Husqvarna Enduro e Cross 2014
Link all’Enduro!
Perché dunque terminare l'attività del brand Husaberg, così vincente sia dal punto di vista delle competizioni, che in termini di mercato (7.000 Enduro vendute nel 2012)?
Ci risponde direttamente Oliver Goering, ora Managing Director di Husqvarna che per 6 anni ha ricoperto il medesimo ruolo in Husaberg: "Ora il mercato é meno della metà rispetto al 2008 ed é una questione di sopravvivenza. Entrambi i marchi svedesi sono molto forti attualmente, ma il mercato attuale non ha spazio per due brand svedesi. Quindi abbiamo preso il meglio della tecnologia delle moto Husaberg ed il nome storico e passionale della Husqvarna per fare un marchio unico e molto molto forte."
Ci siamo. Paolo Carrubba, nuovo Global PR e Media Manager di Husqvarna, dopo una lunga esperienza in Ktm, toglie i veli dalle protagoniste della serata e ci spiega i prossimi obiettivi e le strategie che stanno dietro al rilancio dello storico brand:
"Abbiamo una visione molto chiara e definita di riportare Husqvarna nei prossimi 5 anni ai fasti di un tempo. Vogliamo arrivare a 20.000 vendite in poco tempo. La nuova sede centrale del brand è Mattighofen e le moto vengono prodotte là, con un primo stock di 11.000 moto per il 2014 ed un grande potenziale di vendita in America grazie alla forza del marchio."
La chiave di successo e le linee guida per il futuro di Husqvarna saranno i quattro valori sui quali si fonda il brand, che sono: la tradizione e la storia, con oltre 110 anni di attività è uno dei piu vecchi marchi al mondo è questo trasmette grande passione.
La Svezia: come casa madre. Pur essendoci stati dei periodi in cui la produzione era in Italia, lo stato nordico ne rimane il rifermento e questo vene riportato nei colori e nella solidità del prodotto. Il prodotto premium: una delle megliori moto sul mercato, di tecnologia e di componenti.
Le competizioni: viene dato grande valore alle gare, come massima espressione della qualità del prodotto.
Federico Valentini, nuovo Product Manager Husqvarna, ci racconta personalmente le principali novità e particolarità delle nuove gamme Enduro e Cross.
ENDURO
Non c'è bisogno di presentazioni in quanto le tantissime vittorie ottenute da queste moto negli ultimi vent'anni, soprattutto se si mettono assieme quelle Husqvarna e Husaberg, parlano da sè. Ma vediamo in dettaglio gli elementi di novità, facilmente identificabili sulle nuove generazioni di Husqvarna e che soprattutto le differenziano dal marchio parente.
Sospensioni
La novità più eclatante per la gamma enduro è l'introduzione del sistema di ammortizzazione posteriore a leveraggio per tutta la gamma. Tale elemento, oltre che essere un'interessante soluzione tecnica in quanto permette di avere un setting molto morbido nel prima parte di corsa per poi renderlo progressivamente più sostenuto durante l'escursione, fino alla durezza necessaria nella fase finale, consente ad Husqvarna di tracciare una netta linea di demarcazione con la sorella maggiore arancione.
I più scettici infatti, che non hanno mai apprezzato la scelta tecnica delle KTM, si trovano ora davanti una moto certamente figlia della medesima madre, ma particolarmente differente in materia di scelte tecniche adottate.
"E questo è solo l'inizio," ci conferma Oliver Goering, "in quanto il potenziale aumento di numeri nella produzione, ci permetterà di tornare a personalizzare e differenziare sempre di più i due prodotti, così come avevamo fatto con Husaberg prima dell'avvento della crisi.".
A completare il pacchetto sospensioni inedito, troviamo la forcella WP dotata di tecnologia 4CS che consente di modificare le impostazioni di compressione e di ritorno senza attrezzi e senza scendere dalla sella, grazie ai registri, azionabili con due dita, posizionati sui tappi superiori degli steli.
Telaio e sovrastrutture
Altri punti chiave della nuova gamma sono il telaietto posteriore in plastica che dona alla zona posteriore della moto una buona rigidità ed altrettanto una discreta flessibilità in quanto la plastica torna in posizione dopo aver preso anche un colpo notevole, cosa che invece il metallo non fa. Non risulta quindi una scelta esclusivamente dettata dalla volontà di ottenere una moto leggera, ma anche dalla grande ricerca di materiali affidabili e duraturi anche in caso di forti sollecitazioni. Le restanti sovrastrutture ricalcano a grandi linee le ergonomie e dimensioni delle Husaberg, cambiando chiaramente di colore che ora verte principalmente sul bianco con qualche punta di giallo e blu che richiamano la bandiera svedese.
