BMW R nineT, la boxer del novantesimo anniversario.
Ce l’aveva promessa, un po’ a sorpresa, Stephen Schaller in conferenza stampa alla scorsa edizione del Salone di Milano. A Monaco hanno tenuto alto il livello d’attenzione con un progetto in collaborazione con il guru Roland Sands, per poi mantenere la promessa in occasione dei festeggiamenti per il novantesimo anniversario del marchio. Eccola qui, la nineT: un modello che già dal nome “fuori standard” – giocato sulla ricorrenza, ma con anche un riferimento esplicito alla leggendaria R90s recentemente entrata negli “anta” – prende un po’ di distanza dalla normale produzione della Casa di Monaco.
La nineT – il nome si pronuncia all’inglese, quindi ninety – richiama diversi concetti estetici della R32 – la prima BMW Boxer – declinandoli naturalmente in chiave moderna. Il propulsore è l’ultima evoluzione del 1200 raffreddato ad aria e olio nella versione con distribuzione bialbero da 110 cv e 119 Nm rispettivamente a 7.500 e 6.000 giri, ovvero quella utilizzata sull’attuale R1200R che qui dovrebbe rivelarsi un po’ più brillante grazie ad un rapporto finale più corto. Il motore in questo caso svolge anche il ruolo di elemento stressato: incastonato all’interno di due strutture in tubi d’acciaio è contraddistinto dall’inedita soluzione di un telaietto smontabile di supporto per il codone atto a sopportare il peso del passeggero. La nineT è quindi in grado di passare da tranquilla naked adatta all’uso turistico in coppia ad un’aggressivissima special con codino tronco passando per una configurazione monoposto Café Racer.
Allo stesso tempo antica e moderna la ciclistica. Se al retrotreno troviamo infatti la configurazione standard delle BMW Boxer aria/olio, con Paralever e cardano sul lato destro, all’avantreno la forcella rovesciata convenzionale al posto del Telelever suona un po’ come un ritorno al passato. Una scelta controcorrente per la Casa di Monaco, che sul boxer ha rinunciato alla sua sospensione non convenzionale solo in modelli particolarmente sportivi della serie HP2. Una soluzione che però ben si adatta ad una moto contraddistinta da un certo sapore retrò, e che molti sicuramente troveranno più efficace rispetto al Telelever.
La forcella, non regolabile (il mono prevede la taratura di estensione e precarico con pomello esterno) deriva dall’unità impiegata sulla Superbike S1000RR così come l’impianto frenante con pinze ad attacco radiale; a nostro avviso stona un po’ la colorazione dorata per gli steli, ma tant’è. Cerchi ovviamente a raggi, da 17”, con il posteriore da 5,5 sostituibile con un’unità a canale da 6” grazie ad un monobraccio opportunamente dimensionato. La cosa richiede però una procedura di omologazione separata.
Forse per la prima volta nella storia di BMW infatti la personalizzabilità va oltre la (lunghissima, come sempre) lista di optional ex fabrica e/o montabili successivamente. A Monaco, vista la particolare natura della R nineT hanno pensato di non limitare a quanto già pensato le possibilità di rendere unica la propria moto, come testimonia la possibilità di configurarla come monoposto “estrema” con il codino che termina immediatamente dopo la sella del pilota. Che, per inciso, è sostituibile con una bellissima unità personalizzata con logo dedicato.
In questo caso, almeno teoricamente, luce posteriore e targa possono venire spostate sulla scatola della coppia conica. Lo scarico sdoppiato può inoltre lasciare il posto ad un’unità Akrapovic in titanio e carbonio con due possibili andamenti: grazie ad un collettore aggiuntivo lo si può configurare a passaggio basso oppure, in perfetto stile dirt-track, alto a lato sella (rinunciando a portare il passeggero).
Fino a qui, però, restiamo nel campo delle possibilità offerte da BMW. Ci sarà invece chi desidera andare oltre, prelevando particolari altrove. Proprio per questo la Casa dell’elica ha per la prima volta pensato l’impianto elettrico CAN-BUS separando il cablaggio motore da quello del resto del veicolo. In questo modo si apre la porta a preparatori e professionisti dell’aftermarket, che non dovranno trovarsi a litigare con una rete integrata che, come succede su altri modelli, rende estremamente complicata l’adozione di gruppi ottici o proiettori alternativi.
Adeguate al mezzo e al blasone della Casa di Monaco finiture e dettagli. Sulla piastra di sterzo spicca il logo BMW Motorrad ricavato per punzonatura, e restando in zona il logo dell’elica sul coperchio lampadina del faro anteriore è un preziosismo non da poco. Diversi i dettagli sabbiati con perle di vetro ed anodizzati al naturale per mantenerne il colore, così come altri ricavati per fucinatura. Notevole da un punto di vista tecnico il quadro strumenti, su cui però forse si sarebbe potuto fare uno sforzo in più sul piano stilistico. Bello senza riserve, invece, il serbatoio in alluminio, con fianchetti spazzolati a mano e coperchio sul lato destro con marchio nineT atto a nascondere lo snorkel che alimenta l'airbox.
Come già accennato, in perfetta tradizione BMW la dotazione di accessori. La lista comprende navigatore, borsa da serbatoio e borsone posteriore (ma si sacrifica il posto del passeggero), scarichi, antifurto, manopole riscaldate, indicatori di direzione a LED, dettagli in fibra di carbonio e selle nonché diversi particolari estetici e protettivi. Da rilevare che i clienti potranno cambiare l'allestimento della moto negli optional fino a nove giorni prima della consegna. E' prevista anche una linea di abbigliamento dedicata nel catalogo ufficiale BMW.
La potrete vedere dal vivo in occasione di EICMA, quando presumibilmente verrà comunicato il prezzo ufficiale sul mercato italiano. Prezzo che dovrebbe essere di circa 15.400 euro.
Successo annunciato
Alessandro
E' colpa dei manager Guzzi se c' e' gente che grida al miracolo per una NineT che oltre ad avere un motore morfologicamente antisportivo ha sospensioni non all' altezza. Una sola parola "Moda".