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Dario Marchetti, correre low cost negli USA

- Il pilota italiano farà otto gare negli USA spendendo poco più di un migliaio di euro. Una cifra recuperabile con i premi d’arrivo. Per correre una sola gara dei vari campionati nazionali, in Italia, si può arrivare a 10.000 euro
Dario Marchetti, correre low cost negli USA


È una sfida un po’ particolare quella che si appresta a sostenere Dario Marchetti, unico italiano invitato alle Race of Champions di Daytona, in Florida: questa volta si corre cercando di realizzare il massimo risparmio. Il bolognese ha partecipato molte volte alla serie di gare motociclistiche aperte a chi ha ottenuto almeno un piazzamento sul podio nelle gare di campionato americano, ma la crisi ha colpito forte anche in America. Il team Ducshop di Atlanta, che aveva schierato Marchetti negli ultimi anni, ha sospeso l’ attività, e Marchetti riuscirà a correre solo perché uno degli sponsor della bsua ex squadra, Rob Snyder, gli metterà a disposizione una delle sue moto personali, una Ducati Panigale 1199 R, che peraltro dovrà viaggiare in camion dal Canada alla Florida.


Marchetti sorride: «Sono passato da un buon ingaggio, spese di alberghi e aerei coperte, due moto e quattro meccanici, a una sola moto senza ricambi, e un unico meccanico, Richard Boyd, uno dei migliori del team Ducshop, che era una gran bella squadra. Le spese di trasferta me le pago io. Ma attenzione: sono un privilegiato perché di questi tempi è una grossa fortuna trovare chi ti dà la possibilità di correre coprendo parte delle spese. Un po’ con l’aiuto di Snyder, un po’ grazie alla Dunlop che mi darà le gomme, alla fine credo che riuscirò a fare otto gare spendendo poco più di un migliaio di euro in totale, tra aereo ed automobile, e per giunta è una cifra facilmente recuperabile con i premi d’arrivo che sono piuttosto alti. Per correre una sola gara dei vari campionati nazionali, in Italia, si può arrivare a 10.000 euro. Devo essere contento, e non mi preoccupo troppo se la mia moto sarà vicina a quella di serie: in una situazione del genere ho vinto, un paio d’anni fa».


Le poche modifiche che verranno effettuate riguardano le sospensioni: verrà cambiato l’interno della forcella con il kit racing Öhlins, verrà montato un ammortizzatore migliore e il leveraggio della sospensione verrà sostituito con uno più adatto alle particolarissime caratteristiche del circuito di Daytona e delle sue curve sopraelevate. Nulla di più. «Ma basterà». Siccome la moto arriverà solo giovedì, però, la giornata verrà persa per effettuare le modifiche e Marchetti dovrà rinunciare alle prove libere. «Non è un problema – tranquillizza – a Daytona ho corso già molte volte e conosco il circuito come le mie tasche. Avremo meno tempo per la messa a punto ma... vedremo di accelerare». A causa della mancanza di ricambi, la squadra ha già dovuto dare un’ indicazione: «Vietato cadere e vietato rompere». E questo imporrà una particolare attenzione anche perché le gare in programma sono tante: due manche della Battle of Twins, due della Sound of Thunder, e poi GTO, Unlimited Supersport, Formula USA e Pro Twin.

  • Bortolo06
    Bortolo06, Brescia (BS)

    Da prendere a esempio

    Per competere e divertirsi basta poco. E poi Dario dimostraci anche che si possono fare ottimi risultati. In bocca al lupo.
  • Fabro02
    Fabro02, Ferrara (FE)

    affidabilità ducati ottima

    se si dovesse guardare l'affidabilità delle honda dalle ultime gare in SBK, sarebbero da non prendere visto che si sono ritirate per problemi tecnici, per non parlare della Kawasaki, che quest'anno ha risolto le magagne al motore vero dramma nella versione da SBK del 2012 (ogni tre gare andava in fumo) vero motivo della perdita del titolo di Sykes, e che comunque non vincerà il titolo costruttori nemmeno quest'anno, ma lo prenderà l'aprilia, giustamente. La Kawasaki ha trovato un fenomeno ed una squadra fantastica. Poi volendo gareggiare in campionati dove si devono avere motori di serie e a due cilindri, non vedo molte alternative.
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