorsogli ieri, domenica 30 giugno, mentre partecipava ad una gara di trial d’epoca a Vallelunga. Se n’è andato mentre si stava divertendo con i suoi tantissimi amici e con le sue amate moto da trial, lasciando nel dolore la moglie Renata e i figli Riccardo e Pamela, che da tempo ha iniziato a sua volta a seguire a livello giornalistico il mondo del trial.
I funerali di Giulio si terranno domani, 3 luglio 2012, alle ore 17, presso la Chiesa Parrocchiale San Giovanni Evangelista, in Piazza Roma a Busnago.
Non ci resta, purtroppo, che comunicare alla famiglia Mauri il più sentito cordoglio da parte dello staff di Moto.it.
fatalità?
Mauri era impegnato in una gara di trial d’epoca a Vallelunga, in una giornata caldissima. Al momento di entrare in una zona, si e’ accasciato al suolo. I soccorsi, arrivati immediatamente, non hanno potuto fare nulla per salvarlo.
Da qualche anno era riuscito ad assumere presso la FMI una posizione organizzativa che prima di Lui nessuno aveva saputo interpretare con pari competenza, è una perdita gravissima per tutto l’ambiente, ma chi gli è stato vicino non potrà non rimpiangerlo per l’amicizia , la disponibilità e la passione che ha sempre dimostrato, senza mai porsi alcun limite.
Un forte abbraccio a Renata, a Pamela e a Riccardo
le esequie funebri si sono svolte martedì 3 luglio a Busnago alla presenza di tanti amici di Giulio, tutti consapevoli di dovere a quest’uomo grandissima riconoscenza.
Non sarà facile per la FMI trovare un degno sostituto perchè l’impegno, la passione e la diplomazia non sempre sono sufficienti, serve quella grande competenza tecnica e l’esperienza che Giulio più di ogni altro possedeva.
Giulio si era adoperato per portare il trial d’epoca a Vallelunga per soddisfare la volontà della FMI, per questo aveva accettato di promuovere questa gara su un terreno del tutto inadatto, sotto il sole cocente e con l’orario di partenza fissato nel momento più caldo della giornata (per motivi organizzativi), dimenticando come era solito fare, che il fisico di una persona di 66 anni non è più quello dei bei tempi e non deve essere sollecitato oltre i propri limiti.
Come sempre succede oggi le esigenze sportive che dovrebbero essere messe in primo piano vengono subordinate a quelle organizzative, allo spettacolo (=business….per chi credesse ancora alle favole sappiate che si pagava un biglietto di 12 € per entrare in autodromo) …stronzate, a pagarne le conseguenze sono poi quelli che lo sport lo fanno davvero e accettano tutto pur di vivere la propria passione. Chi poi vuole maggiori particolari circa la grande organizzazione romana deve solo andare sul web e sentire i commenti di coloro che hanno partecipato: enduristi e crossisti. Giulio non era un ragazzino e tutto ciò lo ha visto sicuramente, ma essendo parte della FMI non poteva far altro che stare al gioco, purtoppo!
La sola cosa che ci può rincuorare è che Giulio si è spento come Lui avrebbe desiderato. Queste erano le tre condizioni che sperava potessero avverarsi: chiudere l’esistenza prima che venisse a mancare sua moglie Renata, senza soffrire, e….con il culo sulla sua moto.
Sembra una profezia, certo è che si è pienamente avverata
……….. però caro Giulio, non c’era poi tutta questa fretta…
un mito per il trial italiano
ho avuto il piacere di collaborare con Mauri al moto club Monza,
una persono squisita, sportivo amante del mondo motociclistico
e non solo del trial. Organizzatore frenetico, persona precisa, meticolosa e veramente cordiale, manchera' molto allo sport e alla citta' di Monza, dove in tanti anni di impegni si è guadagnato la fiducia della ciitta' e soprattutto del mondo dei motociclisti.
un cittadino Monzese.
Marco Mariani