Motori e componenti
Sul 250 e 350 quattro tempi viene usata la medesima base tecnica di motore, ovvero un bialbero con attuatori a dito DOHC (double over Head camme), avviamento elettrico (comune a tutta la gamma tranne per il 125), 6 marce con una prima molto corta ed una sesta molto lunga. La frizione è di tipologia DDS con molla piatta spingi disco e parastrappi per arrivare ad un peso totale di 107 kg per la piccola e 109 kg per la grande.
Stesso discorso vale per le sorelle maggiori di grossa cilindrata che prendono in comune il medesimo basamento tra loro, ovvero un monoalbero SOHC (single over Head camme), molto leggero e facile da mantenere. Anche in questo caso 6 marce per un totale di 113 kg.
La piccola 125 resta l'unica con avviamento a pedale e rimane una delle poche 125 a essere continuamente sviluppata. La 250 e 300 due tempi invece sono molto vicine tra loro per quanto riguarda il propulsore, che varia esclusivamente nella maggiorazione del diametro del cilindro ed entrambe pesano 104 kg.
La componentistica arriva dai medesimi fornitori della KTM e troviamo quindi il telaio, in questo caso di colore bianco, sempre in cromo modilbeno fatto da WP (la stessa delle sospensioni), così come per gli impianti di scarico. Impianti freno della Brembo, stesso discorso per i comandi frizione di tutta la gamma (eccetto la 125 che monta Magura). Scelta differente per quanto riguarda il fornitore delle gomme che sui modelli enduro è Michelin
COME VANNO
Appena saliti in sella è facile percepire che siamo a bordo di una moto pensata e studiata nei minimo dettagli. La posizione della seduta è molto comoda e le distanze dai comandi essenziali sono ottimali.
La leggera differenza di altezza di seduta, benché stiamo parlando di meno di un centimetro rispetto alla KTM, è sensibile, in particolare rispetto alle misure del manubrio che risulta più alto. In parole povere si è posizionati un pochino più "dietro" al manubrio, piuttosto che "sopra".
Ad ogni modo su tutta la gamma 2014 sono presenti ottime piastre ricavate dal pieno, con attacco manubrio regolabile in quattro differenti posizioni, che permette di individuare il giusto setting per ogni esigenza.
Il nuovo pacchetto sospensioni è il vero elemento di distinzione in quanto è arrivato, a gran sorpresa, il leveraggio al posteriore per tutta la gamma Enduro. Esso si accoppia alla già rodata forcella WP con tecnologia 4CS e trasmette grande sicurezza e prevedibilità. Abbiamo sempre apprezzato le doti della soluzione PDS, soprattutto in termini di trazione in uscita di curva, ma anche questa soluzione è molto performate perché dove perde in trazione, guadagna abbondantemente nelle buche in staccata e nella prevedibilità d'azione. La guida risulta un pochino meno reattiva, senti la moto un tantino più pesante, ma il link ti ricompensa in altri modi.
LE QUATTRO TEMPI
Per ciò che concerne le scelte motoristiche, Mattighofen ha deciso di tracciare una linea netta con il passato e di equipaggiare tutte le nuove Husky con i motori del loro reparto ricerca e sviluppo. Partendo dalla più piccola FE 250, possiamo facilmente dire che viene totalmente stravolto, in quanto il nuovo propulsore gli ha donato un tiro coppia ai bassi e medi regimi davvero importante, lasciandogli, allo stesso tempo una grande forza ai massimi regimi. Leggera, agile ed efficace è ora una moto davvero divertente.
La FE 350 sarà sicuramente un prodotto da tenere d'occhio in quanto, così come lo è stato per gli altri due brand, sarà quasi sicuramente la best seller. La guidabilità in termini di leggerezza e reattività è molto simile alla sorella minore, con l'aggiunta di un motore più pronto e corposo su tutto l'arco di utilizzo. Non é in grado di offrire la medesima pastosità e progressione delle sorelle maggiori, ma i vantaggi in termini di peso, gestione e semplicità di guida sono talmente superiori da dimenticare presto la nostalgia della cilindrata più grande.
