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La FMI si pronuncia sulla Legge 168/05

- La FMI si pronuncia sulla Legge 168/05

LEGGE 168/05. INIQUA E DISCRIMINANTE Nel pieno dello scorso mese di agosto, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge n. 168/05, che converte con modifiche il Decreto Legge n. 115/05. Si tratta, in sostanza, di un inasprimento inusitato di norme già in vigore nei confronti dei minorenni alla guida dei ciclomotori, che vengono ora estese ai maggiorenni, alla guida di qualunque motoveicolo. Nell’ambito della legge, si prevede la ‘’CONFISCA’’ del mezzo (vale a dire il sequesto definitivo e la successiva alienazione) a carico di chi compie una lunga serie di contravvenzioni alle regole del Codice della Strada. La Federazione Motociclistica Italiana desidera sottolineare con estrema chiarezza che, come sempre, ritiene che le norme in essere vadano rispettate e si augura che le diverse Autorità preposte abbiano la possibilità di dedicare sempre maggiore attenzione a questo delicatissimo aspetto della vita dei cittadini e della convivenza civile. Ma la FMI vuole sottolineare con altrettanta e indubitabile convinzione che la Legge 168/05 presenta un livello di severità assolutamente sorprendente e sostanzialmente inaccettabile. Il provvedimento elenca infatti diverse situazioni in cui è sicuramente corretto intervenire con rigore. Ma aggiunge a queste un’altra lunghissima serie di situazioni che non meritano certamente una reazione spropositata, come appare il provvedimento della confisca, a fronte di ‘’reati’’ che si fatica a giudicare gravi come il legislatore lascia invece intendere. La legge 168, inoltre, introduce di fatto una fortissima differenza di reazione da parte dello Stato, tra chi compie contravvenzioni su due e su quattro ruote. Mentre le prime sono colpite senza pietà, le seconde provocano invece reazioni di legge decisamente più blande, se non addirittura scarsamente influenti sulla vita dei cittadini. Si aggiunga a questo, infine, che nessuna informazione è stata data fino ad oggi, dal Governo e dagli organi collegati, riguardo un provvedimento che potrebbe colpire in modo definitivo una grandissima fascia della popolazione che vive e si muove su due ruote. Se è vero e sacrosanto che l’ignoranza della legge è una colpa, sarebbe come minimo auspicabile che chi emette simili provvedimenti abbia la sensibilità di informare tutti i cittadini, minorenni e non, riguardo le nuove sanzioni appena introdotte. La Federazione Motociclistica Italiana continuerà a fare la sua parte, anche in questo caso, nei tempi e nei metodi che riterrà più opportuni e con i mezzi a lei consentiti. Ma la totale assenza di informazione diretta agli utenti, mai tanto opportuna come in questo caso, a fronte di un rigore senza precedenti, lascia sinceramente sconcertati …

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