Enduro GP d'Italia: prima giornata dominata da Nambotin, Salvini e Phillips
E finalmente la macchina organizzativa ha lasciato andare la frizione, liberando tutta la potenza della Competizione, e il Gran premio d’Italia Città di Lumezzane è partito come un razzo. Meteo favorevole, invasione di pubblico, spettacolo e agonismo immediatamente su livelli altissimi. È la prima giornata del Gran Premio, scandita dai colpi di una battaglia incruenta e avvincente. Alle 09:00 Damiano Bugatti, Presidente del Moto Club Lumezzane e “Comandante” dell’imponente armata di 400 collaboratori del sodalizio organizzatore, sale sul Podio di Partenza. Sventolando il tricolore saluta la folla e il primo Concorrente che si lancia sul percorso, Matthew Phillips, attuale leader della Classe E3. In totale sono 114 Piloti, quattro titoli iridati e un Trofeo in palio, insieme al prestigio di partecipare ad una delle Gare più belle della Storia del’Enduro. Tre giri di un anello di circa 50 chilometri, tre Prove Speciali per ogni giro. Si parte con l’Enduro Test, e si proseguirà con il Cross Test e la spettacolare Extreme Test cittadina. Per un week end Lumezzane è la capitale planetaria dell’Enduro. I risultati.
E1. Niente da fare per gli avversari. Christophe Nambotin (KTM), due Titoli iridati nella E3, vince la prima giornata di gara e incrementa il proprio vantaggio sugli inseguitori. Tra questi solo Eero Remes è virtualmente ancora in corsa per il Titolo, ma il finlandese della TM è in difficoltà, e non riesce a resistere al fuoriclasse francese, tanto da cedere nel finale anche il secondo posto al francese Anthony Boissiere. Nambotin vince la gara e 6 delle nove Prove Speciali. Il suo vantaggio nella generale provvisoria del Mondiale sale a 47 punti, ormai vicinissimo alla soglia di quei 50 punti che consentirebbero al francese di laurearsi Campione del Mondo con un Gran Premio d’anticipo.
E2. La gara della E2 è caratterizzata inizialmente dai funambolismi del fuoriclasse dell’Estremo, Tadeuzs Blazusiak (KTM). Il polacco scatena il suo talento e vince le prime due Speciali, Enduro Test e Cross Test, ma “paga”, paradossalmente nell’ultima Prova, l’Xtreme Test. L’ultima PS del giro è vinta da Alex Salvini (Honda), che con un’esecuzione perfetta passa al comando, e lì ha inizio il grande confronto tra il Campione del Mondo in carica e l’attuale leader della E2, Pierre-Alexandre Renet (Husqvarna). Salvini cade e perde una ventina di secondi nella successiva “Linea”. Ritorna a “zero” e riparte, e con un ultimo giro impeccabile fissa in oltre trenta secondi il proprio vantaggio su Renet e lo spagnolo Lorenzo Santolino, che ne frattempo a superato Blazusiak.
E3. La gara delle “grosse” vive sulla storia agro dolce del duello in famiglia (si intende il team KTM Factory) tra Matthew Phillips e Ivan Cervants. Il giovane australiano, attuale leader della classe, non lascia scampo al “vecchio” spagnolo, che rivela anche di non essere ancora completamente recuperato dall’infortunio patito in Finlandia. Phillips domina la gara, Cervantes deve accontentarsi di restare in scia e di lasciare aperto il discorso per l’assegnazione del Titolo Mondiale. Cervantes riesce a vincere una sola prova speciale, la settima, e l’ultima Extreme va all’italiano Oscar Balletti. Tutte le altre sono “firmate” da Matthew Phillips. Bella la gara di Simone Albergoni, idolo locale tornato a un buon risultato.
EJ, EY. Sintesi perfetta. Giacomo Redondi supera nel finale Daniel McCanney e vince la Classe Junior. Nella Youth Cup il podio è interamente italiano: Michele Marchelli, Davide Soreca e Matteo Bresolin, nell’ordine.