FE 450 e FE 501, grazie alla scelta tecnica della distribuzione monoalbero, sono in grado di sviluppare una grande coppia già nella prima fase di erogazione. Il bello della guida di queste moto diventa dunque la capacitá di dosare il gas e scaricare la potenza a terra solo quando serve. Vanno guidate privilegiando la tecnica in quanto, diversamente, stancano presto il pilota poco allenato.
LE DUE TEMPI
La piccola TE 125 è una piacevole sorpresa. Non solo infatti si posiziona come prodotto entry level per i più giovani, ma si conferma la moto-scuola per la guida in fuoristrada. L'erogazione, dopo una prima fase di sotto coppia, diventa sostanziosa e soprattutto progressiva. Sulla più piccola e leggera della gamma si apprezza notevolmente anche il maggior lavoro del leveraggio, in quanto assorbe maggiormente i colpi alle alte velocità e ti trasmette maggiore fiducia.
La TE 250 e la TE 300 sono simili sotto molti punti di vista, ma si differenziano per il carattere che dimostrano sul campo. Entrambe queste moto ora sono diventate molto affini a quelle con i propulsori a quattro tempi in termini di erogazione, ma la 300 lo è ancora di più. Diventa pressochè impercettbile il passaggio dal sottocoppia alla coppia e l'apertura della valvola di scarico avviene con una progressione tale da far sembrare unica la fase di distribuzione della potenza. La trecento in aggiunta, vanta una schiena ancora più corposa, che permette in molte occasioni di viaggiare con una marcia in più, mantenendo la certezza di avere un motore che ti sostiene sempre. Con questi aggiornamemri tecnici così importanti ed efficaci, unitamente al grande vantaggio in termini di peso e maneggevolezza, diventa sempre più difficile scegliere tra i motori a benzina e quelli a miscela e per noi, che abbiamo corso e vinto parecchio con la Husky 250 TC diventa anche una questione di cuore.
MOTOCROSS
Se per le Enduro potevamo immaginare un travaso di tecnologia dalle sorelle svedesi, cosa in parte diversa è la gamma motocross, campo in cui Husaberg è stata presente in passato in tono minore, privilegiando invece la gamma enduro. Proprio per questo sono più motivati che mai per tornare, già con la gamma 2014 in cima alle classifiche mondiali ma soprattutto in testa alle vendite e alla ribalta sui campi locali.
Sospensioni
Anche sulle Cross troviamo le piastre forcella ricavata dal pieno che accolgono la forcella WP da 48, in questo caso con tecnologia a cartuccia chiusa. Come impostazione di base godono del grande sviluppo che la casa Austriaca ha fatto negli ultimi anni, soprattutto con l’esperienza americana e la configurazione Husky 2014 è proposta con il mono ammortizzatore tendenzialmente più basso e chiuso per avere un carico maggiore sul posteriore ed una maggiore guidabilità e, di contro una forcella più sostenuta per far galleggiare l’avantreno.
Telaio e sovrastrutture
Viene confermato la struttura in cromo molibdeno, con finitura bianca, abbinata ad un telaietto in materiale plastico ed un forcellone con leveraggio progressivo. La forma estetica e grafica ricalca a grandi linee la versione enduro, snellita dall’assenza di tutti i componenti per la messa su strada che le rendono molto più aggressive e filanti esteticamente. Particolare la scelta di vendere il prodotto comprensivo dei paramani di serie.
Motori
Come motori troviamo un 250 con 44 cavalli di potenza che di fatto supera di gran lunga la concorrenza giapponese. Rispetto al modello enduro, tutti i componenti sono stati verificati ed irrobustiti per sostenere il grande numero di giri motore che si avvicina ai 14.000.
E’ stato completamente rimosso l'optional dell'avviamento a pedale, sono state riposizionate 5 marce anziché 6, è stato introdotto un corpo farfallato da 44 mm invece che da 42 con iniettore posizionato in basso per una migliore performance del flusso. La frizione è differente rispetto all'enduro e si chiama CSS, ovvero senza attuatori interni che rovinano iniziante la risposta al comando del gas. Il tutto impacchettato in un prodotto finito dal peso di 104 kg a secco.
La 350 pesa solo 2 kg di più ma supera i 55 cavalli. Anche in questo caso è stata eliminata la predisposizione della messa in moto a pedale, guadagnando ulteriori 300 grammi.
