International Three days enduro all'Isola d'Elba
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La Six Days dell’81 all’Isola d’Elba è sicuramente stato uno degli eventi più importanti nella storia del fuoristrada. La Regolarità era appena stata rinominata “Enduro” e, per la prima volta nella storia, dopo 56 edizioni, la Sei Giorni aveva la valenza di Mondiale a Squadre. Anni di veloce sviluppo tecnico anche per le motociclette. Si cominciavano a vedere i primi freni a disco all’anteriore ed i primi sistemi con il monoammortizzatore. Alcuni costruttori , poi, iniziavano ad equipaggiare i loro motori con l’evoluto raffreddamento a liquido che garantiva una migliore costanza di rendimento. Il mercato della moto ed in particolare quello del Fuoristrada era ai massimi livelli e le Case che si impegnavano ufficialmente nella disciplina erano parecchie. Fantic, KTM, SWM, Gilera, Puch, Kramer e Zundapp, Jawa, Maico, Hercules le più importanti seguite da altre minori. Per l’Italia, quell’edizione, fu un trionfo in tutti i sensi. Vittoria nel Trofeo e nel Vaso d’Argento con le due Squadre nazionali grazie ad un gruppo di piloti leggendari. Alessandro Gritti su tutti vincitore dell’assoluta con la sua Kramer 250, poi Gualtiero Brissoni in lizza fino all’ultimo con la Fantic 125, Taiocchi, il capitano e poi Medardo, Marinoni, Croci, Findanno e tutti gli altri. Trionfo anche nei Club tutto il podio per le squadre italiane.
Importantissima la vittoria di Fantic Motor nella classifica delle Industrie davanti alla fortissima , in quel periodo, Zundapp. Fu un grande successo anche dal punto di vista organizzativo con una macchina perfetta coordinata dal Motoclub Bergamo ed un gruppo di ragazzi del posto. Sull’onda di questi ricordi Marcello Grigorov, con la sua MG Events, ha voluto proporre una Tre Giorni rievocativa riservata alle moto dell’epoca. Marcello è un personaggio molto attivo nel mondo dell’”Epoca” con il Registro Storico Hercules. Grazie alla piena collaborazione del MC Isola d’Elba, capitanato da Stefano Frassini, e dall’esperienza di Fabio Fasola, che sull’Isola è di casa, si è riusciti ad organizzare un altro piccolo evento che farà storia. Più di duecento i partecipanti provenienti da ogni angolo della terra. Un australiano con una bella SWM ed un piccolo-grande Team giapponese i concorrenti venuti da più lontano. Tra gli iscritti anche diversi storici “ragazzi dell’81” capitanati dai mitici Gritti e Brissoni.
Presenti ufficialmente anche i Registri Storici di Ancillotti, Gilera ed Hercules ed anche piloti e moto di epoche più remote. “Cisco” Gavazzi si è presentato con uno squadrone di Gilera degli anni ’70 con piloti del calibro di Paolo Magri e Walter Bettoni.
Squadrone anche per i tedeschi dell’MZ con moto, addirittura, degli anni ’60 che non hanno per niente sfigurato al confronto dei mezzi più recenti. Degna di nota la presenza dell’appasionatissimo Augusto Grasso con una bellissima Greeves Pathfinder anche lui senza problemi al traguardo finale. Alla cena di gala,nel prestigioso Hotel Airone, sono stati premiati gli storici condottieri della spedizione dell’81. Presenti Daniele Papi il C.T. dei Caschi Rossi , Rottigni manager della squadra del Vaso, Lino Colnago manager della vittoriosa Fantic, Franco Acerbis motore dell’organizzazione e Claudio Mameli che assieme all’indimenticato Gianni Perini tracciò il percorso dell’81. La Gara ben strutturata ha previsto un giro di una sessantina di chilometri da ripetere cinque volte nell’arco delle tre giornate. Il percorso di trasferimento ha presentato alcuni tratti veramente impegnativi , la famosa “Tavola” innanzitutto e l’ultima parte della Segagnana verso Laconella rovinata dalle piogge torrenziali di questi ultimi tempi. Discriminanti una velocissima speciale in linea, un bel fettucciato tecnico ed alla fine del giro la prova di accelerazione di antica memoria. Nonostante l’età di moto e piloti tutto è filato liscio ed alla fine tutti erano molto soddisfatti anche perché la fatica veniva lenita dalla vista degli straordinari scorci paesaggistici che solo l’Elba riesce a regalare. La vittoria finale in assoluto è andata al “giovane” Paolo Giulietti che, con il suo KTM, ha messo in fila tutti i veterani a cominciare da un velocissimo Findanno. Grande gara anche per l’inossidabile Brissoni mentre invece il grande favorito, Gritti, ha dovuto ritirarsi a causa della rottura del motore.
Altro grande protagonista, di allora e di oggi Chicco Muraglia nuovamente in sella alla sua Gilera E1 prestata da quel grande appassionato che è Giorgio Grandi. Chicco nonostante grossi problemi con l’accensione risolti in modo rocambolesco è riuscito con un ultimo settore a velocità supersonica a finire la gara contenendo i danni. Fantastica anche la prestazione dei piloti di casa. Luca Brandi al via con la stessa moto dell ’81 una Ancillotti 250 dopo la rottura del monoammortizzatore, il primo giorno, è riuscito a recuperare fino al 12° ass. Grande soddisfazione anche per Stefano Danesi con una bella Gilera HE 125 messa a disposizione dall’Old Farm Racing. “Stecca” uno dei più forti specialisti elbani, con alle spalle una lunga carriera nell’Enduro e nei Rally, era in gara la prima volta dopo il terribile incidente di alcuni anni fa .Per lui un bellissimo primo di classe ed ottavo assoluto. Alla fine grande soddisfazione per tutti. Per Marcello Grigorov che è riuscito a creare un evento di caratura internazionale . Per Stefano Frassini che assieme a tutto il MC Isola d’Elba si batte da anni per riportare l’oganizzazione di queste manifestazioni sul suo territorio nel pieno rispetto delle regole. Infine anche per Fabio Fasola e l’amministrazione locale che, con l’ITDE, sono riusciti a dare all’Isola una grande visibilità anche a livello internazionale creando interesse ed animazione in una stagione solitamente spenta. La speranza è poi che questa gara possa, in futuro, diventare un appuntamento fisso per gli appassionati del settore a livello mondiale eventualmente creando anche eventi collaterali per aumentarne maggiormente l’interesse. Nel pieno rispetto delle regole l’Elba potrebbe diventare la nostra piccola Isola di Man del fuoristrada.