La 450 ha il motore dell'enduro con single over Head camme SOHC per arrivare a 11.000 giri ed una potenza massima che supera i 60 cavalli. Anche in questo caso 5 marce, ma viene usata la frizione DDS (con attuatori) per arrotondare la coppia.
Tutta la gamma, eccetto la 85 e la 125, ha il cambio mappatura di serie. Le 350 e 450 hanno addirittura 3 mappature da cui scegliere direttamente, di cui due dallo switch al manubrio a fianco del comando del gas e la terza tramite un selettore posizionato sotto alla sella che permette di identificare quale delle ulteriori opzioni si vuole disponibile al manubrio. Particolare la scelta del fornitore delle gomme, per la prima volta infatti troviamo Dunlop.
COME VANNO LE DUE TEMPI
TC 85, 125 e 250
Tre motori molto differenti tra loro, ma altamente preformanti ed efficaci nelle loro rispettive categorie. In pista qualsiasi di queste due tempi, è in grado di far divertire chi vi sta sopra. La piccola 125 è sempre di più un punto fermo per chi vuole fare ingresso nelle competizioni, ma viene anche riscoperta da chi si vuole divertire limitando i costi e soprattutto la fatica. L’erogazione è molto lineare e corposa, sempre più similare a quella di un motore a benzina. Inoltre, la leggerezza permette un’agilità e reattività senza paragoni. La 250, pur essendo dotata di maggiore potenza su tutto l’arco di utilizzo, non sacrifica nulla in termini di peso e reattività, distinguendosi come una vera arma da attacco. Husqvarna ha pensato anche ai più piccoli, inserendo in gamma anche la 85, che vanta tutta la tecnologia e lo sviluppo portato avanti direttamente a Mattighofen.
COME VANNO LE QUATTRO TEMPI
FC 250
La base motoristica è comune alla sorella maggiore 350 e l’arco di utilizzo è davvero impressionate. Dopo i primi metri si ha subito l’impressione di essere sopra un mezzo molto performante, grazie alla prontezza di risposta del comando gas. Inizialmente le marce sembrano corte e poco spaziate, ma quando incominci a tirare scopri che sono così perché il motore, anche se impiccato, non smette mai di tirare. Ma proprio mai. In pista questo motore, oltre che permettere un’ottima percorrenza di curva già a metà schiena, diventa imbattibile nell’allungo dove la spinta è infinta.
FC 350
Rispetto alla sorella minore gode del vantaggio di maggiorazione di cilindrata, che le dona maggiore potenza, senza cedere a compromessi in termini di peso e guidabilità. La progressione in uscita di curva è corposa quanto basta per tenere una marcia in più, ma bisogna sempre tenere a mente che si tratta di un motore tendenzialmente piccolo e che va guidato con una certa energia. Il setting delle sospensioni, comune a tutta la gamma è bello rigido all’anteriore, ne esalta ancora di più le caratteristiche in quanto, oltre che essere agile e potente, la fa diventare anche bella piantata all’anteriore e trasmette grande fiducia. L’ingresso nel canale in curva avviene in maniera leggermente più forzata, di contro ti dà una garanzia sul veloce e nei tratti veloci che apprezzi particolarmente.
FC 450
Per questa “big bore” l’erogazione è il punto focale e permette al pilota di poterla indirizzare facilmente nella direzione che meglio ritiene. Allo stesso tempo, la percezione del peso, pur superiore rispetto alle più piccole, è pur sempre poca cosa ed i cambi di direzione sono istintivi. Grazie alla coppia impressionante è sufficiente mettere la terza marcia e dimenticare le leve di frizione e cambio, tanto è elastico e corposo il motore. Il vero vantaggio da questa moto lo ottieni prestando grande attenzione alla gestione della potenza che, alla fine la rende molto meno stancante in quanto segue con molta più facilità le traiettorie che le imposti.
La strategia austriaca per il rilancio mondiale del marchio storico Husqvarna si conferma più che mai chiara e soprattutto determinata con una gamma completa, capace di soddisfare le richieste di ogni tipo di cliente. La qualità è l’elemento trainante e le prime moto in vendita da novembre ne daranno chiara dimostrazione.
Pregi
Gamma completa | Prestazioni | Pacchetto sospensioni
Difetti
Posizione in sella leggermente rannicchiata | Assenza di protezioni telaio laterali
Husqvarna?
Voglio far notare ai sostenitori di KTM che se non sbaglio i motori Husky 4T hanno dimostrato ampiamente nel motard il loro valore............